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Lezione Introduttiva: “Unità è la Legge della Natura ” – 11.10.2011

Kabbalah per il Popolo, Lezione Introduttiva: “Unità è la Legge della Natura”
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I vecchi sistemi non aiuteranno gli Stati Uniti a risolvere i nuovi problemi economici

L’opinione di Oleg Podimenikov, direttore delle valutazioni degli investimenti di ” Banca Linata”:” Gli americani si ostinano a continuare a risolvere i nuovi problemi con i vecchi sistemi: incremento delle spese delle infrastrutture e le operazioni di mercato aperto. La prima soluzione ha aiutato Roosvelt ad far uscire gli Stati Uniti dalla grande crisi, mentre la seconda soluzione può riuscire ad evitarla del tutto. Potranno queste soluzioni aiutare questa volta?

La globalizzazione ha provocato sostanziali cambiamenti nell’economia americana. Dall’inizio del 2008 molta gente e molti organi hanno perso molto danaro. Nello stato le aspettative sono negative sia a breve termine che a medio termine con nessuna speranza che il governo possa superare la crisi. Percio’ la gente usa i guadagni per coprire le perdite o nel risparmio. La tendenza al risparmio è sempre più in aumento, ed è in contrasto con le aspettative dello stato. Di conseguenza , i guadagni degli investimenti nell’economia sono bassi.

Il mio commento: L’unica cosa che può aiutare l’America: non esercitare la sua forza contro nessuno, non riversare i suoi problemi sugli altri, non minacciare nessuno, non esercitare pressione sull’Unione Europea e non usare l’estremo oriente. Cambiare i suoi rapporti con Israele aprirà nuovi problemi dai quali non ne uscirà. Bisogna guardare due passi avanti. Non bisogna andare contro natura, ma occorre studiare la tendenza della piega presa e seguirla! L’umanità sta avviciandosi alla linea del traguardo, all’obbiettivo della creazione.

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La molla continua a contrarsi

Tutte le leggi della nostra esistenza, tutto quello che succede in migliaia di situazioni differenti, avviene solo allo scopo di raggiungere la similitudine con la natura, è un processo graduale che porta la persona alla meta mediante la catena di causa ed effetto. Non c’è nient’altro che questo, perché dal principio tutto è venuto da una decisione superiore, perché il desiderio di ricevere piacere deve raggiungere la forma della dazione “a partire dall’assenza”.

Così, quando sei in corrispondenza con questa legge, significa che finirai nel migliore stato possibile, ed in base alla misura in cui non corrispondi ad essa, soffrirai in accordo al livello del tuo sviluppo. La persona che non è molto sviluppata non soffre molto, ma quando qualcuno si sviluppa senza osservare le leggi della corrispondenza delle qualità in accordo al suo livello, la sua sofferenza si incrementerà. La natura ci castiga in accordo a questo, come un giudice che vede tutto.

La natura è lo stesso Creatore, la stessa legge della corrispondenza che abbiamo davanti. Non c’è altro Creatore, desiderio superiore o piano. Tutto questo è esistito nel momento stesso della creazione, laddove la decisione è stata presa e da allora si è realizzata. È come se queste due forze principali opposte, la dazione e la ricezione, mettessero in tensione una molla ed ora questa abbia cominciato a rilasciarsi e gli estremi si avvicinino.

Il cambiamento avviene perché l’uomo cambia se stesso e comincia a vedere il mondo in maniera differente.

Dopotutto, in realtà, viviamo nel mondo dell’Infinito; però c’è una legge della natura che stabilisce che, in base alla misura nella quale corrispondo a questa legge naturale, in questa stessa misura, vedrò tutto in maniera più perfezionata, perché io stesso mi sono avvicinato di più alla perfezione. Tutta la natura si rivela dentro di me ed in nessun altro luogo. Non è possibile fare un passo in avanti, verso l’equilibrio, la connessione e la somiglianza delle qualità e sentirmi male dentro. Questo non succede!

Tuttavia, se non faccio questo passo in avanti, mentre il meccanismo continua a funzionare, la molla continuerà a rilasciarsi ed il misuratore si muoverà di un punto; cioè, il mio ritardo continuerà ad aumentare ed io, naturalmente, mi sentirò peggio. Non ci sono lacune qui, questa è una legge assoluta. Quanto più ti avvicini alla sua osservazione, tanto più ne guadagnerai e quanto più ti allontani da essa, tanto più ne perderai.

Perché adotto delle buone misure e mi sento peggio? Mi sentirò male dentro solo nella misura in cui penso che non sto dando a sufficienza, che non ho raggiunto ancora una grande connessione. Queste sono conosciute come le sofferenze dell’amore. In questo senso, continueremo davvero a soffrire di più: quanto più si avanza, maggiore sarà la perfezione che sentiamo e sentiremo una mancanza ancora più grande di perfezione. Come uno scienziato che cerca una micro particella persa e non può rilassarsi finché non risolve questa discrepanza che lui considera come un problema mondiale, mentre allo stesso tempo, un’altra persona vive in pace, senza nessuna preoccupazione per la sua esistenza. Ogni persona percepisce in accordo al suo grado.

È per questo che il progresso ci farà sentire dei buoni cambiamenti, tanto nel mondo fisico, quanto in tutti gli altri aspetti. Non avremo bisogno di sentire il male, perché la natura non avrà bisogno di spingerci attraverso la sofferenza. Sentiremo solo: “Perché non sono arrivato ancora ad una maggiore connessione?”; la sofferenza dell’amore, ci tira in avanti! Questa è la sofferenza interna che arriva nel momento stesso della sensazione del proprio buon avanzamento, la Luce.
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(Dalla lezione quotidiana di Kabbalah del 2 Settembre 2011, articolo di Rabash)

Lezione quotidiana di Kabbalah – 11.10.2011

Scritti di Rabash, Lettera 12
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Libro dello Zohar, Pekudei (Quantità), Pag. 32, “Montagne di bronzo”, Punto 158, Lezione 8
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TES, Parte 6, Capitolo 15, Domanda 185, Lezione 10
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Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 628, Punto 148, Lezione 64
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KFS, Pagina 88, Rav Yehuda Ashlag, Articolo “Pace nel Mondo”, Lezione 5
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Disastro in Giappone

L’opinione di R. Adgmov, blogger con 60.000 lettori: ” Attualmente si scrive molto sul fenomeno sociale giapponese dove si è verificato un disastro naturale fra i più crudeli. In genere, dopo un terremoto, incendi o inndazioni, si verificano saccheggi, razzie, arriva il caos e la sfrenatezza.

Così è stato a New Orleans, ad Haiti ed in Cile. Tutto ciò non è successo in Giappone. I negozianti hanno abassato i prezzi, i cittadini si sono aiutati fra loro, stringendosi attorno ai falo’, distribuedo cibo fra loro nel modo giusto e corretto, cedendo il loro turno nelle file.

I sociologhi spiegano questo comportamento con la natura particolare dei rapporti della società giapponese. I Giapponesi si sentono nella “stessa barca” parte di una sola rete sociale. In Giappone e’ inaccettato mostrare la propria condizione o esibire i propri sentimenti. E’ ovvio il tuo malessere. Tienitelo per te e non mostrarlo.

Il crimine nella nazione è ad un livello basso, la polizia è efficiente, il sistema di penalizzazione è molto umana e tende a restituire alla società colui che ha sbagliato. Se ne occupano le comissioni sociali locali e la società in generale.

Il punto essenziale, naturalmente, è che il popolo è unito, non a parole o per così dire, ma di fatto. Questa è una nazione unita e congiunta che si difende interiormente con l’aiuto dei criteri tradizioali, rapporti comuni e scambievoli ed tanta sensibilità per il prossimo.

Orna Kaland, professore in antropologia sociale, scrive sulla fame sofferta nel Giappone negli anni 1732, allora non si sono verificati episodi di sommosse, i primi a morire furono gli umini, gli ultimi- i bambini. Molto diverso dall’Africa, dove le prime vittime nei disastri e nella fame sono sempre i bambini, mentre gli uomini sopravvivono, perchè sono forti e si preoccupano di loro stessi!”

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