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Yeshivat Chaverim Mondiale del 22.01.2012

Yeshivat Chaverim Mondiale
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Amici inseparabili con i denti affilati

Domanda: Quale desiderio dovremmo rivelare quando ci connettiamo? Perché devo osservare i desideri di ricevere (AHP) se non sono in grado di usarli?

Risposta: Ognuno di noi è come una ruota dentellata e seghettata. I miei desideri di dazione, Galgalta ve Eynaim, sono dentro la ruota e i denti esterni sono i miei desideri di ricevere, AHP. Io mi connetto agli altri tramite questi desideri di ricevere.

Io desidero solo la dazione, Hafetz Hesed dentro il mio Galgalta ve Eynaim. In altre parole, non ho bisogno di nulla e non c’è nulla che io posso farci.

Il Galgalta ve Eynaim è la condizione della mia presenza nel sistema senza causare alcun danno. Io posseggo questa forza di resistenza contro il mio desiderio egoistico.

Il Galgalta ve Eynaim non sono solo piccoli desideri di una piccola forza (Aviut 0, 1, 2), ma sono i desideri che mostrano come posso provvedere a tutti i miei 620 desideri con un’intenzione con lo scopo di dazione, come Bina. Non lavoro con questi desideri e non desidero usarli per il mio bene.

Quando faccio un calcolo per il mio vaso intero, il desiderio, senza desiderare di ricevere per il mio bene, metto uno schermo di fronte a me, il Masach, e questo si riferisce all’essere all’interno del desiderio di dare, Galgalta ve Eynaim.

Questa non è una restrizione. Durante una restrizione, semplicemente rifiuto di ricevere e qui sento i miei 620 desideri e rispondo “no” ad ognuno, poiché preferisco unirmi al superiore. La connessione ed il gruppo, attraverso i quali raggiungerò il Creatore, sono più importanti per me. Comunque sento tutti questi desideri, e questo significa essere all’interno di Galgalta ve Eynaim.

Inoltre se posso lavorare con questi desideri e connettermi al superiore più fermamente, impiegare questi desideri per ricevere l’AHP, i denti, e usarli per aggrapparmi e connettermi a qualcuno, invece di  non intralciare semplicemente nessuno, significa che sto lavorando con i Kelim di ricevimento, l’AHP.

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(Da una Lezione del 23.12.2011, “Lo Studio delle Dieci Sefirot”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.01.2012

Gli Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 1 “Non Esiste nessuno tranne Lui”
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 102, Articolo “Mosè e Giacobbe”, Punto 149, Lezione 42°
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TES, Tabella delle Domande e Risposte per il Significato delle Parole, Parte 6, Lezione 6°
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Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 338, Punto 50, Lezione 26°
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Si ritorna a scuola!

Domanda: Nel nostro metodo di educazione integrale dei bambini, ci sono alcuni principi base fondamentali: un’unica educazione in base al sesso per ragazzi e ragazze; i bambini più piccoli sono educati dai membri più anziani; i bambini imparano “in cerchio” attraverso le discussioni. Particolare attenzione viene data all’educazione pratica e realistica come opposta alla sua parte astratta, ad ogni modo questi principi sono differenti per gli adulti?

Risposta: Praticamente no, perché riguardo a questo siamo del tutto come dei bambini occupati ad approfondire qualcosa di nuovo. Noi stiamo cominciando adesso a rivelare un nuovo mondo, una nuova vita ed una nuova attitudine, dobbiamo cambiare e rivelare a noi stessi un nuovo mondo, siamo come dei bambini che devono capire questo nuovo mondo integrale che ci si sta avvicinando.

Per evitare di sperimentare il suo approccio, come la crisi moderna, tutte le nostre azioni dovrebbero essere rivolte ad entrare in uno stato di armonia con questo mondo integrale.

Oggi la natura sta cominciando a trattarci come un sistema integrale, interconnesso e reciprocamente equilibrato, nel quale tutte le parti esistono in equilibrio, nel supporto nelle concessioni reciproche. In questo sistema noi siamo l’elemento più importante! Per questo abbiamo bisogno di lavorare su di noi piuttosto duramente, per capire che tutto questo non è il capriccio di qualcuno, invenzioni o speculazioni filosofiche, ma che si tratta davvero di una legge della natura.

Questa legge si realizza inevitabilmente e gradualmente all’interno della società umana, a meno che non ne siamo conformi. Diciamo che qualcuno stia cercando di inserirci in una struttura circolare, ma noi siamo una forma quadrata e probabilmente non possiamo funzionare in una struttura circolare; in questo risiede la crisi, quindi tutti gli adulti dovranno sedersi ancora ai banchi di scuola per vivere in un nuovo mondo e prepararvisi.

Domanda: Tu hai parlato del fatto che basandoti sulla tua esperienza nell’educazione dei bambini nel vostro centro, le lezioni necessitano di essere tenute in cerchio e registrate in modo tale che i bambini possano più tardi vedere come appaiono dall’esterno. Questa è una metodologia molto efficace, potete applicare la stessa cosa agli adulti?

Risposta: Tu puoi applicare tutti gli stessi metodi perché non ha importanza l’età. La sola cosa che importa è il nostro stato in relazione a questo nuovo mondo, il nuovo sistema sociale nel quale abbiamo bisogno di entrare. In relazione a questo siamo tutti bambini e dobbiamo studiarlo e trasformarci gradualmente, modellarci per eguagliarlo.

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(Da un “Discorso sull’Educazione Integrale”, del 12.12.2011)

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