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Gli ostacoli: sono un danno o un aiuto?

Domanda: Perché devo fronteggiare tanti ostacoli per arrivare al congresso? Forse non sono ancora pronto per questo?

Risposta: Gli ostacoli sono messi apposta davanti a te. Ne “L’ntroduzione allo studio delle dieci Sefirot” c’è un esempio su come saliamo la montagna dove sorge il castello del Creatore. Più in alto si sale, più brutalmente le guardie ti spingono via e ti buttano giù e devi arrampicarti nuovamente. Il processo continua fino a fare abbastanza sforzo per superare finalmente gli ostacoli.

Improvvisamente vedrai che gli ostacoli non sono realmente un danno ma semplicemente risvegliano in te un vero desiderio. Questo è come un flirt, quando il desiderato si allontana da te e così ti accende un desiderio ancora più grande, questo esiste in tutti i livelli di adesione, cioè per venire in contatto con il Creatore, devi raggiungere un vero desiderio.
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Il desiderio che brucia la pietra

Il lavoro spirituale, non è per niente facile la rivelazione dei movimenti successivi, uno per uno, dal “meno” (quello che mi manca) al più (colui che può aiutarmi). Dall’esterno sembra irrazionale e non importa quanto avanziamo, ce ne dimentichiamo sempre perché i nostri sentimenti egoisti e la nostra mente non sono costruiti su questo principio.

Nella spiritualità tutto è organizzato in maniera diversa. Io faccio degli sforzi e trovo un luogo completamente differente. Io mi deludo, arrivo a un punto di disperazione, e un momento dopo, se non scappo via, io trovo. Trovo qualche cosa che non mi aspettavo minimamente né pensavo si potesse ottenere.

Nel nostro mondo quello spirituale che scopriamo non ha alcun analogia. Si apre un piccolo foro come quello di un ago, come una piccola pupilla del nostro occhio, una vista focalizzata che non richiede altro e, attraverso questa, entriamo in un nuovo mondo!

Il Creatore, la Luce di Hochmà (la Saggezza) apre questo foro e noi lo espandiamo poiché è stato creato da tutti i quali comprimono il proprio egoismo a zero, e tutti i nostri punti nel cuore connessi insieme. Una volta uniti, questi punti bruciano il muro, il confine tra noi e il mondo spirituale e, se si uniscono, diventano il punto attraverso il quale entriamo nel mondo spirituale.

È per questo che ci siamo riuniti qui per raggiungere la condizione in cui “Israele, la Torà e il Creatore si uniscono”. È necessario che tutti raggiungano insieme la stessa frequenza e influenza, tutti con un solo pensiero, l’unità dei nostri punti nel cuore, sopra il nostro ego, sopra questa vita corporea.

Abbiamo il diritto di dimenticare questa vita corporea per 24 ore, disconnetterci da tutte le preoccupazioni, e aspettare che venga a trovarci questa forza che sostenta questa vita. Per mezzo del nostro desiderio la forzeremo a venire più vicino a noi.

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(Dalla 2° lezione della Convenzione Arvut del Deserto di Arava del 18.11.2011)

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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pag.17, Articolo “Taamim, Nekudot (Punti) ed Otiot (Lettere)”, Punto 14, Lezione 8°
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TES, Capitolo 1, Parte 1, Punti 2 – 3 – 4
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KFS, L’Essenza della Religione e il Suo Scopo (Rav Yehuda Ashlag), Pagina 56, Lezione 6°
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I tedeschi hanno provocato la crisi europea

Opinione (W. Schultz, Deputato del Parlamento europeo): La Germania non ricava grandi guadagni dall’esportazione e per questo è suo obbligo condividere le esportazioni del sovra consumo con i paesi problematici dell’UE.

La crescita con il marco avrebbe reso le merci tedesche molto costose sul mercato internazionale e avrebbe sottratto alla Germania una grande fetta di mercato. I pagatori di tasse tedeschi hanno il lavoro e la garanzia sociale a causa delle attività di esportazione. Noi stessi abbiamo provocato la crisi di debito della Grecia, Spagna, Portogallo per via di un’esportazione intensa. I tedeschi “li hanno spinti” ad utilizzare i prodotti tedeschi e adesso sono obbligati ad aiutarli a uscire fuori dai debiti.

La crisi non è la fine del mondo, ma una ricerca in divenire dello sviluppo di collaborazione reciproca. La crescita dei Governi nazionali nelle condizioni della globalizzazione sarebbe stato un errore. Per questo la nostra forza è nel consolidamento continuativo dell’UE. C’è bisogno di istituti nazionali forti capaci di superare lo sviluppo dell’UE come se fosse una regione unica.

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