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Conferenza dell’ Arvut in Gerusalemme – 20.09.11

Conferenza dell’ Arvut in Gerusalemme
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La Guerra di Gog e Magog: Dentro o fuori dall’anima?

Nella complessa situazione attuale in Israele e nel mondo, diventa chiaro perché Baal HaSulam insiste sul fatto che prima di tutto dobbiamo sederci in un banco di scuola e studiare. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno; in altro modo, non saremo capaci di relazionarci correttamente con quello che sta succedendo.

Questo non significa che devo amare il miei nemici, poiché “ognuno dovrà pagare per le sue opere”, ma non ho niente per cui odiarli. Devo sapere una sola cosa: come posso prepararmi all’unità. Solo questo può rompere l’odio, solo attraverso questa connessione, all’interno della quale la forza superiore viene rivelata.

Se questa verrà rivelata, cureremo tutte queste forze malvagie. Semplicemente, non abbiamo scelta. Il Creatore ci pressa tanto perché altrimenti, non arriveremmo mai al punto in cui la forza spirituale, la santità, regnerà tra di noi. Senza questo, non abbiamo l’opportunità di salvarci. Spero che riusciremo a trasmetterlo alla nazione, simultaneamente alla pressione che esercita su di noi dall’esterno, cioè, dall’Alto e che saremo capaci di ottenere l’unità.

In realtà, questa viene chiamata la guerra di Gog e Magog. Attraverso tutte le nazioni ed usando ogni opportunità e possibilità, il Creatore esercita la pressione su di noi e dobbiamo unirci. È come l’esodo dall’Egitto: la pressione cresce sempre di più finché non abbiamo altra alternativa e scappiamo. In altro modo, non vorremo lasciare la schiavitù dal nostro egoismo e siamo disposti a restare a vivere in essa per sempre.

Pertanto, non c’è uscita; dobbiamo attraversare tutte le “piaghe d’Egitto” e la pressione. Quanto meglio le capiremo, meno si materializzeranno questi colpi. Saranno più interni: con la comprensione, la coscienza, la ricerca e la valutazione. Sarà più veloce nell’altro grado. Se il colpo si sente nella materia, è miliardi di volte più duro e lungo.

La differenza tra i gradi è tale che tutto il livello inanimato è equivalente ad una sola pianta! Cercate di stimare questa proporzione: una parte della bilancia mantiene tutta la materia inanimata dell’universo e l’altra mantiene un filo d’erba. Potete immaginare quale grande differenza ci sia, se noi ci eleviamo solo di un grado nella nostra valutazione e nelle correzioni, senza parlare di ascendere dal grado animale al parlante! Possiamo farlo invece dei colpi che ci aspettano nel livello inanimato.

Immaginate quanti colpi e sofferenze dovremo attraversare nel livello inanimato … Pertanto, tutto il nostro lavoro consiste adesso nell’elevarci e farlo più rapidamente. Per farlo, abbiamo bisogno di sederci in un banco di scuola ed imparare a capire un po’ quello che succede con noi e con il mondo, e perché. Dobbiamo spiegare questo a noi stessi ed al mondo intero. Non abbiamo altre armi a parte le spiegazioni. La situazione ci richiede semplicemente questo.
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(Dalla 5° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 5.09.2011, “La Nazione”)

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Il consumo non è il problema

Domanda: Abbiamo discusso sul fatto che il consumo eccessivo ha portato l’umanità ad uno stato critico. Tuttavia, alcuni economisti ipotizzano che se cominciamo a consumare di meno, anche questo avrà un effetto negativo …

Risposta: Ogni fase dello sviluppo ha la sua sequenza spirituale di HaVaYaH. Questa include le fasi della dazione e della ricezione, l’inattività, una combinazione di diversi fattori e l’interconnessione. Pertanto, non possiamo tracciare un’interconnessione diretta tra il livello di consumo e la soluzione del problema.

Precedentemente potevamo essere capaci di migliorare la situazione distribuendo dei beni tra tutti, perché il desiderio egoista era sviluppato fino ad un certo livello, nel quale lo sfasamento tra gli strati della popolazione poteva essere davvero migliorato in questo modo. Tuttavia, oggi siamo stati elevati ad un livello più alto, ed i metodi che erano adeguati nella fase precedente non funzionano più. L’enfasi si sta spostando dal desiderio di ricevere al desiderio di dare e non puoi realizzare un vero miglioramento per mezzo della “carità”. Devi capire che donando dei prodotti, cerchi di bloccare il cammino della crisi e così ti neghi l’opportunità di arrivare alle sue cause, alla forza della dazione, al Creatore. Intanto però, i nostri problemi stanno già acquisendo una natura orientata verso una meta.

In maniera analoga, nella seconda fase dell’espansione della Luce Diretta, è impossibile agire allo stesso modo della prima fase. È così perché la seconda fase è derivata dalla prima proprio perché era tempo di realizzare la causa primaria della Luce. Anche se è piena completamente di Luce, questo non è più sufficiente.

Allo stesso modo, oggigiorno la semplice distribuzione non risolve i problemi. Lo scopo della creazione non è di saziare i nostri desideri egoistici o di “riempire i nostri stomaci”. È per questo che stiamo scoprendo la seconda fase dello sviluppo, ovvero che regalando dei beni ai poveri accelereremo solo il collasso.

Allora cosa dobbiamo fare? Alla fin fine questo è contrario ad ogni logica. Precedentemente l’egoismo ordinava la fermata: quanto più ricevevamo, meglio ci sentivamo; però adesso il consumo e la restrizione, l’egoismo e le concessioni a favore dei deboli sono ugualmente distruttivi per l’economia. Detto in altro modo, non ci restano più dei metodi efficaci per lavorare sul desiderio egoista. Si è esaurito tanto nella ricezione, quanto nella dazione.

Questo è il principio della realizzazione ambivalente della malvagità dell’egoismo, il riconoscimento totale del fatto che non può essere usato.

Allora come può sopravvivere un uomo? Molti milioni di persone al mondo potranno alimentarsi dei frutti della terra che coltivano. E cosa faranno gli altri? Non saremo capaci di mantenere le connessioni precedenti ed inoltre non saremo capaci di scambiare i beni di consumo come facevamo prima. Il mondo comincia a ridurre la sua circolazione, a “congelarsi”.

A queste condizioni, l’unica cosa che realmente può aiutare l’umanità è un’attitudine chiara verso quello che sta succedendo, la comprensione della necessità di cambiare la natura delle nostre connessioni. Questa è l’unica cosa che ci darà buoni risultati.

Pertanto, in primo luogo le persone hanno bisogno di studiare e di lasciar stare tutto il resto; bisogna fornire a tutti il minimo indispensabile al di sopra della soglia della povertà ed usare il resto per migliorare le nostre relazioni interpersonali.

“Distribuzione giusta” e “giustizia sociale” sono belle parole, in nome delle quali milioni di persone sono state assassinate o hanno assassinato altri. Questo genere di consegne aiuterà solo a condizione che cambiamo le coscienze delle persone, e per farlo abbiamo bisogno dell’educazione. Una persona richiede solo di compensare le necessità vitali ed avere la disposizione ad ascoltare e questo è tutto.

Tuttavia, non imparerà sul “consumo adeguato” ma sull’attitudine corretta verso gli altri. Tutto il resto diventerà una conseguenza naturale. Quando il desiderio delle persone cambierà, capiranno in che modo condurre le loro vite in base al loro accordo. In virtù dell’educazione, tutte le soluzioni pratiche diventeranno ovvie.

Prima di tutto, la persona deve essere educata e trasformata almeno leggermente. Questa è l’unica maniera in cui eviteremo i regimi Nazisti di diverso genere, costruendo un ambiente che cambi le persone col fine di migliorare.
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(Dalla 5° parte della lezione quotidiana di Kabbalah dell’8.09.2011, “La Nazione”)

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Il piano di Obama per distruggere Israele

Opinione (Daniel Greenfield, giornalista): “Se c’è qualcosa da riconoscere al governo di Carter, è la creazione della nuova ondata di terrorismo islamico, tanto sunnita, che opera in Afganistan, quanto sciita, che opera in Iran. L’Amministrazione Carter ha represso Israele ed ha posto la sua “fede” nei terroristi musulmani, che dopo sono andati a oOmn per fare la guerra agli Stati Uniti, anche quando Carter era in ufficio.

“28 anni dopo che Carter fu rimosso dal suo incarico, lo stiamo ripetendo con l’Amministrazione Obama che non solo sta seguendo la linea di Carter, ma i cui piani la superano di gran lunga. Da 28 anni i terroristi wahabiti sunniti e sciiti in generale erano un evento tardivo, in comparazione allo standard dell’URSS che appoggiava gruppi terroristi come l’OLP”.

“Oggi, grazie all’Amministrazione Carter in parte, essi controllano diversi paesi e pretendono di farlo con altri. Dal Pakistan all’Afganistan, da Gaza al Libano, dal Medio oriente al sudest asiatico, la minaccia è molto reale e più grande che mai, soprattutto perché la corsa di entrambi i gruppi, sunniti e sciiti per creare e dispiegare armi nucleari, continua”.

“Come fece Carter prima, Obama ha scelto di arrivare ad accordi per la porta di servizio con i Mullah dell’Iran, offrendo loro il potere in Iraq ed in Afganistan, per calmare le cose il tanto che basta affinché si lasci appeso uno striscione di Missione Compiuta e tirar fuori le truppe. “Pace con onore”, preferibilmente prima delle prossime elezioni. La legge sulla violazione degli sciiti in Afganistan, la spinta verso un governo di Unità di Hamas / Fatah che gli Stati Uniti hanno finanziato nei territori e l’espansione crescente dei talebani, sono tutti frutto di questo accordo”.

“Se l’Iran deve essere il nostro nuovo miglior amico in virtù di quest’accordo, Israele deve essere il nostro nuovo miglior nemico”.

“Obama ha sistemato il gioco mediante l’impiego di Hillary Clinton come Segretaria di Stato in una posizione che le ha dato un titolo molto importante, ma nessun potere in assoluto, mentre riempiva il Consiglio di Sicurezza Nazionale ed anche il Pentagono con funzionari petroliferi nelle tasche dei sauditi o della sua stessa fazione di amici della sinistra radicale”.

“Scegliendo Israele un governo conservatore, mette davvero la palla in gioco, liberando più risorse per attaccare Israele. La strategia si esegue più o meno in questa maniera”.
“L’Amministrazione Obama ha diviso il problema di Israele in due sezioni, lo stesso Israele e gli ebrei americani”.

“La gente di Obama ha studiato il problema ed ha capito dove ha sbagliato Carter. Obama non vuole avere i piccoli problemi di immagine di Carter all’interno della comunità ebraica. Nel caso in cui ciò avvenga, il Leader Amato ed il suo cane da compagnia (la stampa), sono totalmente preparati per dare sfogo, sullo stile di Chavez, all’odio focalizzato sugli ebrei americani. Questo però sarebbe sconveniente e confuso. Anche con la mutevole faccia dell’America, ci sono differenze significative tra la classe media dell’America e dell’Europa o del Venezuela e che tipo di bruttezza sono disposti a tollerare. Così la gente di Obama ha diviso la sua attenzione sul controllo dei due fattori come se fossero due problemi differenti”.

Gli ebrei americani

“Obama è stato abile a mettere i suoi designati ebrei davanti e nel mezzo. Come molte minoranze, alcuni ebrei americani hanno dei problemi di autostima che si calmano quando vedono un’accettazione apparente. Certamente, quello che non capiscono è che lo sfruttamento non è accettazione. Questi designati di Obama sono creazioni dei suoi patrocinanti, collaboratori dei nazisti come Soros, che non ha altro che disprezzo per gli ebrei, in maniera individuale o collettiva”.

“Anche se esteriormente corteggia gli ebrei, la gente di Obama ha spinto silenziosamente in un angolo le organizzazioni ebraiche ed i loro dirigenti. All’interno del mondo dell’organizzazione ebraica c’è stato un cambio di guardia silenzioso, ma mortale, dei principali gruppi ebraici da parte dei radicali di sinistra. I vecchi studenti dell’estrema sinistra e quelli dei gruppi anti Israele, come Breira o Coname degli anni ’70, si sono elevati a posizioni chiave in organizzazioni chiave come la Federazione UJA. Dietro la scena, i capi ebraici che avevano espresso dei dubbi su Obama durante le primarie, furono intimiditi e ridotti al silenzio”.

“Così come con i conservatori, si è elaborata una lista delle figure che possono essere conquistate e quelle che non possono esserlo. Quelli che possono essere conquistati sono descritti come “moderati”, quelli che non possono, sono descritti come “estremisti”.

“Intanto, una fazione dell’ala di sinistra ebraica dei gruppi Name Only si sta organizzando per fare la sua parte. La chiave tra loro è l’organizzazione finanziata da Soros, la J Street, un gruppo creato come anticamera di pressione anti Israele che pretende di rimpiazzare con il tempo l’AIPAC. Intanto, la stessa AIPAC si è mantenuta sul filo del rasoio con quelle cose come l’opportuna filtrazione di Harman. Il messaggio, ancora una volta, è abbastanza chiaro, collabora e taci o ti distruggeremo”.

“L’approccio multi strato per gli ebrei americani può riassumersi nella seguente maniera:

1) Invitare a partecipare le organizzazioni ebraiche esistenti ed indirizzarle verso la sinistra, utilizzando la vecchia scuola dei comunisti degli anni ’70.

2) Creare nuove organizzazioni “progressiste” per attrarre una generazione di giovani etnicamente ebrei che siano separati da qualsiasi identità attuale. Queste organizzazioni devono generare degli attacchi contro il governo israeliano e gli ebrei pro Israele, mentre la creazione di false inchieste indica che la maggioranza degli ebrei americani sono dietro di loro ed Obama.

3) Ridurre al silenzio ed intimidire le organizzazioni ebraiche restanti ed i leader che sono dietro la scena.

“L’idea generale è di mantenere una facciata felice attaccata alla comunità ebraica statunitense, mentre i coltelli sono nell’oscurità”.

Israele

“La comprensione basilare nell’Amministrazione Obama, è che Israele deve scomparire. Nella cosmo visione dei deputati più moderati di Obama, Israele è un fattore destabilizzatore del Medio oriente. Per i consiglieri della fazione dell’estrema sinistra di Obama, Israele è uno stato coloniale imperialista occidentale che deve essere distrutto in nome della giustizia rivoluzionaria. Per la mentalità islamica, Israele è uno stato Kufir che non ha diritto di esistere nel Dar al-Islam”.

“Pur essendo irrimediabilmente ostile ad Israele, l’Amministrazione Obama vuole evitare il tipo di confronto pubblico che segnò le amministrazioni Carter e Bush Sr. Invece di questo, l’amministrazione preferirebbe modellarlo sulla forma nella quale l’Amministrazione Clinton liberò una guerra silenziosa contro Israele, eliminando un governo e forzando ampie concessioni ai terroristi, mantenendo al tempo stesso incollata una facciata felice durante tutta la questione”.

“Da un lato questo significa evitare duri attacchi pubblici contro Israele, pur mantenendo la pressione affinché Israele faccia estese concessioni unilaterali di lunga portata, per accettare i “piani di pace” della Lega Saudita ed Araba, per legittimare Hamas come nuovo governo dell’Autorità Palestinese e per assicurare che Israele non risponda a nessun attacco terroristico o missilistico”.

“Ci sono due modi che gli Stati Uniti hanno per placare Israele, il primo è finanziario ed il secondo è militare”.

“Sul piano finanziario, l’obbiettivo sarà di ridurre la coalizione del governo Netanyahu, destabilizzando economicamente Israele. Questa è la strada più sicura e diretta per demolire il governo conservatore israeliano e sostituirlo con una coalizione di centro sinistra. L’Amministrazione Obama ha un’ampia gamma di tattiche a sua disposizione per farlo, in maniera aperta, come ad esempio scoprire le esportazioni e le importazioni israeliane, il che implicherebbe dare un certo orientamento allo shekel. Inoltre, potrebbe essere investigata la riscossione di fondi negli Stati Uniti ed a gruppi come il Fondo Nazionale Ebraico verrebbe impedito di riscuotere il denaro negli Stati Uniti. Tutto questo è stato in gioco prima, in un momento o nell’altro”.

“Sotto l’aspetto militare la gente di Obama farà degli sforzi inesistenti per fermare le armi nucleari iraniane a condizione di maggiori concessioni ai terroristi. Visto che Israele non sarà mai capace di fare sufficienti concessioni e visto che Obama sta lavorando con l’Iran, invece di lavorare per fermare le armi nucleari dell’Iran. Questa è una vuota commedia”.

“Inoltre mentre Israele è già restata fuori dal condotto tecnologico militare che è stato interrotto in uno dei suoi punti, continua ancora a dipendere in quanto a parti e somministrazioni dai gruppi militari degli Stati Uniti. I decenni di aiuto esterno degli Stati Uniti, sono serviti anche per creare dipendenza. A differenza di molti altri paesi, come anche la Svezia, Israele non ha il suo aereo da combattimento. La forza aerea di Israele dipende in larga misura dalle armi statunitensi, le parti e le apparecchiature. Tagliare con Israele, lascerebbe i militari israeliani pericolosamente vulnerabili in caso di guerra. Si tratta di un restringimento efficace che è stato utilizzato prima per evitare che Israele attaccasse Saddam Hussein durante la guerra del Golfo, così come per impedire che Israele conducesse un attacco preventivo contro i suoi nemici, prima della Guerra di Yom Kippur”.

“La politica generale di Obama sarà di fare pressione su Israele fino al limite, utilizzando il ricatto finanziario e militare contro il governo di Netanyahu, ed allo stesso tempo mantenere il controllo sugli ebrei americani, per evitare qualsiasi protesta o insolenza”.

“Quanto più offre Israele, più l’Amministrazione Obama stringerà la morsa. Nessuna offerta sarà sufficientemente buona, ed Israele sarà incolpata di qualsiasi interruzione dei dialoghi e di ogni violenza che avrà luogo. I mezzi di comunicazione descriveranno il ruolo di Israele ed in particolare di Netanyahu come estremista ed intransigente. Hamas sarà ripulito dai mezzi di comunicazione, come lo furono i gorilla di Arafat (supponendo che provarono ad essere più disposti a cooperare nella creazione di un’immagine positiva di se stessi nei mezzi di comunicazione rispetto a quella di Ahmadinejad)”.

“Il piano è distruggere Israele, e farlo spingendola sul bordo del precipizio e dopo nello strapiombo. I nemici di Israele otterranno il top della linea degli equipaggiamenti militari degli Stati Uniti, Israele invece no; sarà spremuta economicamente fino al crollo del governo di Netanyahu, lasciando a carico di Israele un leader debole dell’ala di sinistra, come Livni e di acconsentire alle richieste del nuovo faraone”.

“Intanto, quelli che vengono definiti gruppi ebraici statunitensi appoggeranno Obama per tutto il cammino, alcuni perché sono stati creati precisamente a questo scopo, come J-Street ed altri perché sono stati sequestrati, intimiditi o sovvertiti”.

“Questo è il piano di gioco ed una parte di esso arriverà presto. Il resto è già qui”.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 20.09.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati 152 “Perché una tangente acceca il Saggio”
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Libro dello Zohar, VaYikahel (Mosè raccolse), Pag. 73, “I Cieli che son sopra il Giardino dell’ Eden”, Punto 352, Lezione 20
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TES, Parte 2, Capitolo 2, Histaklut Pnimit, Capitolo Otto, Punto 89, Lezione 28
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Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 619, Punto 122, Lezione 53
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Scritti di Baal HaSulam “La Nazione”, (Inizia con “Al fine di scoprire…”), Lezione 17
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Si tratta di qualcosa di più dell’economia?

Ciò che gli economisti, i politici, i sociologi e gli scienziati politici oggi chiamano “crisi” in realtà non lo è. La vera crisi arriva quando l’uomo deve trovare una risposta per non morire. I Kabbalisti hanno scritto che a questa condizione arriveremo per dover rivelare il metodo dell’unione e della garanzia mutua per poi portarlo al mondo: il destino del popolo d’Israele.

Ecco perché il mondo intero incolpa gli ebrei per dei suoi problemi. Prima di tutto abbiamo bisogno di spiegare al popolo ebraico che dobbiamo raggiungere la mutua garanzia, che senza questo non risolveremo nemmeno un problema. Non si può esistere in una forma razionale perché questo è possibile solo al di sopra della natura, nella garanzia reciproca. La situazione attuale ci spinge verso questa situazione e la gente sta cominciando a sentirlo.

Non è ancora finita l’ondata di proteste, la quale è una reazione interiore della gente alla necessità di fare qualcosa. Le persone chiedono giustizia sociale, case, salari più alti e tutti i benefici possibili. Ma non è così nella realtà. Non è un caso che il capo della commissione del cambiamento sociale scriva che queste richieste contengono il desiderio di compensazione interna e non di soldi. All’uomo manca qualcosa dentro, infatti in genere egli non si lamenta dei problemi materiali. Alla fine, come ha concluso il capo commissione, alle persone manca l’amore e l’unione.

Ed è vero. Osservando le leggi della natura vedremo che ci viene richiesto proprio questo. La crisi attuale è sia globale che integrale. In altre parole scopriamo di essere collegati l’uno con l’altro, dipendiamo l’uno dall’altro e siamo collegati da innumerevoli legami tecnologici, virtuali, commerciali ecc., e sono così forti che è impossibile romperli. La nostra interdipendenza è diventata veramente totale.

Siamo fusi tra noi, ci odiano a vicenda, ci sentiamo insicuri e impotenti nella massa dei sette miliardi di persone che pretendono gli uni dagli altri, reclamano e mostrano di essere crudeli. Non c’è fine. La Natura “ci comprime” ogni momento di più e non sappiamo dove fuggire, come una coppia sposata che ha iniziato ad odiarsi, ma nel frattempo non può ottenere il divorzio e discute tra quattro mura.

E’ così che sentiamo la realtà di oggi. I Kabbalisti hanno scritto che questo è uno stato meraviglioso, che la necessità di trovare una qualche soluzione al problema si manifesterà definitivamente nella nazione e nel mondo. Prima di tutto ci sarà la soluzione economica, da cui dipende la nostra vita materiale. La natura comincia con i primi elementi spingendoci verso l’unione. Come risultato, dovremo unirci solo per salvare noi stessi, come nei tempi antichi i figli d’Israele dovettero fuggire in Egitto a causa della carestia. Nel nostro tempo sta avvenendo esattamente lo stesso processo.
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(Dalla prima lezione del congresso di Achziv, 1° Settembre 2011)

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