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Non possiamo lavorare separatamente, ma solo insieme

Noi dobbiamo preparare il nostro desiderio o vaso e questo è possibile solo lavorando insieme, che è la cosa più difficile. Gli sforzi personali fatti da ogni persona singolarmente non le daranno nessun risultato. Solo se facciamo degli sforzi insieme per raggiungere lo scopo comune, e questo sforzo comune ci fornisce il desiderio.

Risveglia il superiore e lo forza ad influenzare il nostro desiderio, per cambiarlo ed elaborarlo in modo da prendere la giusta forma per poi riempirlo con la qualità della dazione.

Cominciamo a lavorare insieme al di là della necessità solo dopo aver disperato per i nostri stessi sforzi di raggiungere qualcosa e solo una volta che vediamo che questo risulta essere sbagliato e che non c’è nessuna possibilità di raggiungere lo scopo da soli.

Lungo il cammino discerniamo gradualmente il vero scopo ed i mezzi per raggiungerlo. Prima ogni persona pone per se stessa degli scopi completamente materiali ed egoistici ed usa i corrispondenti mezzi terreni, e continua finché non cominciamo a discernere ed elevare leggermente la nozione di dazione, amore ed unità.

Allo stesso tempo cominciamo a vedere che queste qualità esistono al di fuori di noi e solo comportandoci correttamente gli uni verso gli altri possiamo scoprire il fattore influenzante tra di noi e risvegliare la Luce, la quale arriverà e ci cambierà.

Se non lavoriamo insieme per attivare la terza fonte, quella esterna, allora il nostro lavoro verrà fatto nella direzione sbagliata. Possiamo attrarre la Luce che riforma solo cercando di raggiungere la dazione e le giuste relazioni reciproche con i nostri sforzi uniti per elevarci al di sopra di noi stessi.

Allora la nostra attitudine reciproca cambierà  in modo tale che all’interno ne riveleremo la qualità della dazione. Questa è chiamata fede; dentro la quale riveleremo poi l’amore.

Ma prima di questo, dobbiamo rivelare l’odio, la realizzazione del male. Dov’è? Noi lo evitiamo. È impossibile risvegliarlo artificialmente, si può solo attraverso gli sforzi persistenti per essere insieme e cercare di unirci.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 18.12.2011, Gli Scritti del Rabash)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 26.12.2011

Scritti di Rabash, Articolo 12
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pag.58, Lezione 19
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Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 321, Punto 12, Lezione 7
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Rav Yehuda Ashlag “La Libertà”, Pagina 384, “La necessità di scegliere un Buon Ambiente”, Lezione 10
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Il ritorno al passato è stato cancellato

Domanda: Una volta lei ha detto che è vietato ricordare gli stati precedenti, qualsiasi fossero e guardare indietro….

Risposta: E non guardiamo indietro. Vogliamo tornare al punto di unità nel nostro nuovo stato egoista. Questo non è più un ritorno al passato. Non vogliamo essere nel passato!

Oggi vogliamo tornare allo stato che abbiamo lasciato, nel nostro egoismo accresciuto, e quando vi torniamo con il nostro egoismo reale, è uno stato nuovo, più forte, più chiaro.

In caso contrario non c’è nulla. Tutta la differenza tra i passaggi spirituali si trova solo nell’egoismo aggiunto.
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(Dalla lezione virtuale dell’ 11.12.2011)

Ci manca solo lo schermo

Domanda: Che cosa raccomandi di fare durante la lettura dello Zohar a coloro che sono di lingua inglese: di seguire il testo stampato o soltanto di ascoltare? Lo si dovrebbe fare in ebraico o in inglese?

Risposta: La cosa migliore si ha quando un uomo ascolta semplicemente il suono del testo che stiamo leggendo e si sforza interiormente di rivelare il testo dentro la qualità della dazione, desiderando che questa qualità si riveli in lui.

Diciamo che io ascolto soltanto il suono delle parole, ma non ne conosco il significato. Per comprendere le parole ho bisogno di un certo traduttore interiore, che le tradurrà per me. Il traduttore, che sarà in grado di tradurre le parole dello Zohar per me, è solamente la qualità della dazione. Se questa qualità venisse rivelata in me, capirei immediatamente di cosa parla lo Zohar. Vedrei il quadro generale attraverso i miei sensi, entrerei in questo quadro e prenderebbe vita dentro di me.

Non ho bisogno di altro se non della qualità della dazione. Allora rivelerò immediatamente all’interno di questa qualità tutto ciò di cui parla la Kabbalah. E’ come se ci fosse un programma alla televisione, ma noi non siamo in grado di accendere lo schermo. Possiamo farlo non appena lo abbiamo acceso. E nel frattempo? E nel frattempo qualcosa rimane nascosto dietro lo schermo, qualcosa viene trasmesso dal canale, ma non siamo in grado di accendere la tv.
Ci manca solo lo schermo…
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.12.2011, Lo Zohar)

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