Pregate per il potere interno della dazione

Domanda: Che significa chiedere al Creatore? Devo acquisire i suoi attributi per farlo?

Risposta: Chiedere significa cercare, domandare ed anche chiedere la mia trasformazione. Dopotutto, devo esprimere il mio desiderio per essa. Condanno me stesso (questo è il significato di “pregare” o “Lehitpalel” in ebraico), io ricerco gli attributi dei quali manco ed in che modo posso raggiungere la forza della dazione.

Questa forza esiste all’interno della società, pertanto se entro nella società, sviluppo il desiderio di “investirmi” nei miei amici con tutta la mia anima e tutto il mio cuore e mi connetto a loro internamente col fine di dissolvermi completamente in questa connessione, quindi troverò lì il potere della dazione. Questo è esattamente quello che chiediamo.

Prego per arrivare ad uno stato nel quale vedrò che tutto è perfetto e connesso. Questa situazione si chiama Shechinà (divinità), la riunione generale delle anime (Knesset Israel). Voglio essere lì e prego affinché la connessione che riunisce tutti i desideri delle anime “Yashar-El” (diretto al Creatore) si realizzi in me.

Non mi rivolgo a nessun potere esterno o desiderio che esiste in maniera indipendente oppure ad una figura immaginaria. Tutte le preghiere si dirigono a Malchut (del mondo di Atzilut o del mondo dell’Infinito), per la connessione tra di noi, nella quale scopriamo la dazione reciproca. Voglio che questo stato mi si riveli e questo è ciò che viene chiesto.

Questo è un punto molto delicato e dobbiamo aver cura di non cominciare ad immaginare una statua o una figura, ma solo lo stato nel quale siamo connessi e ci incorporiamo gli uni negli altri, uniti nella più completa dazione. In modo più corretto, questo dovrebbe essere definito un attributo e non una forza, a causa del fatto che una forza può sembrare qualcosa di lontano, mentre un attributo è quello che voglio acquisire io stesso. Queste sono differenze molto sottili, ma determinano la purezza della mia attitudine e pertanto sono cruciali.

Ci viene detto: “Non esiste nessuno a parte Lui”, tuttavia, dobbiamo immaginarlo come il nostro stato in un sistema perfetto. Allora potremo essere sicuri di non confonderci.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.09.2011, Shamati 240)

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