Dona amore

Rabash, lettera 8: E appena ottengo la qualità della dazione, iniziano subito a brillare in me scintille d’amore.

All’inizio otteniamo il potere di dazione, la Luce di Hassadim (Misericordia), e dopo la Luce di amore, la Luce di Hochma (Saggezza) vi si veste.

Il cuore inizia ad anelare ad unirsi agli amici, e mi sembra che i miei occhi vedano i miei amici, le mie orecchie sentano le loro voci, la mia bocca gli parli, le mani abbraccino e i piedi danzino in un cerchio di amore e gioia insieme a loro, ed io trascendo i miei limiti corporali. Mi dimentico la grande distanza tra me e i miei amici e la distesa di migliaia di miglia di terra non ci saranno più tra di noi.

È come se i miei amici fossero davanti nel mio cuore, ed io vedo tutto quello che accade lì, e mi vergogno per le mie azioni contro i miei amici. E allora esco semplicemente dai vasi corporali e mi sembra che non ci sia un’altra realtà nel mondo oltre a me e i miei amici. Dopo questo, anche l’“io” viene cancellato ed è immerso, mescolato con i miei amici, finché mi fermo e dichiaro che non c’è realtà nel mondo, soltanto gli amici.

Rabash scrive questo da un raggiungimento spirituale. È esattamente così che otteniamo la realtà spirituale: non vi è niente che provenga dalla nostra attuale percezione, soltanto gli amici. Inoltre questo non fa riferimento ai visi che vediamo oggi davanti ai nostri occhi, ma ad una forza interiore trovata negli amici, un’unica scintilla che ognuno di loro ha ricevuto dall’Alto. Queste scintille sono amiche delle mie scintille e noi le uniamo in un gruppo.

Rabash, lettera 40: E quando l’uomo inizia a sentire l’amore dell’amico, immediatamente iniziano a svegliarsi in lui la gioia e il piacere…L’amore del suo amico per lui è una cosa nuova…

L’uomo lo scopre all’improvviso, prima non lo sapeva, non ci credeva, non era pronto per accettarlo. Il nostro amore non è tanto amare l’amico, ma sentire il suo amore. Ci resistiamo anche a quest’amore poiché ci impone certi obblighi. Tuttavia, quando scopro un nuovo sentimento che un amico ha per me, non posso più ignorarlo. In questa maniera l’amico inizia a “comprarmi”, ad unirmi a se.

…aveva sempre saputo di essere l’unico a curarsi del proprio benessere. Ma nel momento in cui scopre che l’amico s’interessa a lui, gli evoca una gioia incommensurabile, e non può più preoccuparsi di se stesso…

Non può continuare a preoccuparsi dei propri bisogni come prima. È scritto nell’articolo “L’Arvut (Garanzia mutua)”, che quando io sono sicuro, quando sento che altri mi amano, io smetto di concentrarmi su di me, senza riserve.

Non è solamente un’aggiunta di forza, che mi permette di fare un nuovo calcolo e smettere di pensare a me stesso. Nel momento in cui sento quanto mi amano i miei amici io rifiuto completamente l’amore per me stesso. Sembra che io dimentichi me stesso, smetto di percepire me stesso. L’amore viene dall’esterno, dagli amici, mi prende e mi porta fuori dai miei limiti, verso di loro.

…e non può più preoccuparsi di se poiché l’uomo può faticare unicamente quando sente piacere. E dato che inizia a sentire piacere preoccupandosi degli amici, naturalmente non può pensare a se.

È invitabile: Se io voglio aiutare il mio amico a non preoccuparsi per se, devo dimostrargli che m’interesso dei suoi bisogni. In questo caso lui rifiuta se stesso “per definizione”. In questa maniera lo porto fuori dal suo egoismo.

L’istruzione e l’educazione tradizionali non aiuteranno a farlo. L’uomo deve ricevere amore: questo lo scollegherà assolutamente dai propri bisogni.

Ma può l’amore risvegliare nell’uomo il desiderio di rifiutare la propria realtà? È scritto: “L’amore rompe l’abitudine”. L’amore non ubbidisce alla mente. E solamente quando c’è questo tipo di amore dagli amici, allora tutti vivono in un mondo dove tutto è bene, senza riguardo per se stessi. L’uomo sente come acquisisce la qualità di dazione, e allora, in base alla legge di equivalenza della forma,  si unisce per sempre al superiore, con il perfetto Donatore…

Questo fa riferimento alla forza più potente nella natura, lavorare con l’amore in due direzioni. È possibile controllare la nostra vita da due parti e obbligare l’uomo ad amare manifestando amore verso di lui in una certa maniera, anche senza una forza oppositrice di pressione o soppressione.

L’amore ci arriva dal Creatore nella stessa maniera, ma è come se Lui ci guidasse in basso nel sentiero spirituale con due “briglie”: sofferenza e piacere. Entrambi vengono dall’amore. Perciò se desidero aiutare qualcuno, è possibile farlo solo moltiplicando il mio amore. In questo modo obbligo l’uomo verso tutto quello che è richiesto.

Per questo motivo è scritto: “Comprati un amico”, dice “comprati”, cioè dagli sempre amore e vedrai come si unirà a te. Tu lo “acquisti” e vi saldate insieme e generi la stessa risposta in lui. Alla fine, ognuno di noi è incluso negli altri.

E quando tutti gli amici sono inclusi negli altri, ognuno riceve un vaso intero d’infinito, un’anima completa. In questo modo non otteniamo soltanto la nostra radice spirituale, ma anche l’intero Malchut del mondo dell’infinito con tutte le Luci di NRNHY, la forza più potente nell’intera realtà.
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(Dall’8° lezione della Congresso Arvut, 8.12.2011)

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