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Il segreto di una famiglia integrale

Domanda: In che cosa si differenzia una famiglia integrale dalla famiglia tradizionale che siamo abituati a vedere?

Risposta: Le aspirazioni di uomini e donne che costituiscono diversi costi, diverse nature, devono mirare alla creazione di un dipolo tra di loro, cioè, il tipo di connessione che possa diventare la particella elementare dell’universo.

Come dice la Bibbia, insieme, marito e moglie sono un singolo insieme “della stessa stirpe”. Sono due persone che sono una opposta all’altra e connesse insieme allo stesso tempo. Sia che siano connessi in maniera naturale sia attraverso un metodo speciale, perché qui la natura finalmente ci mostra la completa informazione opposta. È importante tenere questo in mente.

Ma non è cosa semplice unire e rinsaldare una famiglia, piuttosto, è la cementazione di una famiglia nell’interesse di ottenere un’armonia generale. Quindi, emerge in maniera completamente diversa, in un senso diverso. Questo è molto importante! In questo caso la coppia sente la responsabilità non solamente verso di se, ma anche verso gli altri, poiché sono parte di un insieme ancora più grande, e non “connettendosi” a questo insieme, loro innescano una reazione negativa dalla natura proporzionale al disturbo che hanno introdotto.

Supponiamo che io e mia moglie introduciamo 10 grammi di disturbi nel sistema generale poiché siamo una piccola parte di essa, questi 10 grammi vengono poi moltiplicati dal fattore di complessità del sistema intero, e diventano quindi kilogrammi o tonnellate. E dopo, tutto ci torna indietro, fa pressione su di noi e ci fa cambiare.

Perfino gli sbagli che facciamo adesso nel presente e quelli che faremmo in futuro innescano la conseguenza corretta, che sentiamo come indesiderabile, forzata e spiacevole. Ma sono precisamene le conseguenze dei nostri sbagli quelle che ci spingono in avanti.
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(Tratto Da un “Discorso sull’educazione integrale”, 12.12.2011)
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Il passaggio alla dazione come processo naturale

La nostra divulgazione dovrebbe essere semplice: noi abbiamo bisogno di portare l’umanità alla realizzazione del fatto che l’attuale economia sta collassando a causa di ragioni che sono al di fuori del nostro controllo, a causa di circostanze oggettive. Nessuno è da biasimare; questa fase è impiantata nella natura della società umana in sé e si propone di unirci e di causare la creazione di una nuova società integrale che vivrà in accordo alle leggi della garanzia mutua.

Prima cominciamo a studiare e nel frattempo il nostro processo di pensiero ed il nostro approccio cambiano: da stretto e diritto essi divengono complessi ed allora cominciamo a capire come costruire dei sistemi di interazione tra le persone, tra i partner commerciali, tra i sistemi di governo e così via.

Ma prima di tutto c’è l’istruzione: un’educazione integrale. Come scrive Baal HaSulam, possono volerci fino a tre generazioni prima che l’umanità cominci praticamente a costruire una nuova società. Questo è il tempo di cui una persona ha bisogno per realizzare i cambiamenti e cominciare a pensare differentemente.

Ma fino ad allora, noi vivremo producendo tutto quello che è necessario per le nostre necessità basilari e gradualmente avanzeremo verso una visione del mondo integrale. La crisi si sbarazzerà di tutto ciò che è in sovrabbondanza e ci abbasserà al livello di produzione di beni per le necessità vitali. È già chiaro: il rialzo della disoccupazione nel singolo complesso dell’economia mondiale sottrae gradualmente i profitti a tutti, inclusi a quelli al vertice. Gli yacht, i diamanti ed i grandi conti bancari, tutto questo sparirà. Che lo vogliamo oppure no, il mondo arriverà ad un’economia diversa.

Noi, in cambio, abbiamo bisogno di preparare come possiamo ogni persona per l’imminente giro di eventi. Certamente abbiamo bisogno di investigare in che modo costruire la nuova economia, ma generalmente essa si costruirà da sé. Dopotutto, l’economia è una replica dell’interconnessione tra la gente. Il sistema finanziario e quello economico sono essenzialmente una copia del nostro egoismo. Quindi, cambiando noi stessi, automaticamente cominciamo a cambiare le nostre relazioni in tutte le sfere, incluso quella economica.

Non abbiamo bisogno di movimenti improvvisi. Non abbiamo bisogno di accelerare l’onda. Non abbiamo bisogno di rivoluzioni o metodi forzati. Tutto avverrà naturalmente, è proprio come scrisse Baal HaSulam ne “Gli Scritti dell’Ultima Generazione”: “Il concetto di collettività ha bisogno di catturare e di maturare nella mente umana in non meno di tre generazioni complete di pace e di accordo. Quindi il mondo deve ancora sperimentare molte rotazioni ed esperimenti prima di raggiungere la fase finale. E non c’è un cammino più semplice per la maturazione delle idee del cammino della Kabbalah”.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 8.01.2012, “La Libertà”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 01.02.2012

Scritti di Rabat, Dargot HaSulam, Articolo 798
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 4, Articolo “Facciamo l’ Uomo”, Punto 138, Lezione 51
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TES, Pagina 6, Punto 23, Lezione 14
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KFS, Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 343, Punto 74, Lezione 34
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Punto di caduta – Punto di crescita

Opinione (N. Barre, Vice Editore): All’inizio di quest’anno, diciassette paesi della zona euro sono stati più vicini che mai all’abisso . Nessuno dei due problemi più urgenti è stato risolto. I leader europei hanno da tempo perso il loro rating AAA dei mercati finanziari. Si intestano, si straziano, mettono le condizioni, prendono tempo, in breve, mostrano tutta la loro incapacità di togliere la Grecia dalla crisi – un paese che rappresenta solo circa il 3% del reddito complessivo del continente.

Si ha l’impressione che siano impotenti, ma già all’inizio dell’anno osserviamo quattro segni allarmanti che un disastro è imminente.

E il primo di essi – l’inevitabilità di un default greco. Il secondo – la crescita di sfiducia nei confronti di tutti i paesi della zona euro, tranne la Germania. Il terzo – il congelamento delle transazioni tra le banche, perché non hanno più fiducia reciprocamente. Il Quarto – il declino a breve termine: per entrambi gli stati e le aziende gli orizzonti dei crediti sono in calo.

Richiede un vero salto in avanti per evitare la contaminazione dell’intero sistema finanziario europeo, che può spingere nel baratro un intero continente. Fra poco sarà troppo tardi.

Il mio commento: Cosi forse dal punto più basso della caduta inizierà la consapevolezza della necessità di rivedere l’intero sistema di relazioni sociali ed economiche e stabilire loro sulla fiducia e l’uguaglianza, perché il processo opposto ci ha portato alla rovina.
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