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Lezione quotidiana di Kabbalah del 27.12.2011

Gli Scritti di Rabash “Quali sono i poteri necessari per il lavoro”
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Punto 55, Pag.65, Lezione 20°
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L’Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 321, Punto 13, Lezione 8°
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Rav Yehuda Ashlag “La Libertà”, Pagina 385 “Il controllo della mente sul corpo”, Lezione 11°
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Novantanove più uno

Le cose che vediamo in questo mondo come la società, l’ambiente e l’umanità sono tutte il riflesso del nostro attuale stato di illuminazione in base agli schermi, finora egoistici, che abbiamo conseguito. E’ così che vediamo il mondo dell’Infinito nel quale già esistiamo.

Se un uomo inizia a connettersi allo scopo della creazione, con il desiderio di conseguire il Creatore e di diventare uguale a Lui nelle caratteristiche, dovrebbe unirsi ad una società o ad gruppo ed utilizzarlo per il suo avanzamento. Il mio scopo di conseguire il Creatore, identificarmi con Lui ed unirmi a Lui determina tutto il mio atteggiamento verso la società, i miei amici e me stesso.

Tutto questo riguarda la parte dell’umanità che possiede il “punto nel cuore“. Prima di tutto questo punto spinge l’uomo a raggiungere il Creatore, e così entra in un gruppo con questo scopo. Poi impara che, per raggiungere il Creatore, ha bisogno di connettersi perché questo è il modo in cui sviluppiamo il nostro desiderio di donare. Riveleremo il Creatore attraverso il desiderio di donare, che conseguiremo attraverso il reciproco sviluppo gli uni verso gli altri.

Però c’è anche quella seconda parte dell’umanità, il 99%, nella quale il punto nel cuore non si è risvegliato, e coloro che ne fanno parte non sentono il bisogno di conseguire il Creatore, non si sforzano di raggiungerLo. I problemi della vita sono la sola cosa che li guida, e questi problemi devono corrispondere al nostro sviluppo. Sono la conseguenza della mancanza di connessione tra gli uomini.

Questi uomini sentiranno il bisogno di una connessione che sia all’interno di una grande e vasta società umana, non solo in un gruppo. Il loro obbiettivo è di avere una buona vita materiale, ottenuta attraverso l’unione di una nazione e di tutta l’umanità.

Naturalmente, non devono attraversare le stesse fasi che attraversiamo noi in un gruppo, hanno solamente bisogno di sapere il modo giusto di connettersi per formare una società unita ed omogenea il cui solo proposito è di conseguire la stabilità, la certezza e l’appagamento materiale.

Però, dato che questi due gruppi coesistono uno dentro l’altro, il primo gruppo (quello che aspira al Creatore ed è unito a causa dei problemi e delle esigenze spirituali, e non a causa dei problemi della vita materiale) irradia i suoi valori al gruppo più grande, spingendolo a pensare che ci sono degli scopi più meritevoli di quelli che appartengono soltanto a questa vita, che si può ottenere di più.

Allora il secondo gruppo, il 99%, improvvisamente incomincia a percepire uno scopo più elevato e il bisogno di conseguirlo, così avanza. Alla fine, questi due gruppi incominciano ad avvicinarsi l’uno all’altro. Pur avendo degli obbiettivi diversi, il secondo gruppo, l’umanità, improvvisamente scopre l’opportunità di conseguire una vita eterna, completa e perfetta che è anche più elevata della precedente vita fisica, dunque questa parte accetta questo nuovo desiderio.

In definitiva tutti si uniranno e ritorneranno all’unico sistema com’era al principio della creazione.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 12.12.2011, Gli scritti Rabash)

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Aprite le carte, signori!

Messaggio: Al Summit di novembre a Cannes, i leader dei “venti” si sono messi d’accordo per una nuova costruzione finanziaria mondiale. L’idea basilare era la lotta contro i settori in ombra. In cambio di questo ci vogliono sessanta trilioni di dollari, paragonabile al PIL degli USA. Questi soldi sono anonimi, spesso ottenuti per vie illegali, sempre speculative. Su di loro si sono gonfiate le “bolle” dei mercati finanziari: ciò che prendevano come crescita dell’economia mondiale si è rivelata un tumore maligno.

Oggi i paesi sviluppati non vogliono più avere a che fare con questi soldi perché sbucano fuori dagli offshore non trasparenti e poi di nuovo si nascondono, dopo aver costruito la distruzione sul mercato finanziario.

Per vincere le finanze dell’ombra, i leader dei “venti” hanno dichiarato guerra al loro anonimato. I conti numerici bancari devono essere liquidati.

I conti nominali e i detentori dell’attivo nominale devono essere “legati” ai veri proprietari. Gli offshore, rimanendo un “paradiso fiscale”, smetteranno di essere un rifugio segreto. Tutti i partecipanti dei mercati finanziari devono ricevere numeri univoci e dopo non sarà senza nome nessun movimento di flussi finanziari.

Il mio commento: Fino a che l’amore verso l’amato sé e la fame di guadagnare più zeri in banca, cioè l’egoismo, controllano il mondo, la lotta del nascondere i profitti e le faccende oscure sarà inutile. Soltanto la correzione dell’uomo metterà fine al gioco della roulette mondiale.

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Non possiamo lavorare separatamente, ma solo insieme

Noi dobbiamo preparare il nostro desiderio o vaso e questo è possibile solo lavorando insieme, che è la cosa più difficile. Gli sforzi personali fatti da ogni persona singolarmente non le daranno nessun risultato. Solo se facciamo degli sforzi insieme per raggiungere lo scopo comune, e questo sforzo comune ci fornisce il desiderio.

Risveglia il superiore e lo forza ad influenzare il nostro desiderio, per cambiarlo ed elaborarlo in modo da prendere la giusta forma per poi riempirlo con la qualità della dazione.

Cominciamo a lavorare insieme al di là della necessità solo dopo aver disperato per i nostri stessi sforzi di raggiungere qualcosa e solo una volta che vediamo che questo risulta essere sbagliato e che non c’è nessuna possibilità di raggiungere lo scopo da soli.

Lungo il cammino discerniamo gradualmente il vero scopo ed i mezzi per raggiungerlo. Prima ogni persona pone per se stessa degli scopi completamente materiali ed egoistici ed usa i corrispondenti mezzi terreni, e continua finché non cominciamo a discernere ed elevare leggermente la nozione di dazione, amore ed unità.

Allo stesso tempo cominciamo a vedere che queste qualità esistono al di fuori di noi e solo comportandoci correttamente gli uni verso gli altri possiamo scoprire il fattore influenzante tra di noi e risvegliare la Luce, la quale arriverà e ci cambierà.

Se non lavoriamo insieme per attivare la terza fonte, quella esterna, allora il nostro lavoro verrà fatto nella direzione sbagliata. Possiamo attrarre la Luce che riforma solo cercando di raggiungere la dazione e le giuste relazioni reciproche con i nostri sforzi uniti per elevarci al di sopra di noi stessi.

Allora la nostra attitudine reciproca cambierà  in modo tale che all’interno ne riveleremo la qualità della dazione. Questa è chiamata fede; dentro la quale riveleremo poi l’amore.

Ma prima di questo, dobbiamo rivelare l’odio, la realizzazione del male. Dov’è? Noi lo evitiamo. È impossibile risvegliarlo artificialmente, si può solo attraverso gli sforzi persistenti per essere insieme e cercare di unirci.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 18.12.2011, Gli Scritti del Rabash)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 26.12.2011

Scritti di Rabash, Articolo 12
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pag.58, Lezione 19
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Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 321, Punto 12, Lezione 7
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Rav Yehuda Ashlag “La Libertà”, Pagina 384, “La necessità di scegliere un Buon Ambiente”, Lezione 10
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Il ritorno al passato è stato cancellato

Domanda: Una volta lei ha detto che è vietato ricordare gli stati precedenti, qualsiasi fossero e guardare indietro….

Risposta: E non guardiamo indietro. Vogliamo tornare al punto di unità nel nostro nuovo stato egoista. Questo non è più un ritorno al passato. Non vogliamo essere nel passato!

Oggi vogliamo tornare allo stato che abbiamo lasciato, nel nostro egoismo accresciuto, e quando vi torniamo con il nostro egoismo reale, è uno stato nuovo, più forte, più chiaro.

In caso contrario non c’è nulla. Tutta la differenza tra i passaggi spirituali si trova solo nell’egoismo aggiunto.
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(Dalla lezione virtuale dell’ 11.12.2011)

Ci manca solo lo schermo

Domanda: Che cosa raccomandi di fare durante la lettura dello Zohar a coloro che sono di lingua inglese: di seguire il testo stampato o soltanto di ascoltare? Lo si dovrebbe fare in ebraico o in inglese?

Risposta: La cosa migliore si ha quando un uomo ascolta semplicemente il suono del testo che stiamo leggendo e si sforza interiormente di rivelare il testo dentro la qualità della dazione, desiderando che questa qualità si riveli in lui.

Diciamo che io ascolto soltanto il suono delle parole, ma non ne conosco il significato. Per comprendere le parole ho bisogno di un certo traduttore interiore, che le tradurrà per me. Il traduttore, che sarà in grado di tradurre le parole dello Zohar per me, è solamente la qualità della dazione. Se questa qualità venisse rivelata in me, capirei immediatamente di cosa parla lo Zohar. Vedrei il quadro generale attraverso i miei sensi, entrerei in questo quadro e prenderebbe vita dentro di me.

Non ho bisogno di altro se non della qualità della dazione. Allora rivelerò immediatamente all’interno di questa qualità tutto ciò di cui parla la Kabbalah. E’ come se ci fosse un programma alla televisione, ma noi non siamo in grado di accendere lo schermo. Possiamo farlo non appena lo abbiamo acceso. E nel frattempo? E nel frattempo qualcosa rimane nascosto dietro lo schermo, qualcosa viene trasmesso dal canale, ma non siamo in grado di accendere la tv.
Ci manca solo lo schermo…
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.12.2011, Lo Zohar)

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Global Yeshivat Haverim – 25.12.2011

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Tra il Creatore e l’umanità

Domanda: Si può stabilire un’analogia tra la fase di sviluppo attuale del mondo e lo sviluppo spirituale?

Risposta: Naturalmente. Procediamo insieme a tutta l’umanità come Galgalta ve Eynaim con AHP. Noi siamo l’1%, ed il resto è il 99%. Se non fosse per i bisogni dell’umanità, non saremmo stati risvegliati dal sogno del corpo. Proprio come nelle passate generazioni, il mondo di oggi avrebbe avuto solamente qualche Kabbalista.

Quindi perché oggi ce ne sono centinaia di migliaia, e milioni, di noi? Perché il mondo ne ha bisogno. Tutti coloro che studiano e divulgano la Kabbalah diventeranno degli insegnanti a tempo pieno. Sono sicuro che entro pochi anni, il mondo avrà bisogno di persone così negli apparati educativi e nelle aree della politica e della cultura, ovunque. Tutti avranno bisogno dell’approccio speciale e completo che solo noi abbiamo. Diventerà necessario per tutte le aree della vita, per non parlare dello sviluppo interiore.

Il nostro cammino e quello del genere umano sono interconnessi in modo naturale. Oggi il bisogno della correzione sta già maturando in un numero vastissimo di uomini. Naturalmente il processo è graduale perché il mondo è fatto di molte parti e di molti strati. Le differenze sono enormi. Cina, America, Europa, e Africa sono diverse nelle loro mentalità, grandezza, e natura del loro egoismo. Complessivamente, tutti gli uomini rappresentano la piramide dell’umanità.

Senza dubbio, in un modo o nell’altro, abbiamo ricevuto il diritto di avanzare nella direzione della libertà e abbiamo ricevuto la rivelazione della forza superiore soltanto per un solo scopo: dovremo trasmettere agli altri quello che riceveremo, però lo dovremo trasmettere in una forma adeguata.

A questo proposito siamo come Binà. A grandi linee possiamo dire che la sua parte superiore faccia parte di Hochma e sia in contatto con il Creatore, la Luce superiore. La parte di sotto è come l’utero di una mamma per il Partzuf inferiore perché garantisce la nascita, il mantenimento e la crescita. In questo modo, la nostra parte superiore aspira continuamente al Creatore, mentre la parte inferiore continua ad esistere tra le creature.

Noi, Bnei Baruch, siamo a metà strada, come la parte di mezzo di Tifferet, tra il Creatore ed il mondo. Solamente noi abbiamo il desiderio di essere in alto con il Creatore e in basso con l’umanità. In mezzo si trova la nostra libertà si scegliere e, in questo modo, diventiamo uguali al Creatore.

Infatti il Creatore è l’autore; Egli produce, costruisce e soddisfa come una mamma. Noi chiamiamo la natura “madre” perché genera, nutre e ci protegge. Dobbiamo svolgere lo stesso ruolo con il mondo, e dandoci da fare al massimo in questo modo con la dazione, diventiamo come il Creatore.

Il Partzuf comune è diviso in cinque livelli di Aviut (bassezza). Il secondo livello è il più importante, imita Keter, segue l’esempio del livello zero e lo riproduce verso il basso. Questo è il nostro obbiettivo, in questo modo, ci uniamo al Creatore.

La seconda restrizione è collegata a questo. Mentre ci eleviamo verso Binà, Malchut ci aiuta ad iniziare a guardare il mondo dal nuovo livello.

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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.12.2011 “La Libertà”)


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