Tu morirai oggi in modo che io possa morire domani

Opinione (M. Hazin, un economista di km.ru): La maschera di “civiltà” del capitalismo sta cadendo davanti ai nostri occhi. Durante gli ultimi 30 anni la quantità di denaro dell’economia è cresciuta più rapidamente della stessa economia ed una “bolla” dell’economia finanziaria si è infilata nel settore reale dell’economia.

La crisi “ha sgonfiato” alcune “bolle finanziarie”. Tuttavia, l’enorme emissione fatta dal Sistema della Riserva Federale (FRS) ha salvato la situazione. Comunque, la base della “bolla” finanziaria, l’economia reale, ha cominciato a rallentare. Dato che il beneficio reale dell’economia si basa unicamente sul consumo finale domestico e sulla richiesta dello stato, nasce una domanda: cosa dovrà essere fatto a continuazione?

Le famiglie stanno riducendo la loro richiesta e gli stati stanno temporaneamente incrementandola, ma non potranno continuare a farlo per molto tempo. L’alternativa è una forte caduta del PIL.

C’è un’enorme quantità di denaro nel mondo e viene investito sempre in qualche luogo dai suoi proprietari, il che crea l’illusione della crescita locale; però il flusso obbiettivo dei processi economici non può essere fermato.

Una caduta su vasta scala dei mercati speculativi è semplicemente inconcepibile per i paesi occidentali. L’alternativa è la seguente: se non ci sono risorse di liquidità mutua, sarà necessario prenderle da qualcuno.

Conclusione: pertanto, il prossimo autunno 2011, la cosa più probabile è che gli Stati Uniti stimolino una crisi finanziaria in Europa, con l’obbiettivo di trasferire liquidità nei loro mercati, in accordo al principio del capitalismo “tu morirai oggi in modo che io possa morire domani”. Il capitalismo sta cominciando a seguire questo principio da campi di prigionia e la sua maschera di “civiltà” si sta lasciando cadere davanti ai nostri occhi.

Il mio commento: Da questo lato, loro stanno istigando le rivoluzioni, l’anarchia e le guerre e tutto questo viene fatto solo per sfuggire alla bancarotta. In accordo alla globalità del mondo ed all’interconnessione universale, tutto sarà controproducente per loro, colpendoli con un duro knockout. Nel mondo interconnesso solo la reciprocità con gli altri garantisce il futuro dello stato. È davvero la sofferenza l’unica maniera affinché il mondo impari le nuove relazioni integrali della garanzia mutua?
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