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Lezione quotidiana di Kabbalah – 03.02.2012

Scritti di Rabash, “Amore degli Amici”
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 6, Articolo “La Preghiera per i Poveri”, Punto 187, Lezione 53
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KFS, Prefazione al Libro dello Zohar, Pagina 420, Punto 26, Lezione 14
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KFS, Prefazione al Commentario della Scala, Pagina 706, Punto 62
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Preparazione per il Congresso in Arava
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Scritti di Rabash, “Cosa causa la Preghiera
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati Articolo 70 “Con mano forte e con scatenamento di furore
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Scritti di Rabash, Articolo 12
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Il potere del silenzio

Domanda: Questo fine settimana trascorreremo un “Sabato Silenzioso”. Che cosa dovrebbe essere questo silenzio?

Risposta: Questa usanza di stare in silenzio è venuta al mondo proprio dai kabbalisti. E’ usata come un esercizio in varie pratiche che non hanno a che fare con il nostro sentiero e che sono generalmente nel campo della psicologia.

Quando una persona vuole capire qualcosa di nuovo, concentrarsi su qualcosa di nuovo, ha bisogno di stare in solitudine. Egli può correre via da tutti in qualche posto dove è solo fisicamente. Oppure può trovare la solitudine interiore ovvero un certo spazio dentro di me dove nascondermi dagli occhi degli altri, anche se fisicamente circondato da molte persone. Questo ha a che fare con tutti i livelli di una persona.

Così, noi vogliamo fare un esercizio simile, facciamo un “impegno del silenzio” per questo ci tratteniamo dal parlare. Ci sono periodi speciali in cui le persone studiano maggiormente la Torà , scavano più profondamente nel materiale, osservano vari digiuni. Questi metodi tirano fuori una persona dalla consuetudine, dalla routine, e la aiutano a vedere se stessa ed il mondo in un modo un po’ differente. Gli permettono di concentrarsi ed a mettere a fuoco l’interiorità.

“Un Sabato Silenzioso” non significa che nessuno apre bocca. Ma che quando parliamo – parliamo solo dello studio e su quanto ne pertiene. E parliamo solo quanto necessario e se non ce né bisogno, pensiamo riguardo a qualche domanda piuttosto che parlarne. Dopo tutto, le parole mettono a nudo l’ anima di una persona rivelando i più reconditi segreti del suo cuore. E quindi, non dovremmo parlare salvo che per il bene della correzione.

Ecco come trascorriamo questo Sabato. Tutte le lezioni ed i pasti saranno tenuti secondo la pianificazione consueta e ogni persona cercherà di limitasi al massimo delle sue possibilità, tentando di non parlare ma solo di pensare.

La concentrazione nel pensiero, la messa a fuoco interiore, hanno un effetto molto maggiore nel mondo che non le parole. Dopo tutto, il pensiero è una forza decisamente più elevata della parola. Questa è la forza più grande in una persona e quindi è la più efficace nel sistema generale della realtà. Precisamente è l’inizio della catena “Pensiero, Parola, Azione”.

Quindi speriamo che tagliando le conversazioni al minimo, ci innalzeremo ad un livello più alto di dazione.
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(Dalla quarta parte dalla Lezione quotidiana di Kabbalah 11.01.2012, “La Libertà”)

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Non fatevi Idoli

Baal HaSulam, “Introduzione allo studio delle dieci Sefirot“(37): Di fatto, fino ad oggi c’è stato un vero muro fortificato attorno a questa saggezza. Molti hanno cercato di iniziare a studiarla, ma non hanno potuto continuare per mancanza di comprensione a causa dei nomi corporei. Ecco perché io ho lavorato sulle interpretazioni, Panim Meirot e Panim Masbirot, per spiegare il grande libro, “L’albero della vita” di Ari, trasformando le forme corporee in astratte e stabilire quali sono le leggi spirituali, al di sopra del tempo e dello spazio. Così, ogni novizio può capire le questioni, le loro ragioni e le spiegazioni con la mente chiara e con grande semplicità …

Diventa un problema reale se le persone percepiscono l’insegnamento della Kabbalah nel suo senso esterno ed assegnano significati materiali alle forze spirituali. C’è un comandamento che impedisce la creazione di immagini e idoli. Questo è esattamente ciò che ha spinto Abramo ad uscire dal regno materiale e ascendere al mondo spirituale.

C’è ancora il rischio di tornare indietro ed adorare gli idoli se ci capitasse di assegnare qualsiasi essenza spirituale agli oggetti materiali o alle azioni. Molte persone pensano che certi oggetti possiedono dei poteri spirituali: fili rossi, acqua santa, icone, ecc. In numerose occasioni, le persone usavano a portare tali oggetti dal mio insegnante Rabash, e io glieli davo sempre indietro a coloro che volevano tenerseli, dato che lui mai li avrebbe tenuti per sé.

Le persone sono inclini ad assegnare proprietà spirituali a lettere, immagini, oggetti, animali e ad altre persone. Ci sono molti oggetti di culto. Un’aura spirituale viene attribuita anche a varie azioni. In realtà, non c’è alcuna forza spirituale in qualsiasi tipo di oggetto materiale. Essa si nasconde solo all’interno delle intenzioni di una persona quando essa interagisce con la luce che riforma.
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(Dalla quarta parte della Lezione uotidiana di Kabbalah del 15.01.2012, Introduzione allo Studio delle dieci Sefirot)

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Dov’è la verità? – Nella Natura!

Opinione: (M. Barbolin, PhD, Istituto di Educazione degli Adulti RAO): La morale e il senso della vita sono diventate le categorie più discusse di oggi. Nello stesso tempo, esse sono considerate, di regola, senza una rete corretta tra di loro. 
Per quanto riguarda la vita sociale contemporanea, attualmente è lo sviluppo della moralità umana.

Ciò implica un senso morale della vita, e non dice nulla circa le qualità morali dell’uomo e della sua moralità interna. Ma è chiaro che si tratta del rispetto di determinati standard di vita, la violazione di questi è indesiderabile perché può provocare danni ad un altro.
 Ma, si sa, che i concetti di bene e male sono relativi. Dov’ è il confine che dovrebbe essere seguito al fine di “non nuocere” sé o gli altri, e non solo le persone ma anche la natura? Dov’è il meccanismo per regolare e guidare in pista il comportamento di una persona? Come realizzare un profitto?

Il mio commento: Gli insegnanti, forse, sono le più conservative persone nel mondo, qualcosa tra un ufficiale, un medico, un supervisore e … la madre. Già da molto tempo siamo infelici con la scuola, con i suoi risultati – perché se c’è una questione di educazione degli adulti, il che vuol dire che a loro non viene insegnato di studiare se stessi durante la vita.

Ma questo è naturale, perché siamo caduti in una crisi generale di tutti i nostri piani e le azioni come conseguenza della fine di desideri egoistici e arriviamo alla impossibilità di accertarlo e costruire la nostra vita.

Quindi, nella scelta di un nuovo atteggiamento verso la vita, costruito sul ritorno, avremo bisogno di ricostruire l’intero sistema di istruzione, dal momento che lei stessa è già stata distrutta. resta solo di ripulire lo spazio dalle solite impostazioni nocive – e con una mentalità chiara, costruire l’educazione, che verrà dalla somiglianza della natura, e quindi sarà vera ed eterna.
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