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L’origine dell’amore

Il Creatore ha creato il desiderio con l’aiuto della Luce, che colpisce il desiderio e gli trasmette le Sue qualità in modo tale che tutto ciò che è buono nella Luce, diviene negativo nel desiderio. Il bene si dipinge come una mancanza, un bisogno, una richiesta ed un vuoto, mentre nella Luce le stesse cose si manifestano come un desiderio di dare.

In altre parole, le cose che nella Luce sono così abbondanti ed importanti, nel desiderio diventano l’opposto, una concavità.

Entrambe le parti sono simili ed allo stesso tempo hanno una natura contraria: tutto quello che c’è nel desiderio di dare del Creatore, nella creazione esiste sotto forma di desiderio di ricevere.

Lo scopo della creazione è di trasformare la sensazione di vuoto (il desiderio di ricevere) nella somiglianza al Creatore.

Come si può ottenere? Se riempiamo semplicemente il desiderio non diventerà simile al Creatore (la Luce), piuttosto il riempimento abbasserà di rango il desiderio finché diventerà persino più opposto alla Luce perché riceve attivamente. La Luce è perfetta, da costantemente, quindi il pieno riempimento della creazione non risolverà il problema.

Come possiamo rendere il desiderio di ricevere simile al desiderio di dare, se non impieghiamo il modo di agire del Creatore, la dazione? Tutto quello che fa il Creatore è dare e riempire la creazione, la quale è incapace di interagire con la Luce in altro modo se non ricevendo da Lei.

Il problema è stabilire la giusta connessione tra loro, non tra le due azioni, piuttosto tra l’essenza del Creatore e l’essenza della creazione.

Ciò significa che dobbiamo compararle non dal punto di vista delle loro azioni, ma piuttosto dal punto di vista della loro attitudine reciproca; non importa che l’una riceva costantemente dall’altra, mentre l’altra dona costantemente; si completano a vicenda e come risultato di questo riempimento, sentono la connessione interna tra loro; è irrilevante chi dia la festa e chi sia sull’estremità ricevente. Ciò è simile ad una madre ed un figlio: lei gli da tutto quello che può, ma in cambio riceve anche di più, dato è connessa al figlio tramite l’amore.

È qui che avviene e deriva una sensazione d’amore. Se noi scegliamo di considerare indispensabili queste due irresistibili azioni che avvengono tra il Creatore e la creazione, dobbiamo costruirvi  sopra una super struttura.

Come facciamo a connetterli e farli diventare simili l’uno all’altra attraverso queste due azioni? Come possiamo unire lo scopo, l’essenza del Creatore, all’essenza della creazione?

Originalmente il Creatore desidera riempire la sua creazione e fornirla di tutto. Lui è pieno della proprietà dell’amore e questa è la ragione per la quale i cambiamenti non si applicano mai al Creatore.

Il Creatore ha dato origine alla creazione, all’universo, ai mondi e a tutte le condizioni per la nostra esistenza e le nostre attività. Da parte Sua c’è solo una cosa, la costante emanazione della Luce, l’energia positiva, l’amore e la bontà assoluta.

La creazione ha bisogno di cambiare la sua attitudine nei confronti del mondo, di se stessa ed infine del Creatore, perché tutto quello che c’è nel mondo, in me ed intorno a me proviene dal Creatore. Devo cambiarmi in modo tale da cominciare ad amare tutto quello che è stato fatto da Lui in questo mondo ed in tutta la natura. Se cambio la mia attitudine dall’odio, dall’avidità e dal trarre profitto dagli altri, a vantaggio della dazione e dell’amore, allora tramite la mia nuova attitudine nei confronti delle azioni del Creatore io Lo amerò.

A questo punto, per il Suo beneficio, sarò capace di ottenere tutto quello che Lui emana. Così, risulta che funziona in questo modo: Lui mi riempie e mi dà la possibilità di essere soddisfatto, ogni volta che ricevo da Lui e Gli do l’opportunità di deliziarsi perché “uso” il Suo amore.

Quando siamo vicini ai nostri cari riceviamo da loro ed allo stesso tempo facciamo loro un favore permettendo di amarci. Lo stesso modello si ripete: ricevendo dal Creatore, gli esprimiamo il nostro amore perché siamo così vicini. A questo punto non importa chi sia il datore e chi sia il ricevente, come nell’esempio della madre e del figlio.

La cosa principale è che con l’aiuto di queste azioni si completino a vicenda e si portino la gioia a vicenda.

(Dalla Lezione virtuale: Le nozioni di base della Kabbalah del 6.11.2011)

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Nello studio l’età di un uomo non è un ostacolo

Domanda: Ci sono diverse fasi per l’insegnamento infantile a seconda dell’età dei bambini: sino a tre anni, da tre a sei, da sei a nove. Vi sono fasi simili anche per gli adulti?

Risposta: Ci sono vari step, ma non sono legati all’età. Lo sviluppo dell’uomo diventa indipendente dall’età da quando raggiunge la maturità intorno ai 18-20 anni; questo dipenderà solo sull’interiorizzazione del materiale, sia nella teoria che nella pratica.

Lo osserviamo nei nostri corsi in cui partecipano uomini e donne di 20-25 anni assieme ad altri più anziani, al punto che potrebbero essere non solo i loro genitori ma anche i loro nonni. Si confrontano in discussioni vivaci al punto che la distanza di età tra di loro diventa assolutamente irrilevante, questo perché parlano di argomenti completamente nuovi ed addirittura improvvisi per le loro relazioni personali, familiari e sociali.

E’ molto interessante osservare quanto siano indipendenti dall’età le domande poste durante le lezioni o le conferenze, lo stesso vale per il modo in cui ciascuno partecipa alla discussione. Ma l’anzianità ha un’importanza per via del fatto che l’esperienza è stata ottenuta gradualmente negli anni.

Durante quel periodo l’uomo dovrebbe essere guidato. Sempre più persone arrivano ai gruppi, che poi si collegano. Anche i gruppi separati degli uomini e delle donne si collegheranno, e a guisa di un unico gruppo si collegheranno al gruppo dei bambini per poi dividersi ancora.

Dobbiamo “miscelare” la società degli studenti così da essere poi pronti a capire correttamente i diversi stadi nella vita e che imparino a gestirli: le reazioni reciproche al lavoro, con i superiori, con i sottoposti, con i vicini, con le persone che potrebbero dimostrarsi fastidiose o al contrario piacevoli, come con i parenti verso i quali ci si sente obbligati. Perciò, tra le persone inizierà una certa trasformazione  nelle relazioni.

Dobbiamo parlare di tutto questo e discutere questi argomenti, l’uomo dovrebbe sperimentarli e viverli come se si “vestisse” della vita delle altre persone, confrontandosi con loro e, di conseguenza, connettendosi in un’unico insieme.

Perciò dentro l’uomo saranno vissute molte scene, e in questo processo sono molto d’aiuto i video film e le discussioni.

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(Discorso sull’Educazione Integrale del 12.12.2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah del 11.01.2012

Gli Scritti di Rabash, Shamati Articolo 25 “Le cose che vengono dal cuore
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 88, Articolo “Le Due Grandi Luci”, Punto 127, Lezione 33°
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Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 330, Punto 31, Lezione 19°
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Rav Yehuda Ashlag, Articolo “La Libertà”, “Due Creazioni: A) Uomo – B) Anima Vivente”, Pagina 396, Lezione 22°
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L’Europa può anche non aspettarsi l’aiuto dei paesi BRICS

Opinione (Panorama, Italia): Dopo gli incontri dei G20 a Cannes non è cambiato niente. BRICS ha dimenticato gli obblighi che sono stati presi a Cannes. Oggi, dietro ai paesi sviluppati, c’è la Cina che è risultato l’unico paese ad aver avuto il coraggio di una conversazione diretta. L’occidente ha preferito non commentare questo passo indietro.

L’Europa non deve aspettare che Pechino dia una parte consistente delle riserve di valuta per la salvezza dei paesi indebitati. Il vecchio mondo può rimanere il mercato di vendita dell’esportazione cinese. Ma se la Cina non intende investire in Europa, allora sarà difficile presupporre che lo farà l’India, la Russia, il Brasile oppure il Sudafrica.

Questi paesi oggi sono molto più interessati a sostenere la crescita e lo sviluppo all’interno dei propri confini nazionali e sono convinti che l’importo europeo non si rinnoverà a breve tempo, nonostante il loro aiuto.

Il mio commento: Avverrà soltanto con una decisione comune della crisi globale, ciòè verso l’integrazione al di sopra delle contraddizioni, in nome della salvezza che sarà solo nella garanzia reciproca di tutti gli abitanti della terra.
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