Non giudichiamo secondo le sensazioni

Baal HaSulam, “Introduzione allo studio delle dieci Sefirot,” (50): Tuttavia, prima di questo, quando la scrittura parla solo dal punto di vista dell’occultamento, il testo finisce con, “e diranno in quel giorno: non sono questi i mali arrivati dall’alto su di noi perché il nostro Dio non è tra noi?”

In altre parole, una persona sente che non ha alcuna relazione con il Creatore, perché gli manca l’equivalenza della forma con il Creatore, e di conseguenza si sente male. Potrebbe essere che ha fatto un sacco di soldi in borsa e che tutto è andato bene, ma si sente male, perché non ha alcun contatto con il Creatore, il che significa che gli manca l’equivalenza del forma con l’attributo della dazione generale chiamato “il Creatore”.

“Questo significa che essi credono ancora nella Provvidenza di ricompensa e punizione e dicono che i problemi e la sofferenza sono venuti a loro perché non sono aderiti al Creatore…”

Questo significa che io ho capito che sono maligno, che non porto me stesso alla correzione, e quindi vengo “punito.” Sto affondando nell’occultamento. Ma d’altra parte, siamo capaci di vedere anche la ricompensa perché sentiamo la risposta negativa e grazie a ciò possiamo correggere noi stessi. Questo significa che devo “baciare” il bastone che mi aiuta ad essere consapevole di quanto io sia disceso in un cattivo stato. Altrimenti potrei degenerare senza nemmeno sentirlo.

Quindi la differenza è in come mi giudico: in base a come sento il mio stato attuale, o in accordo allo stato stesso, così com’è. Devo determinare il mio stato come maligno in relazione alla richiesta per la correzione dei desideri in cui io non sono ancora aderito al Creatore. Questi vasi sono rotti, e il male può essere sentito in loro in modo diverso. Posso stare male perché mi sento vuoto, e posso stare male perché sono staccato dal Creatore. Posso anche sentire il vuoto e sentirmi bene in questo, perché sento la rottura in quel modo. Ed infine, posso sentirmi male perché sento un distacco. In ogni caso, io sento che sono distaccato dal Creatore.

Quindi tutto è determinato in accordo allo stato presente. Esso non dipende da te e tu non puoi saltare casualmente da uno stato all’altro (come le frecce nel disegno). Piuttosto, è necessario esaminare quello che abbiamo: “mi sento buono o cattivo? Suppongo che mi sento bene, che cosa sento: distacco dal Creatore o una connessione con Lui? Distacco: mi preoccupa? No, mi sento bene. Ma posso ancora vedere il male in questa situazione? Non in questo momento.”

È necessario determinare la tua sensazione precisa e il tuo atteggiamento allo stato reale. Questo è il chiarimento interno dello stato che ti è stato fornito. Poi sentirai la domanda: “in che modo il gruppo e la luce che riforma e tutti gli altri mezzi possono aiutarmi a correggere il mio atteggiamento?” È impossibile correggere un sentimento buono o uno cattivo oppure lo stato del distacco. Il gruppo è in grado di correggere solo il mio atteggiamento verso questa situazione.
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(Dalla prima parte dell aLezione quotidiana di Kabbalah del 22.01.2012, Shamati 1)

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