Il consumo non è il problema

Domanda: Abbiamo discusso sul fatto che il consumo eccessivo ha portato l’umanità ad uno stato critico. Tuttavia, alcuni economisti ipotizzano che se cominciamo a consumare di meno, anche questo avrà un effetto negativo …

Risposta: Ogni fase dello sviluppo ha la sua sequenza spirituale di HaVaYaH. Questa include le fasi della dazione e della ricezione, l’inattività, una combinazione di diversi fattori e l’interconnessione. Pertanto, non possiamo tracciare un’interconnessione diretta tra il livello di consumo e la soluzione del problema.

Precedentemente potevamo essere capaci di migliorare la situazione distribuendo dei beni tra tutti, perché il desiderio egoista era sviluppato fino ad un certo livello, nel quale lo sfasamento tra gli strati della popolazione poteva essere davvero migliorato in questo modo. Tuttavia, oggi siamo stati elevati ad un livello più alto, ed i metodi che erano adeguati nella fase precedente non funzionano più. L’enfasi si sta spostando dal desiderio di ricevere al desiderio di dare e non puoi realizzare un vero miglioramento per mezzo della “carità”. Devi capire che donando dei prodotti, cerchi di bloccare il cammino della crisi e così ti neghi l’opportunità di arrivare alle sue cause, alla forza della dazione, al Creatore. Intanto però, i nostri problemi stanno già acquisendo una natura orientata verso una meta.

In maniera analoga, nella seconda fase dell’espansione della Luce Diretta, è impossibile agire allo stesso modo della prima fase. È così perché la seconda fase è derivata dalla prima proprio perché era tempo di realizzare la causa primaria della Luce. Anche se è piena completamente di Luce, questo non è più sufficiente.

Allo stesso modo, oggigiorno la semplice distribuzione non risolve i problemi. Lo scopo della creazione non è di saziare i nostri desideri egoistici o di “riempire i nostri stomaci”. È per questo che stiamo scoprendo la seconda fase dello sviluppo, ovvero che regalando dei beni ai poveri accelereremo solo il collasso.

Allora cosa dobbiamo fare? Alla fin fine questo è contrario ad ogni logica. Precedentemente l’egoismo ordinava la fermata: quanto più ricevevamo, meglio ci sentivamo; però adesso il consumo e la restrizione, l’egoismo e le concessioni a favore dei deboli sono ugualmente distruttivi per l’economia. Detto in altro modo, non ci restano più dei metodi efficaci per lavorare sul desiderio egoista. Si è esaurito tanto nella ricezione, quanto nella dazione.

Questo è il principio della realizzazione ambivalente della malvagità dell’egoismo, il riconoscimento totale del fatto che non può essere usato.

Allora come può sopravvivere un uomo? Molti milioni di persone al mondo potranno alimentarsi dei frutti della terra che coltivano. E cosa faranno gli altri? Non saremo capaci di mantenere le connessioni precedenti ed inoltre non saremo capaci di scambiare i beni di consumo come facevamo prima. Il mondo comincia a ridurre la sua circolazione, a “congelarsi”.

A queste condizioni, l’unica cosa che realmente può aiutare l’umanità è un’attitudine chiara verso quello che sta succedendo, la comprensione della necessità di cambiare la natura delle nostre connessioni. Questa è l’unica cosa che ci darà buoni risultati.

Pertanto, in primo luogo le persone hanno bisogno di studiare e di lasciar stare tutto il resto; bisogna fornire a tutti il minimo indispensabile al di sopra della soglia della povertà ed usare il resto per migliorare le nostre relazioni interpersonali.

“Distribuzione giusta” e “giustizia sociale” sono belle parole, in nome delle quali milioni di persone sono state assassinate o hanno assassinato altri. Questo genere di consegne aiuterà solo a condizione che cambiamo le coscienze delle persone, e per farlo abbiamo bisogno dell’educazione. Una persona richiede solo di compensare le necessità vitali ed avere la disposizione ad ascoltare e questo è tutto.

Tuttavia, non imparerà sul “consumo adeguato” ma sull’attitudine corretta verso gli altri. Tutto il resto diventerà una conseguenza naturale. Quando il desiderio delle persone cambierà, capiranno in che modo condurre le loro vite in base al loro accordo. In virtù dell’educazione, tutte le soluzioni pratiche diventeranno ovvie.

Prima di tutto, la persona deve essere educata e trasformata almeno leggermente. Questa è l’unica maniera in cui eviteremo i regimi Nazisti di diverso genere, costruendo un ambiente che cambi le persone col fine di migliorare.
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(Dalla 5° parte della lezione quotidiana di Kabbalah dell’8.09.2011, “La Nazione”)

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