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La visione dell’uomo che ha visto il futuro dell’umanità

Abbiamo iniziato a studiare l’articolo di Baal HaSulam “Introduzione allo studio delle dieci Sefirot”, che a me sembra la più importante tra tutte le sue introduzioni. In parte introduce degli estratti del Libro degli Oracoli dell’ARI, scritti dal suo discepolo Chaim Vital. Infatti, questa introduzione contiene tutto il percorso che dobbiamo attraversare per poter raggiungere il traguardo.

Anche se abbiamo tanti altri materiali, nessuno spiega in maniera più consistente il percorso lungo il quale dobbiamo avanzare e cambiare, passo per passo, metodicamente e deliberatamente. Altri articoli e introduzioni ci danno una visione generale della Saggezza della Kabbalah o la guardano da determinate angolazioni.

Ma questa introduzione seleziona una linea molto sottile, con l’intento di mostrare all’uomo religioso o secolare, che comincia con questo quesito sul significato della vita, come raggiungere la sua realizzazione con tutte le difficoltà e gli scrutini del percorso.

È per questo motivo che questa introduzione è insolitamente profonda e difficile per i principianti. Ci vogliono anni per iniziare ad assimilare, comprendere e trovarcisi dentro. Deve essere studiata a piccole parti, attentamente, finché l’uomo cresce e diventa capace di rivelare di più. Dobbiamo comprendere che questa introduzione è stata scritta dall’uomo che si trovò all’inizio di una nuova era, l’ultimo stadio dello sviluppo umano, che doveva passare dallo sviluppo incosciente a quello cosciente.

Dallo stato in cui ci troviamo adesso nel quale non possiamo nemmeno chiamarci umani, ma soltanto degli animali più sviluppati che agiscono in base agli istinti e completamente maneggiati dalle forze della natura, dobbiamo elevarci ad un nuovo livello. in questa creatura inizia a svilupparsi  qualcosa designato ad essere simile al Creatore.

Dobbiamo comprendere l’uomo che si trovava all’inizio di questo processo, il suo approccio e la sua veduta, e cercare di emularlo.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 18.12.2011, Introduzione allo studio delle dieci Sefirot).

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La destra avvicina e la sinistra respinge

È scritto: “Non c’è nessuno tranne Lui”, che significa che non c’è altra forza nel mondo (non c’è altro potere, oltre la sola Forza Superiore, né nelle più piccole azioni, né nell’intero universo in generale), che abbia la capacità di fare qualcosa contro di Lui. E quello che l’uomo vede, che ci sono cose nel mondo che negano la Più Alta Sovranità (il potere del Creatore su di me), la ragione è che questo è il Suo volere.

Noi ci confondiamo quando presumibilmente pensiamo che a prendere decisioni ci siano amici, un gruppo, della gente, un grande mondo con i suoi presunti “governanti” e persino io. La Forza Superiore desidera che io la pensi in questo modo, che pensi di controllare le cose e che ci siano altre persone ed un altro potere a parte Lui.

Ed è considerata una correzione, chiamata “la sinistra respinge e la destra avvicina”, il che significa che quello che la sinistra respinge è considerata correzione. In altre parole, anche le cose che ci appaiono cattive, il rifiuto della spiritualità, del cammino e del gruppo, quando mi dimentico dello scopo e non lo voglio, quando penso che il gruppo non mi voglia, tutti questi problemi vengono solo da una forza, che regna su tutto, non importa se io lo veda oppure no. Il Creatore controlla il mondo esterno ed il mio interno, tutti i miei pensieri e i desideri.

Io voglio avanzare, unirmi ad un gruppo e attraverso il quale raggiungere la Forza Superiore, voglio rivelarlo, aderire ai miei amici e rivelare con loro la Luce Superiore, la qualità della dazione; ma anche quando mi sforzo per farlo nella forma più diretta e sincera, con tutto il mio cuore, sperimento ancora le discese e la confusione nel punto più sincero, che raramente riesco a raggiungere attraverso il duro lavoro. All’improvviso cado dal mio cammino vero e diretto.

Lo potrei capire se andassi nella direzione sbagliata e fossi riportato al cammino diretto, ma no, devio e cado quando sono già nel cammino vero e diretto.

L’uomo viene spinto lontano dallo scopo e dal gruppo, all’improvviso si confonde e perde il desiderio. Pensa che i suoi amici non siano buoni, il cammino sia sbagliato e tutto il sistema non funzioni, e non è chiaro chi abbia mai raggiunto il mondo spirituale; ma è questo genere di rifiuto che lo aiuta ad acquisire un desiderio assoluto. La prossima…

Ed è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. Proprio adesso ho un piccolo desiderio per la spiritualità, ma non sento che non è abbastanza. Tutti pensano che il loro cuore stia per esplodere e che siano pronti a tutto! Ma in realtà, per raggiungere il potere spirituale, abbiamo bisogno di una pressione interiore, di un desiderio interiore e di una sete molto più forti.

E noi veniamo respinti per incrementare la nostra aspirazione verso il livello sufficiente, per acquisire un desiderio completo e capire che non c’è niente che possiamo fare senza l’aiuto del Creatore.

Abbiamo bisogno di raggiungere uno stato nel quale il nostro grido passi attraverso la nostra unità, la nostra connessione e sia diretto al Creatore, con la richiesta di una forza superiore, la Luce che riporti alla fonte, la forza comune della dazione, che avvolge tutta la natura e ci aiuti! Lascio correggere la mia sola parte egoistica nella natura e la tiro in avanti.

In altro modo vedo di essere condannato, in altre parole devo raggiungere uno stato nel quale vedo di aver fatto il massimo che avrei potuto fare per il bene della mia connessione nel gruppo, di aver messo tutto il mio sforzo nel raggiungimento dell’unità, della connessione con gli amici, quelli con i quali io volevo raggiungere una connessione con il Creatore, rivelare il potere della dazione, in modo che regnasse in noi e ci riempisse con questa unica qualità.

E qui manchiamo di un grido comune verso il Creatore, la forza superiore. Noi dobbiamo sentirci persi in modo tale da essere sufficienteche un nostro solo grido; ma deve realmente provenire da uno stato di disperazione, quando vediamo che non raggiungeremo mai il successo senza il Suo aiuto.

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(Dalla 4° lezione del Congresso Mondiale Arvut del 7 Dicembre 2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah del 28.12.2011

Gli Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 30 “L’essenziale è di desiderare solo di dare in assoluto”
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Punto 75, Lezione 21°
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L’Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 321, Punto 13, Lezione 9°
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Rav Yehuda Ashlag “La Libertà”, Pagina 386, “La Libertà dell’ individuo”, Lezione 12°
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I 612 Componenti dell’Amore Superiore

La legge dell’amore verso il tuo prossimo si basa sull’osservanza di 612 comandamenti, correggendo 612 desideri che vengono rivelati nella nostra struttura spirituale. Osservandoli giungiamo alla regola generale di “Ama il tuo prossimo come te stesso”.

I 612 comandamenti sono i nostri 612 desideri che seguono l’intenzione egoistica di far piacere a se stessi. Nessuno di noi può osservare questi 612 comandamenti da solo, ma solamente connettendosi agli altri e cominciando ad esaminare le nostre relazioni reciproche, che è l’unico modo di rivelare tutti questi desideri.

Neppure un singolo uomo ha la capacità di osservare un solo comandamento, questo perché un comandamento deriva dal principio di ama il tuo prossimo. La connessione egoistica tra noi è chiamata trasgressione e quella altruistica è chiamata comandamento, perché prima che cominci a connettersi agli altri, l’uomo non commette crimini, né osserva i comandamenti. Conduce soltanto una semplice vita bestiale, della quale non ne parliamo qui.

I desideri egoistici che lo connettono agli altri gli vengono rivelati soltanto a condizione che desideri connettervisi per usarli al fine di raggiungere la dazione. Soltanto allora possiamo parlare di corruzione e correzione.

Il difetto riferito a “Ho creato l’inclinazione al male” è una fase molto avanzata, quando l’uomo rivela parte dei suoi 612 vizi che riguardano la connessione agli altri, ed allora raggiunge la realizzazione del male per mezzo della quale capisce che deve correggere la sua attitudine egoistica verso gli altri. Questo significa raggiungere il pentimento, i “Giorni del Timore”, quando capisce che usa il suo prossimo egoisticamente ed allora avviene un cambiamento in lui, riferito all’inizio del nuovo anno, Rosh Hashanah, che è l’inizio di un nuovo viaggio, quando desidera trasformare il suo male nel suo opposto.

Questo succede dopo aver trascorso molto tempo a lavorare nel gruppo ed a capire il bisogno della correzione. Poi gradualmente trasforma le 613 trasgressioni in 613 comandamenti.

Ma senza aver iniziato a lavorare nel gruppo, non rivelerà mai nessuna delle sue 613 trasgressioni, questo perché tutte loro si riferiscono allo stesso principio di ama il tuo prossimo e non esistono al di fuori della connessione con gli altri. Questa regola comune include tutti i dettagli individuali, perché tutti i tipi di connessione che esistono tra noi derivano dal principio di ama il tuo prossimo e concernono le nostre 612 azioni in relazione agli altri, le qualità che abbiamo bisogno di correggere.

Noi giungiamo alla regola comune di amare gli esseri creati facendo delle correzioni individuali, ed attraverso loro raggiungiamo l’amore per il Creatore. Correggendo i miei 612 desideri dall’egoismo per la dazione, raggiungo la connessione assoluta insieme a tutti, nella quale viene rivelata la regola comune di ama il tuo prossimo. Questa è la preparazione per la rivelazione del “fattore unificante”, il Creatore, quello che viene definito “più 1”.

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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.12.2011, Gli Scritti del Rabash)

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L’accelerazione dello sforzo

Domanda: Se l’avanzamento spirituale è possibile soltanto con una continua accelerazione. allora come lo raggiungiamo?

Risposta: Bisogna “accelerare” i propri sforzi, aumentandoli continuamente e sempre di più. Ogni prossimo gradino contiene già,  nella sua sefirà più inferiore malchut, tutto il gradino precedente. In questo modo lo sforzo aumenta ogni volta.

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