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Lezione serale: Chiedere di sentirsi UNO! Del 24.11.2011

Lezione Serale: “Chiedere di sentirsi UNO!” – Gli Scritti di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 63°
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Domande sulle proprie relazioni con l’ambiente

Domanda: Negli ultimi tempi ho trovato delle persone che mi dicono che sto facendo male le cose. Sto vivendo la mia vita nella maniera sbagliata. Ho la moglie sbagliata. Il mio modo di vedere la vita è sbagliato, e altre cose sono sbagliate.

Nel gruppo gli amici mi dicono “come stanno le cose”, come se loro “conoscessero” il Creatore, come se fossero ad un livello superiore. Vedo che le persone si rivolgono a me senza rispetto per come io sono e per il contributo che do. Cerco di incontrare con rispetto le persone intorno a me e ascolto quello che hanno da dire, ed io non dico loro che stanno vivendo le loro vite nella maniera sbagliata.

Sono veramente turbato per questo e non so come riesco a sopravvivere ancora in questo mondo freddo. È solo il mio ego che mi mostra la sua faccia? Se così fosse, come posso correggerlo? (Ho urlato la mia domanda al Creatore, ma non ho ricevuto una risposta che io sia stato in grado di comprendere).

Risposta: Tutto questo è il Creatore che ti protegge dal tuo orgoglio. Sii d’accordo con tutti.

Domanda: Sono uno studente di Bnei Baruch e credo di comprendere tutti i concetti di questo blog. Tuttavia, tutti i miei tentativi di esprimere questi concetti alle persone vicine a me ma estranee alla Kabbalah, trovano diversi livelli di resistenza, del tipo “questa è un’utopia” a sfoghi di rabbia aggressivi con parole che non voglio ripetere qui.

Che cosa mi consiglia, oltre a migliorare la mia comprensione della Kabbalah e l’intenzione di raggiungere l’adesione al Creatore?

Risposta: Smetti di parlare e studia.
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Un’illusione ottica

Domanda: Se non ci sono delle parti separate, allora cosa descrive Il Libro dello Zohar? Il modo in cui  l’anima corregge se stessa?

Risposta: Il Libro dello Zohar descrive solo come connetterci in un’unica anima, non c’è altro di cui parlare. Esiste uno stato perfetto cioè un’anima, ed esiste uno imperfetto cioè quando l’anima è frammentata. Dobbiamo ritornare allo stato perfetto.

La frammentazione esiste essenzialmente ed unicamente nella nostra coscienza, e vedremo che tutto è corretto quando scopriremo cos’è corrotto. Io devo correggere solo la mia percezione, la mia visione, per questo motivo questa saggezza è chiamata “La Saggezza della Kabbalah” (in ebraico la parola Kabbalah significa “ricezione”), è la saggezza su come ricevere, come percepire la realtà. È tutto! La realtà è perfetta e non c’è stata frammentazione, è rivolta a quelli che ricevono,all’uomo che raggiunge la meta.

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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.11.2011, Lo Zohar)

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Lezione quotidiana di Kabbalah del 24.11.2011

Gli Scritti di Rabash, Articolo 3°
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pag. 3, Articolo “Eseguì una scultura nella Luce Superiore”, Punto 2, Lezione 2°
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TES, Parte 8°, Histaklut Pnimit, Punto 15, Lezione 23°
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KFS, Pagina 51, “L’Essenza della Religione e il Suo Scopo”, Lezione 1°
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Congresso nel deserto di Arava: “Come un solo uomo con una sola anima”

Alcune foto dal Congresso nel deserto di Arava 18-19 Novembre, 2011

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Il cielo di oggi è l’inferno di domani

Il Libro dello Zohar, capitolo “Pekudei (Quantità) ” Articolo 839: Cosi come ci sono gradi e palazzi nella parte di Kedusha, ci sono anche nella parte di Tuma’a, e sono tutti presenti a regolare nel mondo nella parte di Tuma’a. È per questo che ci sono sette palazzi opposti ai sette nomi dell’Inferno, che sono chiamati con quei nomi dei sette dipartimenti dell’Inferno, e sono tutti fermi per giudicare e procedere, per i cattivi del mondo ai quali loro hanno aderito, e che non hanno vigilato le loro vie quando si trovavano in questo mondo.

Inferno è il mio desiderio di ricevere. Può essere piccolo e debole e può sembrami non molto cattivo per me in questo momento. È contro la connessione, o non tanto per la connessione quando penso a me. Come posso trarne vantaggio, che cosa mi succederà, ecc.

In base al mio livello, il desiderio sembra ragionevole al momento, e può essere chiamato Cielo, perché grazie a esso io traggo vantaggio, io raggiungo, e mi sento bene. Ma più capirò il sistema superiore, più inizierò a vedere questo desiderio come Inferno. Perché in esso, io penso a me, “io mi brucio”, io mio separo, e sono opposto alla Luce, al Creatore.

Tutto dipende da come ogni persona vede i propri desideri. Questa è tutta la differenza tra Cielo e Inferno.
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(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.11.2011, Lo Zohar)

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