Il potere del silenzio

Domanda: Questo fine settimana trascorreremo un “Sabato Silenzioso”. Che cosa dovrebbe essere questo silenzio?

Risposta: Questa usanza di stare in silenzio è venuta al mondo proprio dai kabbalisti. E’ usata come un esercizio in varie pratiche che non hanno a che fare con il nostro sentiero e che sono generalmente nel campo della psicologia.

Quando una persona vuole capire qualcosa di nuovo, concentrarsi su qualcosa di nuovo, ha bisogno di stare in solitudine. Egli può correre via da tutti in qualche posto dove è solo fisicamente. Oppure può trovare la solitudine interiore ovvero un certo spazio dentro di me dove nascondermi dagli occhi degli altri, anche se fisicamente circondato da molte persone. Questo ha a che fare con tutti i livelli di una persona.

Così, noi vogliamo fare un esercizio simile, facciamo un “impegno del silenzio” per questo ci tratteniamo dal parlare. Ci sono periodi speciali in cui le persone studiano maggiormente la Torà , scavano più profondamente nel materiale, osservano vari digiuni. Questi metodi tirano fuori una persona dalla consuetudine, dalla routine, e la aiutano a vedere se stessa ed il mondo in un modo un po’ differente. Gli permettono di concentrarsi ed a mettere a fuoco l’interiorità.

“Un Sabato Silenzioso” non significa che nessuno apre bocca. Ma che quando parliamo – parliamo solo dello studio e su quanto ne pertiene. E parliamo solo quanto necessario e se non ce né bisogno, pensiamo riguardo a qualche domanda piuttosto che parlarne. Dopo tutto, le parole mettono a nudo l’ anima di una persona rivelando i più reconditi segreti del suo cuore. E quindi, non dovremmo parlare salvo che per il bene della correzione.

Ecco come trascorriamo questo Sabato. Tutte le lezioni ed i pasti saranno tenuti secondo la pianificazione consueta e ogni persona cercherà di limitasi al massimo delle sue possibilità, tentando di non parlare ma solo di pensare.

La concentrazione nel pensiero, la messa a fuoco interiore, hanno un effetto molto maggiore nel mondo che non le parole. Dopo tutto, il pensiero è una forza decisamente più elevata della parola. Questa è la forza più grande in una persona e quindi è la più efficace nel sistema generale della realtà. Precisamente è l’inizio della catena “Pensiero, Parola, Azione”.

Quindi speriamo che tagliando le conversazioni al minimo, ci innalzeremo ad un livello più alto di dazione.
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(Dalla quarta parte dalla Lezione quotidiana di Kabbalah 11.01.2012, “La Libertà”)

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