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Il corso per essere Uomo: “Il Nuovo Mondo” del 10.01.2012

Kabbalah per il Popolo, Il corso per essere Uomo: “Il Nuovo Mondo”
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Imparare a capire il linguaggio della Natura

Domanda: Non c’è punizione nel sistema dell’educazione integrale dei bambini. Noi ci uniamo al bambino e parliamo alla sua parte “umana”: “Guardiamo cosa ha fatto l’egoismo con voi, con noi”. In altre parole accentuiamo la divisione tra l’uomo e l’egoismo. Si può fare questo con gli adulti?

Risposta: io vorrei dire che c’è bisogno che si faccia in una maniera più intensa. La parola chiave qui è intensa, cioè che metti in rilievo la sua importanza.

Noi giochiamo con un bambino perché abbiamo bisogno di essere gentili con lui, poiché non è ancora sviluppato e non è capace di vedere se stesso dall’esterno. Per ora percepisce solo il suo “Io” e nient’altro, non nota il resto.

Ad una certa età diventa capace di distinguere le categorie “dell’Io interno” e “dell’Io esterno”, le altre persone e le nostre relazioni. Ci sono cambiamenti repentini, periodi di transizione, come a due anni, tre anni, dai cinque ai sei anni, a dodici anni e così via. I processi si accumulano nell’uomo e nella fase successiva cambia la sua visione del mondo, comincia a vedere e a capire il mondo in una maniera un po’ diversa.

Con gli adulti accade perché si adattano alla percezione del nuovo sistema. Questo include la conoscenza integrale, la comprensione che tutto intorno a loro è interconnesso, e l’inclusione in questo sistema, il gruppo, in cui devi cominciare gradualmente a percepire te stesso e gli altri come un insieme comune, un team dal quale non puoi scappare. È come se ti trovassi in una piccola barca in un mare grosso e la tua salvezza dipendesse dalla tua interazione: se ti preoccupi, il mare si agiterà, se resti calmo, il mare sarà calmo.

Ne risulta che la natura gioca con noi in questo modo, quando desidera spostarci verso lo stato successivo, e causa una tempesta. Poi noi cambiamo gradualmente contro il nostro volere, ma  non ci salveremo in altro modo.

Abbiamo bisogno di imparare a capire questo linguaggio della natura, di cominciare a percepirlo e  a parlarci, in altre parole, di vederla, e poi saremo davvero capaci di controllarla.

Una volta che saremo capaci di controllare il grado della connessione integrale tra noi, vedremo come influenza la natura: il numero di uragani, i terremoti, gli tsunami, le differenti condizioni naturali, le rivoluzioni e le insurrezioni e tutto quello che potrebbe mai succedere tra noi e nelle nostre vite private. Ci sarà una diretta ed immediata interazione tra tutto questo, una connessione diretta con la qualità delle nostre relazioni. È molto importante per l’uomo trovare e sentire quest’interazione perché poi comincerà a vedere come parla con la natura e come la influenza.

Oggi ne abbiamo già un’idea perché ci sono molte teorie (e solo teorie) sull’interconnessione, sull’influenza della natura sull’uomo, e in misura minore sull’influenza dell’uomo sulla natura.

Il risultato del nostro sistema integrale educativo deve consistere di gruppi di persone che sentono davvero la reazione corrispondente della natura come una conseguenza del loro più o meno  comportamento corretto. Questo corteggiamento bilaterale con la natura, “tu per me, io per te” quando tu sei “noi” in relazione con lei, eleva l’uomo al prossimo livello di percezione del mondo, nel quale l’uomo esiste davvero e comincia a percepire le forze interne della natura, il motore dell’evoluzione, dove ci porta e cosa vuole la natura.

Noi all’improvviso vi riveliamo delle cose che non avremmo mai immaginato. Non è un’espressione di capacità speciali come quelle di Wolf Messing, Baba Vanga o altri profeti. Questo è davvero un livello di contemplazione interiore, quando l’uomo comincia a raggiungere il piano della natura e a capire che niente è stato creato e si evolve senza una ragione. Tutto ha un programma specifico e molto preciso e noi ci sviluppiamo in base a questo programma e siamo capaci di parteciparvi attivamente.

Questo ci eleva al livello successivo dell’esistenza, nel quale non siamo più delle parti cieche ed impotenti della natura che realizzano i loro istinti interiori, ma diventiamo esseri razionali ed onnipotenti.

Se riusciamo ad influenzare la natura in diversi modi con la nostra interazione reciproca attraverso una maggiore o minore connessione tra noi, saremo capaci di fare tutto! Con una più grande interazione tra noi, possiamo elevarci più in alto della velocità della luce. Non ci sono limiti e  possiamo andare praticamente al di là delle barriere delle leggi della natura che adesso osserviamo, ed elevarci allo stesso livello della natura.
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(Discorso sull’Educazione Integrale del 12 dicembre 2011)

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Tutto il mondo è sulle mie spalle

Domanda: Come posso sentire che tutto tutto il mondo è sulle mie spalle?

Risposta: Non possiamo ottenere quello che sogniamo senza un vaso o un desiderio. Nel nostro mondo possiamo ricevere delle cose persino senza avere un desiderio molto grande, ovvero in virtù delle azioni che possiamo fare anche senza avere un desiderio.

Ma nella spiritualità non ci sono mezzi come nel nostro mondo, perché lì il desiderio in sé è l’azione, quindi possiamo spostarci verso la spiritualità solo a condizione che le nostre azioni diventino avanzino costantemente ed evochino una crescita dei nostri desideri.

È un fatto conosciuto che se un uomo deve investire degli sforzi in qualcosa, come la cura del proprio figlio o di un animale, o fare qualcosa solo per guadagnare dei soldi, allora comincia gradualmente a valutare in cosa si sta investendo. Allora i suoi pensieri e desideri saranno focalizzati su questo, e in questo modo, possiamo elevare i nostri desideri e pensieri in virtù di azioni che all’inizio non hanno neppure la giusta intenzione, ed allenarci ad avere dei nuovi pensieri e desideri.

Queste speciali opportunità vengono fornite dal nostro mondo, dal nostro stato, nel quale al di là del desiderio e del pensiero ci sono anche delle azioni materiali che possiamo fare a causa di reazioni indirette materiali: per il gusto dei soldi, del rispetto, della conoscenza e del potere, e quindi possiamo sviluppare dei nuovi desideri attraverso di essi.

In questo modo, le azioni influenzano i pensieri in misura tale che posso sentire come se tutto il mondo sia davvero sulle mie spalle!

Se devo raggiungere un desiderio perfetto, allora devo sperimentare la paura e preoccuparmi di tutto il mondo. Questa è già chiamata elevazione nella dazione. Questo perché non sono preoccupato di questo mondo a causa del fatto che il mio benessere dipende da esso, ma voglio raggiungere la qualità della dazione e con essa dare al Creatore.

Noi dobbiamo realizzare questo in virtù delle azioni, spendendo continuamente i nostri sforzi attraverso i nostri amici ed insieme a loro nel grande mondo. Questo lavoro apre il nostro desiderio ad essere connesso al mondo perché investiamo noi stessi in esso. Comincio a capire meglio ed a sentire questi desideri esterni e questo mi da nuove forze ed ispirazioni. È così che l’azione governa il desiderio.

Quando ricevo dei nuovi desideri, devo solo incrementarli e questo è già facile. Posso farlo con l’aiuto degli amici, dell’ambiente.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 29.12.2011, Shamati 189)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 10.01.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati Articolo 67 “Partono dal male
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 87, Articolo “Le Due Grandi Luci”, Punto 123, Lezione 32
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Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 328, Punto 26, Lezione 18
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Rav Yehuda Ashlag, Articolo “La Libertà”, “Patrimonio Ancestrale”, Pagina 395, Lezione 21
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La psicologia dell’altruismo

Domanda: come possiamo evitare il pericolo del nostro egoismo e cambiare il suo chiarimento in psicologia?

Risposta: non c’è niente di male nella psicologia! Infatti, la Kabbalah è una psicologia spirituale interiore. La psicologia di questo mondo è egoistica per natura, essa investiga l’egoismo umano.

Ma c’è un altro tipo di psicologia che si concentra sullo studio di quelli che si sforzano di sviluppare le proprietà della dazione in loro, quelli che imparano a lavorare nella dazione e vedono la realtà attraverso questa qualità piuttosto che attraverso la proprietà della ricezione. Questo tipo di psicologia è chiamato saggezza della Kabbalah. Questa è la sola differenza tra questi due tipi di psicologia.

La psicologia di questo mondo studia le leggi comportamentali del desiderio di essere riempiti per il proprio beneficio. La saggezza della Kabbalah esplora le leggi comportamentali del desiderio di essere riempiti per il bene della dazione.

La psicologia spirituale ci porta allo studio di noi stessi. Gli strumenti che ci permettono di ricevere l’amore per il Creatore sono i seguenti: il nostro desiderio di essere felici, il nostro intelletto ed il cuore, il gruppo, lo scopo della creazione, la nostra connessione con il gruppo e la garanzia mutua tra noi. In accordo allo scopo che è stato sistemato per noi, studiamo la Kabbalah piuttosto che la psicologia comune.

Può sembrare essere psicologia, ma in verità, è una revisione di noi stessi. Il materiale che studiamo sono i nostri sensi e il desiderio di provare piacere. Questo è un soggetto della psicologia, dato che il suo scopo è di insegnarci a sentirci meglio.

Le altre scienze, come la fisica e la chimica seguono altri e più astratti scopi. In realtà, li sviluppiamo solo per cominciare a sentirci meglio. Noi siamo incapaci di fare il minimo movimento in questo mondo che persegua uno scopo alternativo.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.12.2011, “Lo Studio delle Dieci Sefirot”)

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