Il capitalismo è fallito? – 3

L’opinione del prof. Tim Jakson, l’autore del libro “Prosperità senza crescita economica –l’economia mondiale con risorse limitate”:“Ogni società si adagia sul mito, in ragione del quale vive.

Il nostro mito è lo sviluppo economico. Negli ultimi cinquant’anni la caccia allo sviluppo economico è stato il sostanziale obbiettivo dettato dalla politica mondiale. L’economia globale è cresciuta 5 volte tanto negli ultimi 50 anni, e se dovesse continuare con lo stesso ritmo, crescerà 80 volte tanto nel 2100.

Lo sviluppo incessante dell’attività economica globale si trova nettamente in contrapposizione con le basi delle risorse consumabili ed il delicato equilibrio ecologico, da questo dipende la nostra sopravvivenza.

Ma noi ci ostiniamo sull’ idea che la crescita deve continuare a tutti i costi. In effetti il capitalismo è fondato sulla continua crescita.

Quando lo sviluppo si indebolisce, i politici entrano in panico, per gli affari inizia la lotta alla sopravvivenza, la gente perde il lavoro e spesso anche la loro casa. Coloro che dubitano della neccessità della costante crescita economica sono considerati dei pazzi, idealisti, rivoluzionari.

Ma questo mito ha determinato il nostro fallimento. Il fallimento di due miliardi di persone che vivono ancora con meno di due dollari al giorno. Ha anche distrutto i fragili sistemi ecologici dai quali dipende la nostra sopravviveza.

Ma la crisi economica ci offre una particolare occasione di investire nei cambiamenti.

Oltre alle correzioni da apportare all’economia, dovremo confrontarci con la logica distorta del consumismo: spendere danaro che non abbiamo su cose inutili solo allo scopo di impressionare persone la cui opinione non neccessariamente ci interessa.

Vivere nella prosperità vuol dire sana alimentazione, case rispettabili, accesso a servizi di qualità, solide comunità, occupazioni soddisfacenti.

La prosperità si trova al di là dei confini delle neccessità materiali. Si trova nell’amore per la famiglia, nella solidarietà per gli amici, nella forza della comunità, nella capacità di partecipare pienamente alla vita sociale, nel presentire il senso della vita ed il fine della vita”.

Il mio commento: Vi sono delle persone che non vedono la futura società come l’immagine di una società unita capace di consumare in modo giusto, mentre vi sono persone che già intravedono questo tipo di società futura. Ma una parità materiale potrà verificarsi solo in una società che consuma intelligentemente e se sarà dato a ciascuno una pienezza maggiore tanto da non avere più desideri egoistici come apparire il migliore, il più alto, il più forte, il più ricco, il più intelligente di tutti gli altri.

Questo potrà verificarsi solo mediante un completamento spirituale nel quale l’uomo scoprirà il livello superiore dell’esistenza – il livello d’ “Uomo”. Occorrerà già ora spiegargli tutto ciò anticipatamente, anche se non desidera tanto capire queste cose. Poichè la vita gli rivelerà gradatamente che lo sta conducendo proprio a tutto ciò.
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