Il mondo senza l’euro

Opinione (D. Kornblum, il consigliere di Noerr LLP): Per i creatori dell’Euro, la fine della guerra mondiale (1990) è stato il tempo delle preoccupazioni: si sveglieranno nella Germania unita le vecchie predisposizioni nazionalistiche che potranno far apparire di nuovo il pericolo della guerra?

Ogni leader europeo di quel tempo vedeva in un’unica valuta un progetto politico importantissimo, destinato al rinforzo dell’unione dell’Europa ed all’allontanamento di questo pericolo. Per loro, il mondo senza l’Euro sarebbe stato un mondo minacciato dai conflitti in cui sarebbe stata possibile perfino la guerra.

Da queste paure il progetto Euro è stato elaborato molto velocemente, senza gli accordi degli istituti politici, e avrebbe trasformato l’Europa veramente in una zona economica unica. Invece di essere liberi dalla politica, il controllo della valuta è diventato un gioco politico.

Invece di agire con fermezza, i governi europei si sentono rinchiusi nel perimetro degli obblighi per “Europa”. Questa paura insuperabile del conflitto interno, è un’eredità della seconda guerra mondiale. I politici europei possono non essere specialisti in finanze, ma conoscono i loro elettori. È meglio non fare niente che rischiare la stabilità ottenuta con fatica. Qualunque domanda riguardo l’Euro è ancora una domanda sulla guerra …

Il mio comento: caso, finché le persone non conosceranno la loro completa interdipendenza, la paura della guerra non sparirà dalla loro coscienza. Soltanto la garanzia reciproca salverà il mondo dalla paura della guerra e ci innalzerà alla sensazione dell’eternità.
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