La vita nel flusso della luce infinita

Tutta la nostra storia è evoluzione in questo mondo in un corpo fisico, ma adesso noi dobbiamo costruire il nostro corpo spirituale, e costruirlo da soli !

Nel nostro mondo mi hanno generato padre e madre, mi hanno fatto crescere, mi hanno procurato l’istruzione, fino a quando non sono stato in grado di fare da solo.

Nel mondo spirituale bisogna fare lo stesso, Anche li abbiamo un padre e una madre spirituali (Aba ve Ima), e un ambiente spirituale circostante che ci aiuta nello sviluppo. Ma noi dobbiamo anticipare tutto ciò col nostro desiderio.

Il problema è dove trovare questo desiderio?! A questo scopo ci viene fornita la scintilla spirituale ( “il punto nel cuore” ), un piccolo desiderio verso lo spirituale. E grazie a lui ci possiamo evolvere, e grazie a chi ci circonda, – il gruppo kabbalistico – e la forza superiore che si chiama – Aba ve Ima – (padre e madre).

Noi già li abbiamo, li stiamo scoprendo. Li possiamo anche chiamare “Creatore”, che agisce su di noi tramite due forze: “Hassadim” e “Chokhmà”, una forza di compassione, e una forza che ci appesantisce lungo il cammino, come facciamo noi coi bambini, dando loro dei compiti.

Queste due forze, “l’aiuto” e “l’aiuto contrario” ci vengono incontro e ci insegnano cosa bisogna fare per progredire. . Se noi organizziamo in tal modo il nostro sviluppo, possiamo avanzare velocemente, e ciò dipende solo da noi, siccome nel mondo dello spirito non esiste il tempo !

Incominciamo a scoprire queste forze, attive nella natura – Padre e Madre – positivo e negativo. Quando ci innalziamo fino al “primo gradino spirituale”,allora incominciamo a sentirci immortali e completi.. Infatti non dipendiamo più dal nostro corpo! Incominciamo a comprendere tutto , restituendolo, al di fuori di noi. Io mi collego e riunisco con tutti, ed essi divengono il mio spirituale recipiente.

Se nel mondo fisico ricevevo tutto solamente dentro di me, quanto potevo, e quand’ero pieno non provavo più piacere, il piacere spirituale, invece, lo provo solamente quando e quanto do all’ altro! E l’altro ad un terzo.

E così ci doniamo vicendevolmente, e perciò questo flusso continuo non interrompe mai il godimento. Questo si chiama il sentimento della vita eterna.

Luce eterna

In ognuno di noi entra tutta la luce dell’ Infinito, ed ognuno prende da Lui solo l’indispensabile per la propria esistenza e ridà questa luce infinita ad altri. Se noi esistiamo in questa forma, allora ci sentiamo nel mondo dell’Infinito, senza limiti, e riempiti di tutta la luce del Creatore.

A questo vuole portarci la “scienza della Kabbalah, che perciò si chiama così (“kabbalah” significa ricevere ). Essa c’insegna come ricevere il tutto e come percepire la vita infinita e perfetta qui e adesso, durante questa vita.
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(Dalla prima lezione del Congresso 09.11.2010)

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