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Continuare il cammino di Baal HaSulam

Domanda: Cosa significa per lei essere un discepolo di Baal HaSulam?

Risposta: Cerco di essere un suo discepolo esaminando minuziosamente i suoi lavori per cercare qualcosa di nuovo e mirare allo scopo ogni volta sempre più precisamente. La verità di ieri può risultare essere completamente scorretta ai miei occhi, fino al punto da diventare l’opposto.

In aggiunta realizziamo le parole di Baal HaSulam anche a livello fisico, nella misura in cui capiamo i suoi lavori come “La Nazione”, “L’Ultima Generazione” ed altri. Noi costruiamo anche il lavoro nel gruppo in accordo a Baal HaSulam e Rabash.

Così facciamo costantemente affidamento ai loro libri e cerchiamo di assicurarci che i loro consigli diano una direzione alle nostre vite. Questo è ciò che significa continuare il cammino e questo riguarda non solo me, ma ogni persona qui presente. Tutti noi abbiamo bisogno di essere discepoli di Baal HaSulam, permettendogli di dirigerci verso l’adesione al Creatore.

Di conseguenza abbiamo bisogno di effettuare un controllo sulla nostra buona volontà di aggiustare la direzione e realizzare il cammino con l’aiuto dei libri, del gruppo, del maestro e della Luce che Riforma, finché non raggiungiamo l’adesione. La cosa più importante in questo cammino è l’analisi critica.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 15.01.2011, “Introduzione al TES”)

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Equilibrare, non distruggere

Domanda: Parliamo del bisogno di equilibrio. Esattamente, come possiamo raggiungere l’equilibrio?

Risposta: Che cosa c’è in me oltre ai pensieri, desideri e deviazioni? Posso far smettere tutto questo in me? No. Posso soffocarli tutti? Non è una buona idea; impiegherei troppi sforzi e tempo e alla fine vedrei solo che questi attributi insiti in me non sparirebbero, neanche dopo cinquanta anni.

Quindi di che tipo di educazione parliamo? Cosa vuol dire “umano”? Come posso trascendere me stesso?
Noi dobbiamo portare tutti i nostri attributi ad un equilibrio e non devo rammaricarmi di qualcosa di cattivo che si trova in me. Devo solo bilanciarlo con qualcosa di buono.

Non devo cancellare nulla, e questo già mi calma. Dopotutto non devo sentirmi in colpa per come sono. Se cancellassi tutto ciò che sono, cosa rimarrebbe di me? Mi resterebbe solo mettere fine alla mia vita, proprio ciò che spinge la gente a commettere il suicidio, perché scopre che in loro non c’è niente di buono. Ci possono essere anche altre ragioni esterne, ma la conclusione è la stessa.

Però noi affrontiamo la questione in maniera completamente diversa. L’uomo deve conservare tutto quello che esiste in lui e avanzare tramite le sue caratteristiche aggiungendo i discernimenti positivi, le buone qualità a quelle cattive. Equilibrare, non distruggere. Distruggendo diventiamo  i “riformatori del mondo”, e in effetti sarebbe negativo, poiché diventeremmo i danneggiatori del mondo.

Dobbiamo bilanciare ogni nostro fenomeno, non cancellarlo, altrimenti disturberemmo l’equilibrio generale. Nella stessa maniera in cui proviamo ad equilibrare la pressione sanguigna e altre funzioni fisiologiche, così vale per i problemi della società e della famiglia.

Non dobbiamo sopprimere nulla, in fondo non è un caso che il desiderio di ricevere sia stato creato così. Sorge dall’interno e si rivela nelle nostre Reshimot (geni informativi), che non possiamo cancellare. La loro catena continua ad evolversi e l’unica cosa che possiamo fare è quella di equilibrarli, correggere il fenomeno usandoli correttamente, rivelando il loro lato positivo.

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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 13.01.2012, “La Pace”)

Lezione quotidiana di Kabbalah del 08.02.2012

Preparazione
Video / Audio

Gli Scritti di Rabash, Lettera 46
Video / Audio

Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Articolo “La Preghiera per i Poveri”, Punto 195, Lezione 57°
Video / Audio

TES, Pagina 6, Punto 26 ( Inizia con “Tuttavia, il Rav conta quattro divisioni…”), Lezione 19°
Video / Audio

KFS, Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 345, Punto 79, Lezione 38°
Video / Audio

 

I paesi BRICS sono a rischio


Messaggio (“Panorama“, Italia): Il 2012 sarà molto difficile per l’economia globale. Nella situazione più sfavorevole sarebbero proprio i paesi BRICS, entro i loro confini dove può scoppiare la crisi valutaria, la possibilità è stata per troppo tempo sottovalutata.

Per contrastare la crisi finanziaria del 2008, le banche centrali dei paesi con le economie hanno indebolito le loro politiche monetarie e fiscali, e la maggior parte del capitale “caldo” occidentale è stato rivolto ai paesi con le economie con la crescita meno rapida, al fine di sostenere la loro crescita. Ma ora c’è un pericolo, che scoppi la bolla del vecchio credito.

L’equilibrio finanziario di BRICS può fallire, perché il dollaro continua a salire e gli istituti di credito del Vecchio Mondo stanno soffrendo della scarsa liquidità. Potrebbe scoppiare la bolla cinese nel mercato immobiliare, cadere i prezzi delle materie prime che finora muovono la crescita dei paesi con le economie emergenti.

La crisi scoppierà quando saranno a corto di riserve valutarie. Se la recessione globale porterà verso il basso i prezzi dell’energia, questo pregiudicherà l’economia nazionale della Russia. Per la Cina, il più grande pericolo sta nella bolla del mercato immobiliare che potrebbe scoppiare in qualsiasi momento. Se gli Stati Uniti e l’Europa non potranno affrontare la situazione, il mondo dovrà prepararsi al peggio.

Il mio commento: La crisi ci obbliga a ripensare al nostro atteggiamento verso noi stessi e il mondo.
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