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E’ giunto il tempo della rivelazione

Bina di Arich Anpin esce decisamente dalla sua testa e scende verso il basso per aiutare il bambino, ZON. Binà stessa diviene piena di Luce di Hassadim (Misericordia), che non subì la restrizione, ed è per questo che è completamente libera e può essere ovunque. ZON riveste Binà, è poiché quest’ultima è divisa in due parti, anche ZON si divide in due parti: una superiore e una inferiore, GAR e ZAT.

Questa separazione comincia in Binà con le quattro fasi della Luce Diretta, quando Binà è obbligata a separare la sua parte inferiore, per usarla per donare. La parte superiore, che desidera dare, produce la parte inferiore ricevente, ZAT de Binà, così come ZON, dove questa dazione è realizzata.

Quando il Creatore crea la ricezione nella prima fase, la creatura non è d’accordo. E quando la creatura desidera diventare come il Creatore, in GAR de Binà, non ha scelta se non ritornare alla ricezione, ma questa volta per sua propria volontà. Inizia ad utilizzare la sua natura per donare.

GAR de Binà è un punto indipendente che dice al Creatore: “Io non utilizzo i desideri che Tu mi hai dato!” E poi ritorna e dice: “Bene, li utilizzerò, ma perché io ho scelto di farlo.” Questo è il luogo del punto in cui viene presa questa decisione: un limite, una sezione. Questo punto nel mezzo di Bina è chiamato il punto della libertà di scelta: il terzo medio di Tifferet.

E’ il motivo per cui anche noi ci dividiamo sempre in due, GAR (Israele) e ZAT (le nazioni del mondo), con la divisione tra loro. Sotto sono i desideri di ricevere, sopra sono i desideri di dare. Questa scala non cambia mai.

Nei nostri giorni, quando AHP, il cosiddetto 99%, sta cominciando a rivelare se stesso, abbiamo bisogno di sapere come lavorarci. Questa è la prima volta che si sta rivelando la struttura completa di tutte le Dieci Sefirot (Galgalta ve Eynaim e AHP insieme), ed è il motivo per cui sta arrivando il tempo della correzione. Ora Galgalta ve Eynaim può veramente agire perché prima d’ora era solo il periodo della preparazione, senza l’opportunità di comprenderla veramente in azione.

Galgalta ve Eynaim esiste solamente per correggere AHP. Questi desideri appartengono a Binà fin dall’inizio, che è invitata a prendersi cura di AHP.

Noi dovremmo conoscere questa separazione poiché la utilizziamo per attrarre la Luce Superiore, così come per avere una migliore comprensione di ciò che sta accadendo intorno a noi. Vedremo presto, con i nostri stessi occhi, come tutte queste cose si materializzeranno perché questa struttura superiore ha cominciato a rivelare se stessa nel nostro mondo in modo pratico. Chi sa quanto tempo ci vorrà, se saranno mesi o anni, ma noi siamo su questo percorso perché la prima rivelazione si è già verificata.
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(Dalla parte 3° della Lezione quotidiana di Kabbalah 23.10.2011, TES)

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Il supporto delle donne

Domanda: Questo fine settimana si terrà un congresso nel deserto di Arava al quale assisteranno per unirsi centinaia di uomini d’Israele, per cristallizzare la forza interiore della garanzia mutua tra di noi e per diventare il nucleo nell’unificazione nel congresso di dicembre. Come possiamo farlo?

Risposta: C’è bisogno di un nucleo speciale nel quale tutti i punti si possano unire come uno. Questo punto è circondato da una parte più passiva, le donne di Bnei Baruch, e il mondo esteriore è il cerchio più ampio.

All’interno tutti i nostri amici del mondo intero si fondono insieme. Perché gli uomini? Perché questa è la natura della creazione: sono loro ad aver bisogno di correzione per raggiungere l’amore e l’unità, mentre le donne raggiungono questo in maniera differente. Poi, quando raggiungiamo lo stato desiderato, saremo capaci di passarlo agli altri.

Domanda: Come possono le donne essere di supporto  agli uomini in questo congresso?

Risposta: Loro devono pensare al nostro successo. Noi abbiamo bisogno di questo supporto senza il quale avremmo dei tempi molto duri. È esattamente come: “I figli d’Israele sono usciti dall’Egitto in virtù delle donne giuste”.

Le donne sono una parte molto potente del sistema comune e il loro supporto è semplicemente indispensabile. Quando una donna si preoccupa di un uomo, questo trasmette a lui molta forza, un grande impeto per realizzare i desideri agognati da lei. Senza il supporto delle donne non avremmo successo.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 16.11.2011 “L’Arvut (La Garanzia Mutua)“)

Il congresso di Arava è una disconnessione programmata da tutti i disturbi

Domanda: A cosa serve l’isolamento del gruppo al congresso nel deserto di Arava?

Risposta: Ci riuniremo qui per gettare le basi di una nuova società, il cui scopo sia quello di raggiungere l’adesione al Creatore. Al fine di riuscirci, dobbiamo raggiungere l’adesione tra di noi, e per riuscire in questo, dobbiamo unirci, disconnetterci da tutti i disturbi che arrivano dal mondo esterno. Infatti siamo piccoli e ci dobbiamo dare forza a vicenda, e non dobbiamo lasciare che il mondo interferisca con quello che stiamo facendo. Questa è la ragione per cui andremo nel deserto.

In passato certi gruppi di Kabbalisti prendevano delle misure molto più straordinarie per isolarsi dall’ambiente esterno. L’uomo deve concedersi più di libertà da questo mondo confuso e insensato per raccogliersi un po’ di più in se stesso e capire quale sia il suo destino.

Nel turbine della vita, frastornati dal baccano delle radio e delle televisioni, non possiamo far emergere la voce sottile della nostra anima o raggiungere una labile ispirazione interiore. Il fatto è che non abbiamo l’energia per farlo. Anche i Kabbalisti, che hanno vissuto centinaia e migliaia di anni fa in un mondo completamente diverso, che non conoscevano le “meraviglie” dei mezzi di comunicazione, si isolavano, togliendosi dal loro ambiente abituale, addirittura “andavano in esilio”, lasciando le loro case senza portarsi dietro niente; vagavano per anni e tiravano avanti con quel che riuscivano a guadagnarsi per mangiare.

Noi non sappiamo nemmeno cosa stiamo perdendo nel mondo moderno, che ci subissa e ci insudicia con la sua sporcizia. Vogliamo ottenere qualcosa di meraviglioso? Se lo vogliamo, allora quali sforzi stiamo facendo per scappare da queste bassezze?

Varrebbe la pena trovare il tempo per questo genere di isolamento, durante il quale sentiremo solamente le nostre forze, senza i disturbi del mondo esterno. Prendiamoci un giorno nella vita per sentire che siamo noi invece di sentire chi sono loro, questi disturbi.

Ovviamente non costringiamo nessuno a partecipare e non facciamo una lista di chi verrà e di chi no. Non spuntiamo elenchi per il futuro. Chi non vuole o non può venire, non lo faccia. In questo senso, tutto è lasciato alla libertà individuale. Però, se un uomo viene, deve partecipare alle iniziative che il gruppo ha stabilito per aiutarci a staccarci da tutto, per sentire solamente noi stessi.

Non desiderate delle volte essere soli con voi stessi? Questo è anche il modo in cui il gruppo vuole essere solo con se stesso, per sentirsi. Entriamo in una stanza, chiudiamo la porta e restiamo con i nostri pensieri. Ed è così che vogliamo fare. In realtà, questa è un’idea chiara e comunemente accettata. Ma per noi non è solamente un minuto di riposo, ma un distacco dal “livello delle donne e dei bambini” per ascendere al “livello degli uomini”.

Nell’articolo “L’importanza del gruppo” il Rabash scrive: “Quando un uomo lavora lungo il cammino della verità, ha bisogno di isolarsi dagli altri uomini. Infatti il cammino della verità richiede una certa forza di carattere perché va contro il pensiero comune. Le opinioni del mondo sono costruite sulla conoscenza e la ricezione, mentre le opinioni della Torah sono costruite sulla fede e sulla dazione. Se un uomo è distratto, allora si dimentica subito di tutto il lavoro del cammino della verità e cade nel mondo dell’amore per se stesso. Solamente nel gruppo gli amici si aiutano a vicenda, e perciò ogni uomo riceve dal gruppo la forza per combattere le opinioni comunemente accettate”.

Il mondo superiore è il nostro mondo interiore. Dobbiamo spostare la nostra osservazione dall’esterno all’interno. Perciò, con l’aiuto degli amici, proveremo ad entrare in noi stessi, a guardarci dentro, per acquisire una saggezza profonda, per raggiungere l’intimo significato della Torah. Non c’è altra scelta e ne abbiamo bisogno.

Un uomo deve essere costantemente immerso nella sua interiorità, penetrare nelle sue profondità, ed è proprio qui che rivelerà il vero mondo. Il mondo esterno ci confonde di proposito in mondo che attraverso i conflitti e la resistenza, costruiremo la nostra strada puntando all’esterno. La nostra lotta consiste nel penetrare sempre più nel profondo la realtà del mondo che abbiamo davanti ai nostri occhi, e che ci spinge verso l’esterno.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 16.11.2011 “Arvut (Garanzia Mutua”)

Viviamo il quarto decennio di depressione

Opinione (David Rosenberg, economista principale e stratega del controllo dei capitali della compagnia Gluskin Sheff): L’economia americana si trova in una depressione simile a quella che, dagli ultimi dieci anni, vive il Giappone. Abbiamo vissuto soltanto quattro anni in depressione, che si prolungherà fino a dieci anni. L’economia inizia di nuovo a restringersi nel 2012 e peggiorerà la situazione con l’occupazione nel lavoro.

Il mio commento: Il paragone non è corretto: se il Giappone ha vissuto la propria depressione, allora adesso noi viviamo la depressione mondiale che è globale non solo in scala, larghezza e profondità, ma anche perché investe tutti in ogni parte della nostra vita, che necessita riformare tutti i rapporti sociali, cioè il passaggio verso una nuova formazione sociale. L’uscita dalla crisi non è aspettare che non sia reale e nemmeno considerare che noi ritorneremo al vecchio modo di vita e di controllo.
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