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La natura trionferà a qualunque costo

Domanda: Per quale motivo è detto che la nostra generazione è la più egoista? A me sembra che di non avere alcun egoismo perché abbiamo perso il desiderio per le cose. Non vogliamo più niente.

Risposta: La nostra generazione è la più egoista. Quando abbiamo iniziato il nostro sviluppo migliaia di anni fa, non avevamo egoismo. Adesso non sentiamo più l’egoismo poiché è finito all’incirca negli anni sessanta.

Sentiamo che l’egoismo è arrivato alla fine perché ha smesso di cambiare. Adesso viviamo con il pilota automatico senza il desiderio e l’entusiasmo delle generazioni precedenti. Dove sono i programmi di esplorazione spaziale e le scoperte scientifiche che ci hanno ispirato nel passato? Tutto questo è arrivato alla fine.

Tuttavia, questo non significa che non ci sia l’egoismo; semplicemente siamo arrivati al culmine. Non poteva svilupparsi ulteriormente nella sua forma precedente, quindi sta diventando globale. In precedenza l’egoismo era individuale, un impulso dentro ogni uomo.

Adesso sta diventando globale e abbiamo smesso completamente di sentirlo. Non devo correre dietro a niente perché il mio egoismo non è attirato da niente. Le persone sono contente delle loro vite animali finché nessuno li disturba. Non aspirano più a mete più elevate perché l’egoismo ha fermato il loro sviluppo.

Inoltre le cose si sono complicate all’improvviso poiché la globalizzazione rivela che siamo tutti collegati. In passato le persone non ci pensavano, semplicemente volevano essere lasciate in pace. È come se il mondo fosse in un sonno profondo w all’improvviso emergesse questo mondo integrale, dove siamo tutti interconnessi e questo ci impedisce di addormentarci.

Che cosa volevamo in quello stato di sonno? Volevamo di tutto in quantità: cibo, sesso, famiglia, soldi, onori, potere e sapienza e un telefono cellulare con le funzioni più innovative. Non cercavamo delle cose esaltanti, ma volevamo essere soddisfatti. Semplicemente non eravamo pronti per cercare e lottare per le cose, volevamo che le cose venissero a noi.

Tuttavia, per svegliarci da questo sonno, ci è stato mostrato questo mondo globale, e siamo forzati a svegliarci, e qui sorge un altro problema che il mondo non capisce ancora; il mondo vede questo nuovo fenomeno, ma non realizza che questo stato sia inevitabile e che dobbiamo esserne parte.

Siamo d’accordo di dover stabilire connessioni internazionali e culturali, così come le connessioni bancarie, commerciali e agrarie. Comunque quello che non capiamo è che dobbiamo creare connessioni tra di noi. Questa crisi ha lo scopo di portare questo messaggio a ognuno di noi e la nostra connessione deve essere interiore e non attraverso le banche, le industrie e gli altri sistemi esterni.

Sono le persone che devono riunirsi in una rete singola. La natura sta svegliando il bisogno della responsabilità reciproca attraverso la crisi, anche se ancora non lo comprendiamo. La natura ci sta costringendo ad arrivare a questo stato, com’è scritto: “Puoi arrivare a questo stato di tua volontà (nel percorso della Luce e della correzione) o questo sarà il suolo del tuo funerale”.

Vedrete che cosa succederà, la natura trionferà a qualunque costo.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.12.2011, Lo studio delle dieci Sefirot)

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Il commiato dall’egoismo

Se l’uomo viene cresciuto nello spirito della garanzia mutua e della solidarietà, tratta gli altri come se fossero la sua stessa famiglia, come una parte integrante di se stessa. Al giorno d’oggi viene chiamato sistema integrale di interazione.

Un sistema integrale è una struttura reciprocamente dipendente. Come dipendiamo dai nostri figli? Non possiamo resistere senza di loro, vi siamo istintivamente legati  attraverso le cure e l’amore. Se li feriamo, alla fine feriremo noi stessi, poiché siamo comunque preoccupati per loro.

Io comincio a sentirmi allo stesso modo nei confronti di tutte le persone del mondo. Davanti ai miei occhi emerge un quadro egoistico di un’interdipendenza egoistica completa; una mancanza di cure nei confronti degli altri mi danneggia contrattaccando in maniera negativa.

Noi esistiamo in base alle leggi egoistiche che sono state stabilite in passato, quando eravamo connessi egoisticamente: tu dai a me, io do a te, io rubo di più, guadagno di più a spese degli altri, uso qualcuno per il mio beneficio …

Oggi il sistema delle relazioni egoistiche è arrivato alla fine e viene alla luce un sistema integrale totalmente nuovo, altruistico, interdipendente e globale. Se vogliamo avere successo in questo mondo, dobbiamo pareggiare questo sistema. Ma poiché siamo ancora a corto di questo nuovo sistema, sentiamo il nostro stato attuale come crisi, ma non nel senso in cui siamo abituati a concepirla: “Crisi” è una parola greca che significa nuova nascita, cioè la crisi è la soluzione, non il problema.

Dobbiamo capire che stiamo passando da uno stato ad un altro. Prima riconosciamo questo fatto e cominciamo ad agire all’ unisono con le leggi dell’evoluzione invece di resistere loro, più piacevole sarà il nostro passaggio attraverso i cambiamenti.

Dobbiamo diventare una famiglia. Dobbiamo trattare gli altri come i nostri stessi figli, i genitori, i nostri cari, o i nostri adorati animali … dobbiamo trattare tutti come qualcosa che appartiene a noi. La natura ci porta in questa direzione senza tener conto dei nostri desideri.

È un processo cognitivo sensorio. Dobbiamo creare un ambiente che dimostrerà questo esplicitamente a tutti e quindi ci cambierà.

Nella misura in cui riusciamo a cambiare, cambieranno le nostre relazioni familiari, sociali, politiche ed industriali. La connessione tra noi aiuterà ad armonizzare il nostro livello evolutivo.

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 09.01.2012

Scritti di Baal Rabash, Articolo 5
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 85, Articolo “Le Due Grandi Luci”, Punto 120, Lezione 31
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Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 325, Punto 25, Lezione 17
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Rav Yehuda Ashlag “La critica porta al successo; la mancanza di critica porta alla degenerazione”, Pagina 394, Lezione 20
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Una lotta Impari

Domanda: I leader mondiali cominceranno a preoccuparsi delle necessità basilari della popolazione mondiale?

Risposta: Loro non se ne preoccuperanno. Dopotutto, loro hanno portato il mondo a questa situazione e non saranno perdonati. Quasi tutte le ricchezze che abbiamo accumulato attraverso i nostri sforzi comuni appartengono solo all’un per cento della popolazione. Chi ha permesso che questo succedesse se non i governi?

In ogni paese, è il governo che ha creato questa situazione in cui l’un per cento della popolazione controlla adesso quello che ha preso e continua a prendere agli altri. Allo stesso tempo, il governo ha dato alle masse degli spiccioli e delle promesse: “Non preoccupatevi, noi ci stiamo occupando di tutto. Noi alzeremo le vostre pensioni. Aggiungeremo qualcosa alla vostra sicurezza sociale. Noi ci prenderemo cura di voi”.

Loro non menzionano le “torte” che vanno al tavolo dell’un per cento, ma fanno una grande ripartizione di ogni briciola, di ogni osso, che buttano alla gente. Questo è tutto il gioco, ma presto arriverà alla fine.

Il debito nazionale è cresciuto. Una volta era il debito delle banche, ma le banche non sono stupide; hanno passato i loro deficit allo stato. Adesso il debito nazionale è più grande del prodotto nazionale lordo. Da chi possono prendere i soldi per coprire i debiti? Li prenderanno o dai ricchi o dai poveri.

Il ricco dice ai politici: “Se osate muovervi, noi vi “mangeremo completamente” usando i media ed altri mezzi. Dopotutto, noi abbiamo i soldi e questi sono il potere. Facciamo quello che vogliamo”. Di fatto, i leader politici sono come marionette nelle loro mani.

Dall’altro lato, cos’altro potete prendere ai poveri? Anche la classe media sta andando a pezzi e la disoccupazione sta crescendo. Gli studenti laureandi oggi non riescono a trovare un lavoro ed allo stesso tempo, il debito degli studenti americani che devono pagare la loro istruzione è enorme. Questi soldi semplicemente non possono essere restituiti se una persona non ha un lavoro fisso.

Così il conflitto tra il ricco ed il povero sta crescendo e non c’è soluzione. Alla fine, milioni di persone affamate si riverseranno nelle strade ed insorgeranno. Allora cosa farà il governo? Cosa faranno i magnati?

Alla fine, la crisi non riguarderà “la semplice distribuzione”, ma la garanzia per tutti delle necessità basilari. Tutti si dovranno preoccupare di questo.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 25.12.2011, “La Libertà”)

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