Avevo un borsellino e adesso non c’è più

Domanda: Sto cercando d’immaginare 72 ore al congresso: come fa questo processo a portarmi a essere Uno, Unico e Unificato?

Risposta: Io entro nella hall del congresso come se fosse una vasca sacra (Mikveh), un posto che mi purificherà e mi correggerà. Questo è un posto pieno di acqua santa, la qualità di Binà, l’utero materno nel quale io sono incluso e nel quale crescerò. Non ho bisogno di fare altro che stabilirmi lì come una goccia di seme all’interno dell’utero. Devo solo aderirvi, e tutto il resto sarà fatto da altri. Devo solo diventare parte di quello che sta accadendo.

È scritto: “Il Creatore dimora dentro la Sua nazione”, dove “dentro la sua nazione” significa il posto in cui tutti si riuniscono e ogni persona annulla il proprio egoismo al massimo possibile per unirsi agli altri. E allora riveliamo che lì, all’interno di quest’unità, è presente il superiore, Malchut, la Shechinà, e al suo interno il Shochen, il Creatore.

Non abbiamo bisogno di altro! Semplicemente vieni lì e non essere un intelligente sapientone. Perdi il tuo “io”. Vieni lì e annullati. Se qualcuno ti chiede di fare qualche cosa, falla semplicemente. Entra in connessione, senza alcun chiarimento. La cosa più importante è muoversi nel flusso comune.

È per questo motivo che i congressi sono adatti a tutti quanti. Se una persona viene, si alzerà una forza molto potente che ci solleverà e ci farà roteare come in una centrifuga, come un insieme, e non avremo bisogno di altro. Non abbiamo bisogno di una mente speciale né di studi lunghi, ma soltanto di quella forza, con la quale avrete già un’impressione del superiore, del livello superiore, quindi venite!

Siete venuti e cantate, ballate, mangiate, preparate da mangiare e annullatevi  il più possibile davanti a quello che sta accadendo. Questo vi porterà al livello superiore, perché è lì, all’interno, nella connessione tra le persone.

E’ stata stabilita dai Kabbalisti la tradizione di tenere pranzi comuni, cantare canzoni e ballare, perché questo conduce all’unità, ed è impossibile senza. Un giorno Abramo invitò degli ospiti alla sua tenda, e prima di tutto gli fece accomodare per un pranzo comunitario, mentre spiegava come questo fosse necessario per unire e amare il prossimo.

Senza l’unità non otteniamo niente. Io comprendo che il nostro egoismo, la nostra natura vi sia contraria. Anch’io tempo fa ero opposto all’unità, molto più di voi, ma non mi spaventa: per qualsiasi forma di egoismo esiste una forza capace di sconfiggerlo. La cosa più importante: cercate di essere il più determinati possibile e mettetevi in testa di venire e di perdervi.

Perdetevi in un posto sconosciuto, come un borsellino che avevate e che non c’è più. Non potete farci niente: c’era, e non c’è più! Provate!
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.11.11 sul Talmud Esser Sefirot)

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