Tutto il mondo è sulle mie spalle

Domanda: Come posso sentire che tutto tutto il mondo è sulle mie spalle?

Risposta: Non possiamo ottenere quello che sogniamo senza un vaso o un desiderio. Nel nostro mondo possiamo ricevere delle cose persino senza avere un desiderio molto grande, ovvero in virtù delle azioni che possiamo fare anche senza avere un desiderio.

Ma nella spiritualità non ci sono mezzi come nel nostro mondo, perché lì il desiderio in sé è l’azione, quindi possiamo spostarci verso la spiritualità solo a condizione che le nostre azioni diventino avanzino costantemente ed evochino una crescita dei nostri desideri.

È un fatto conosciuto che se un uomo deve investire degli sforzi in qualcosa, come la cura del proprio figlio o di un animale, o fare qualcosa solo per guadagnare dei soldi, allora comincia gradualmente a valutare in cosa si sta investendo. Allora i suoi pensieri e desideri saranno focalizzati su questo, e in questo modo, possiamo elevare i nostri desideri e pensieri in virtù di azioni che all’inizio non hanno neppure la giusta intenzione, ed allenarci ad avere dei nuovi pensieri e desideri.

Queste speciali opportunità vengono fornite dal nostro mondo, dal nostro stato, nel quale al di là del desiderio e del pensiero ci sono anche delle azioni materiali che possiamo fare a causa di reazioni indirette materiali: per il gusto dei soldi, del rispetto, della conoscenza e del potere, e quindi possiamo sviluppare dei nuovi desideri attraverso di essi.

In questo modo, le azioni influenzano i pensieri in misura tale che posso sentire come se tutto il mondo sia davvero sulle mie spalle!

Se devo raggiungere un desiderio perfetto, allora devo sperimentare la paura e preoccuparmi di tutto il mondo. Questa è già chiamata elevazione nella dazione. Questo perché non sono preoccupato di questo mondo a causa del fatto che il mio benessere dipende da esso, ma voglio raggiungere la qualità della dazione e con essa dare al Creatore.

Noi dobbiamo realizzare questo in virtù delle azioni, spendendo continuamente i nostri sforzi attraverso i nostri amici ed insieme a loro nel grande mondo. Questo lavoro apre il nostro desiderio ad essere connesso al mondo perché investiamo noi stessi in esso. Comincio a capire meglio ed a sentire questi desideri esterni e questo mi da nuove forze ed ispirazioni. È così che l’azione governa il desiderio.

Quando ricevo dei nuovi desideri, devo solo incrementarli e questo è già facile. Posso farlo con l’aiuto degli amici, dell’ambiente.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 29.12.2011, Shamati 189)

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