La crisi finanziaria, ancora non è la cosa peggiore?

Opinione: D.Meadows, autore dei modelli dei limiti della crescita, analizzando i processi della dinamica mondiale, già nel 1972 avvisava che, seguendo lo sviluppo nella direzione esistente, la nostra civiltà avrebbe oltrepassato i limiti dello spazio ambientale. Però, invece di reagire a queste previsioni, i grandi poteri hanno iniziato a consumare le risorse ancora più velocemente ed inquinare l’atmosfera ancora più attivamente.

Nel libro “Oltre i limiti della crescita” (1994) indicava che il sistema ha superato il limite iniziando dagli anni ’90, che l’uomo spende più risorse di quanto la natura possa rimpiazzare. Ciò che risulta dal modello di Meadows è che la situazione si troverà nel crollo negli anni 2030-2050, quando sparirà la pesca mondiale, la riduzione colossale delle foreste, si accelererà l’estinzione di alcune razze di coralli, la distruzione delle foreste tropicali sconvolgerà tutti i parametri di connessione e di tutti i rapporti dell’uomo con la natura.

Risposta: La crisi è una, è la crisi dell’egoismo, del nostro rapporto con la vita. La crisi è la rivelazione della nostra non corrispondenza al nuovo mondo nascente. Finora la natura sviluppava dentro di noi i desideri e noi scrupolosamente li adempivamo, considerandoli i nostri. Adesso la natura manifesta davanti a noi l’immagine alla quale noi dobbiamo corrispondere, però questo quadro non corrisponde ai nostri desideri egoistici che si sviluppano e noi stessi, coscientemente, dobbiamo creare l’ambiente che ci educhi per farci arrivare all’equilibrio con la natura.
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