Non è il mondo dei disoccupati, è dei liberi

Opinione: l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), nella nuova ricerca aperta “Il mondo del lavoro 2011” avvisa che il mondo si trova sull’orlo di una nuova recessione del mercato del lavoro, che può sollevare agitazioni sociali. Prima dell’apertura del Summit “G 20” si parla di questo. Il 75% dei paesi sviluppati e il 50% che si stanno sviluppando dimostrano già il rallentamento della crescita dell’occupazione. La disoccupazione globale ha raggiunto il livello record di 200 milioni di persone. In 45 paesi su 118 cresce la possibilità di agitazioni sociali e i primi sarebbero i membri dell’Unione europea e i paesi arabi.

Il mio commento: Nel mondo ci si aspetta una crescita continua della disoccupazione. La natura ci obbligherà a una società di consumo ragionevole, quando noi ragionevolmente produrremo ed utilizzeremo soltanto  il necessario.

Con la tecnologia esistente che si sta sviluppando, scopriamo che ad ogni abitante adulto della terra basterà dedicare al lavoro una-tre ore al giorno, il resto del tempo tutta la popolazione della terra, indipendentemente dall’età, sarà obbligata a studiare continuamente la vita nella nuova società integrale. L’uomo riceverà tutto il necessario per l’esistenza per questo lavoro e studio. Inoltre lo studio sarà obbligatorio per tutti.

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