Il successo non sta nella crescita della ricchezza, ma nella sua distribuzione

L’Opinione: (Professor Tim Jackson, Autore di La Prosperità Senza la Crescita – L’Economia per un Pianeta Finito): “I costanti shock al sistema finanziario mondiale degli ultimi anni hanno indotto il programma quotidiano degli Affari del Servizio della BBC World a chiedere, a personalità di spicco, se loro ritengano che il capitalismo Occidentale abbia fallito.

“Questa straordinaria ascesa dell’attività economica globale è senza precedenti storici. È completamente in conflitto rispetto alla base di risorse limitate e alla fragile ecologia da cui noi dipendiamo per la sopravvivenza.

“La maggior parte del tempo evitiamo la cruda realtà di queste cifre. La crescita deve andare avanti, insistiamo. Sono abbastanza facili da individuare le ragioni di questa cecità collettiva.

“Il capitalismo occidentale è strutturalmente dipendente dalla crescita per la sua stabilità. Quando la crescita vacilla, come è successo recentemente, i politici si fanno prendere dal panico, le imprese lottano per sopravvivere e le persone perdono il loro lavoro e qualche volta la casa.

“Mettere in dubbio la crescita è considerato essere un atto da pazzi, idealisti e rivoluzionari”.

“Eppure dobbiamo dubitarne. Il mito della crescita ci ha tradito ed ha tradito i due miliardi di persone che ancora vivono con meno di 2 dollari al giorno. Ha tradito i fragili sistemi ecologici da cui noi dipendiamo per la sopravvivenza.”

Il mio commento: Una sempre più ragionevole documentazione riguardo la fine della crescita. I miliardi di disoccupati e la riduzione della produzione incoraggerà la gente a pensare ad una nuova attitudine verso la vita, la prosperità generale e gli atri appagamenti non materiali. Dopo tutto con semplici calcoli, vediamo che il pianeta non riesce a provvedere alle nostre necessità.

Ciò significa che dobbiamo avere una visione sobria dei consumi ragionevoli dell’economia del futuro. Cibo, riparo, sicurezza sociale, istruzione ed educazione devono essere fornite a ciascuno in quantità ragionevole. L’appagamento del nostro egoismo oltre le reali necessità dovrà essere trasferito ad altre aree di soddisfacimento, tipo culturale e spirituale, che richiedono poche risorse ed energia. Pensiamoci e troveremo una strada.
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