I racconti non salveranno l’economia!

L’opinione di un economista americano prof. Dan Arieli:” Raramente l’intuizione ci conduce a buoni risultati, perché la sviluppiamo su basi ripetitive, che portano a deduzioni immediate. Ed in questo modo non è possibile esaminare i mercati, perché i comportamenti sono influenzati da troppi fattori.”

Generalmente dopo un qualsiasi avvenimento, la stampa intervista diversi esperti che spiegano cosa ed il perché dei fatti avvenuti. Durante un esperimento che abbiamo eseguito, abbiamo creato un programma sul computer con falsi “esperti”, che dovevano spiegare perché sono crollate le azioni di IBM.

Abbiamo constatato, che per i consumatori di infomazioni non conta se gli esperti danno interpretazioni positive o negative. Quello che risulta importante per loro e’ il fatto stesso di ricevere i loro commenti. Questa è la natura umana: vogliamo produrre, sentire, riportare il racconto che spiega quello che succede.”

Il mio commento: Vale a dire , che non è importante per noi la causa dei fatti, ma il racconto dei fatti. Non conta l’attendibilità, ma la serenità che si può trarre dal racconto. Come con i bambini che è importante per loro il racconto, perché e raccontato dalla madre. Di fatto cerchiamo la tranquillità e non la spiegazione. Ma così non correggeremo l’economia!

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