L’Eurozona è nello stadio attivo e sistemico della crisi

Opinione: La crisi finanziaria sistemica dell’Eurozona è arrivata. L’Italia, la terza come grandezza economica dell’Eurozona, già non è capace senza l’aiuto esterno di assicurare il deficit del suo budget di Governo. Prima di lei tre paesi, Grecia, Irlanda e Portogallo, si sono rivolti per crediti estremi alla comunità europea e al FMI (Fondo Monetario Internazionale), ma la Comunità europea non è in forze per stabilizzare l’Italia. Inoltre la Comunità europea non ha nemmeno gli strumenti necessari.

In queste condizioni la crisi porta un carattere incontrollato. Si allarga velocemente nei vari settori dell’economia, industria, politico/sociale, minaccia di allargarsi su tutta l’economia mondiale. La UE si trova in un processo di disintegrazione e si elaborano nuovi concetti di “Unione Europea”.

Il mio commento: In altre parole, se l’UE è capace di fare qualcosa, allora può farlo solo adesso. La questione è che nessuno prenderà in considerazione i motivi della crisi, come un’evoluzione dell’umanità, nessuno vuole prendere l’integrazione dell’umanità come dato di fatto e agire in corrispondenza a questo, cioè portare tutto il sistema dei rapporti reciproci ad una nuova realtà, ad un mondo integrato unito nella garanzia reciproca.

Ciò significa che più avanti, per raggiungere la stessa situazione con cambiamenti obbligati, ci aspetta il cammino delle sofferenze, al posto del cammino della consapevolezza e dei graduali cambiamenti volontari.

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