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Lasciamoci guidare dalla luce

Domanda: Qual è il significato di “necessità”, della quale dobbiamo sempre interessarci?

Risposta: Una necessità per me è quella di sentire sempre la connessione con la Luce che mi guida come un adulto guida un bambino tenendolo per mano. Questa è la maniera nella quale desidero essere in connessione con la Luce per poter sentire costantemente che mi guida in avanti.

Vi ricordate quando eravate trascinati dalla mano della vostra madre? Lasciamo che la Luce ci conduca nella stessa maniera!
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.05.2011, Gli scritti di Rabash)

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I Kabbalisti sul lavoro spirituale nel gruppo, Parte 11

Cari amici, per favore, fate delle domande su questi passaggi dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Il potere dell’unione

Tuttavia, riunendo alcune persone che sono d’accordo sul fatto che devono raggiungere l’amore per gli altri, quando ci si annulla di fronte all’altro, tutti sono mischiati. Così, in ogni persona, si accumula una gran forza, in accordo alla grandezza della società. E dopo si può realizzare l’amore per gli altri, nella realtà.

Rabash, Gli Scritti Sociali, “In accordo a quanto spiegato rispetto a Ama il tuo amico come te stesso”

Quanto più grande è il numero delle persone del collettivo, più efficace è il potere del collettivo. In altre parole, loro producono un’atmosfera più grande della grandezza e dell’importanza del Creatore.

Rabash, Gli Scritti Sociali, “L’ordine di seduta della società”

La persona ha un desiderio per la spiritualità dentro di sé, però il suo desiderio probabilmente non è abbastanza grande per lei per non aver bisogno di intensificarlo in modo tale che possa lavorare su di esso per ottenere la meta spirituale … Questo si fa per mezzo dell’unione con la gente che anche vede di avere una necessità per la spiritualità. In questo modo, oltre al desiderio che ha dentro di sé, riceve un desiderio per la spiritualità che loro generano in lei ed allora acquisisce un grande desiderio con il quale può arrivare alla meta.

Rabash, Gli Scritti Sociali, “Poderosa roccia della mia salvezza”

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Il mondo è pronto per sentire

La Kabbalah è un metodo che ci parla sulla necessità dell’unione con gli altri in accordo con il piano della Natura, la singola forza che controlla l’intero universo, tutti noi, tutta la creazione. Fin dai tempi dell’antica Babilonia, questa scienza è stata nascosta dall’umanità. La Kabbalah afferma che questa saggezza sarebbe passata attraverso un piccolo “flusso”, da insegnante a discepolo per migliaia di anni, dall’antica Babilonia, ai giorni nostri, afinché il nostro mondo diventi una moderna Babilonia, cioè che il mondo diventi un insieme, dove tutto è in completa interconnessione, senza prendere in considerazione confini, paesi, continenti, nazioni, razze, gruppi e religioni che sono emersi nel corso della storia. La nostra interdipendenza sarà cosi forte che tutte le barriere saranno eliminate.

Dall’altra parte, il nostro egoismo rimarrà e continuerà a svilupparsi. E proprio per quello ci odieremo sempre di più. Sentiremo una repulsione automatica; penseremo soltanto a noi stessi inconsciamente e istintivamente. Non consideriamo gli altri ma gli usiamo al massimo per nostro beneficio. Le fonti Kabbalistiche hanno detto che la nostra natura sarebbe stata cosi per 3700 anni.

Arriveremo a un enorme egoismo, e questo sarà naturale per noi. Non ci rendiamo conto quanto questo sia speciale, ma soltanto che sia in noi ed è il nostro modo di vivere. Comunque sia, questo egoismo, insieme alla nostra connessione integrale estensiva e la comunicazione che abbiamo sviluppato tra di noi, può riportarci eventualmente in Babilonia.

Inoltre, nell’ultima tappa dello sviluppo, quando questa enorme società egoista diventa globale, esauriremo praticamente tutte le risorse naturali e le fonti di energia, olio, carbone, gas, acqua, minerali e metalli. Tutto sta arrivando alla fine. Anche se vorremo far crescere il nostro potenziale egoismo, ciò non sarà possibile.

La società consumista che si è sviluppata nel ventesimo secolo si è esaurita, svuotando le risorse della Terra, e come risultato, non possiamo continuare in questo modo, nemmeno fisicamente. Siamo arrivati a un tale confronto tra di noi e con l’ambiente, che ci vediamo costretti a fare qualche cosa.

La nostra società diventerà differente –incontrollabile. Recentemente si vedono delle rivoluzioni in diversi paesi; possiamo vedere come la comunicazione e connessione tra le persone incita a chiedere dei cambiamenti sociali. Tuttavia, ancora non riusciamo a comprendere perché accade tutto questo: Adesso è li, domani potrà essere qui o in qualsiasi altra parte. Non sappiamo dove portino questi eventi.

In questo stato di confusione, non riuscendo a vedere il prossimo stato, vediamo la scienza della Kabbalah rivelata di nuovo al mondo. Ricordo quando studiavo con il mio insegnante, viaggiavamo verso luoghi Kabbalistici speciali, ci mettevamo a sedere insieme, uno di fronte all’altro. Durante quelle serate e quelle notti, lui cercava di dirmi sul tempo in cui la Kabbalah sarebbe stata rivelata.

Che cosa significa “rivelata”? “Rivelata”, significa che non sei tu che inizi a parlarci, ma ci sono delle persone che vogliono ascoltare e iniziano ad arrivare. Non dipende da te, ma dalle persone che ascolteranno.

Vediamo che quel tempo è arrivato perché ci sono molte persone di molti paesi, di diversi continenti, di molte lingue che vogliono sentire quello che la natura, il Creatore, ci sta chiedendo. Vogliono sapere come dovremmo essere, perché dobbiamo cambiare noi stessi, a quale livello salire, come entrare in una dimensione completamente diversa, come percepire il livello generale della natura, eternità e perfezione, e di sentire questo adesso e nel nostro mondo. Nella scienza della Kabbalah è stato detto che queste persone sarebbero apparse alla fine del ventesimo secolo.

In realtà io non ci ho creduto: non vedevo le condizioni. Tuttavia, alla fine del secolo scorso, migliaia di persone si sono interessate alla Kabbalah, inconsciamente e istintivamente sentendo questo stimolo grazie ai loro desideri che si sono evoluti hanno raggiunto la maturità. Nel prossimo stato è concepita una nuova dimensione in questo desiderio egoista finalmente maturato.
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Versione Audio

(Dalla prima lezione della Congresso di Mosca del 10.06.2011)

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I racconti non salveranno l’economia!

L’opinione di un economista americano prof. Dan Arieli:” Raramente l’intuizione ci conduce a buoni risultati, perché la sviluppiamo su basi ripetitive, che portano a deduzioni immediate. Ed in questo modo non è possibile esaminare i mercati, perché i comportamenti sono influenzati da troppi fattori.”

Generalmente dopo un qualsiasi avvenimento, la stampa intervista diversi esperti che spiegano cosa ed il perché dei fatti avvenuti. Durante un esperimento che abbiamo eseguito, abbiamo creato un programma sul computer con falsi “esperti”, che dovevano spiegare perché sono crollate le azioni di IBM.

Abbiamo constatato, che per i consumatori di infomazioni non conta se gli esperti danno interpretazioni positive o negative. Quello che risulta importante per loro e’ il fatto stesso di ricevere i loro commenti. Questa è la natura umana: vogliamo produrre, sentire, riportare il racconto che spiega quello che succede.”

Il mio commento: Vale a dire , che non è importante per noi la causa dei fatti, ma il racconto dei fatti. Non conta l’attendibilità, ma la serenità che si può trarre dal racconto. Come con i bambini che è importante per loro il racconto, perché e raccontato dalla madre. Di fatto cerchiamo la tranquillità e non la spiegazione. Ma così non correggeremo l’economia!

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Mondo nuovo portato alla rovina

L’opinione del commentatore economico Nehamia Shtrasler: ” Una nuova moda si sta istaurando, segnare sul muro il “diavolo”, chiamarlo “capitalismo” e intraprende una guerra contro questo. Il diavolo non esiste per niente. E’ solo un’immagine sul muro.

Il nostro sistema economico non è “capitalista”, ma un economia socialmente sensibile. Ecco, per esempio, le tasse. Il capitalismo dice, che ciascuno deve pagare tasse uguali, ad personam, senza prendere in considerazione il livello degli introiti. Mentre in Israele il carico di  tasse dirette (tassa dei redditi, prevenzione sociale, assistenza sanitaria) è incredibilmente progressivo. Tutti i cinque strati sociali inferiori (ceto inferiore) pagano solo il 2.8% dell’ammontare delle tasse. Mentre invece i i due strati sociali superiori (ceto superiore) pagano l’82% (!) di tutto l’ammotare.

Vale a dire che, che il ceto alto finanzia il ceto basso. E’ giusto ed opportuno. Ma non si tratta più di capitalismo. E’ un economia di mercato con delle sensibilità e resposabiltà sociali. Gli stessi neo- socialisti dimenticano spesso e volentieri che abbiamo un’eccellente pubblica assitenza sanitaria – malgrado le diffamazioni. Anche se non lavori, non paghi un euro, anche se hai dieci figli, nonostante tutto ciò riceverai pubblici servizi medicali fra i migliori del mondo. Proprio così. Questa è la verità.

In Israele vi è un’educazione pubblica delle scuole elementari, medie e liceali dove i genitori partecipano in minima parte alla somma stanziata nel bilancio (35 miliardi di Shekel). Non vi è studente universitario che voglia studiare (con un costo sovvenzionato del 80%) che non possa farlo.Vi sono borse di studio, aiuti vari, e vi sono anche prestiti sovvenzionati. E per quanto riguarda la pretesa che il livello di studio è basso – questo è vero, ma questo è dovuto alla cattiva amministrazione del paese, non per la mancanza di mezzi.

E non bisogna dimenticare la previdenza sociale, che distribuisce ogni anno 60 miliardi di shekel come sovvenzioni; ai più deboli, anziani, bambini, invalidi, invalidi del lavoro, disoccupati, assicurazioni di entrata, indennità per maternità e assistenza d’anzianità. Si può contestare che non è mai sufficiente, e occorre molto di più, ma non si può parlare di “sporco capitalismo”. Non siamo esattamente li.

E anche strano sentire dire, che l’ “economia di mercato” è fallita. Quando negli ultimi 25 anni, con il passaggio da un economia socialista ad un economia di mercato, sono state varate riforme che ci hanno spinto fortemente in avanti. Il governo e “gli organismi sociali” hanno privatizzato le società pubbliche perdenti e fallimentari, e gli imprenditori privati le hanno migliorato accrescendo l’occupazione e l’esportazione.

L’industria si è aperta all’importazione competitiva ed è irriconoscibilmente migliorata. Solo ultimamente il mercato ha subito un incredibile trasformazione da un mercato che versava in condizioni irreversibili, con un grosso debito nel bilancio dei pagamenti ad un mercato con una vistosa eccedenza. Il mercato finanziario si è aperto al mondo, ed i limiti alla richiesta di prestiti esteri ed alla custodia di moneta estera sono stati aboliti, cosa che ha permesso un maggior sviluppo.

In ultima analisi: il livello di vita è salito, aumentata l’occupazione e diminuita la disoccupazione.

Non è inutile ricordare che i neo-socialisti hanno preteso, in tutto questo periodo di aumentare del debito pubblico, di spendere sempre di più, distribuendo senza il minimo calcolo. Se fossero stati ascoltati, oggi il mercato sarebbe stato in una grave crisi, con una disoccupazione in stile Grecia, Spagna, Portogallo, Italia e Francia.

Bisogna anche capire che, che tutti i problemi sollevati ora non sono il risultato di un “economia di mercato”, ma al contrario. L’economia di mercato combatte i monopoli, cartelli ed i conglomerati giganti.

L’Amministrazione delle Terre di Israele, che non ha liberato terre provocando il rincaro delle case, è un monopolio governativo che domina sulle terre secondo la migliore tradizione socialista. Le alte protezioni sull’impotazioni di prodotti alimentari, sono la causa dei prezzi alti nei supermercati, e sono in totale contrasto con la politica di mercato che apprezza il mercato libero, senza protezionismi e senza limiti. Chi si oppone ora all’apertura di mercato, all’importazione del latte? Di nuovo le lobby dei coltivatori agricoli e da capo, gli stessi neo- socialisti.

Tutto ciò non significa che la politica di mercato socialmente sensibile sia un sistema privo di problemi. Non esiste al mondo un sistema perfetto. Abbondanti stipendi distribuiti ai vertici sono i problemi che richiedono un immediato intervento e cura. Così come l’ineguaglianza.

Ma è chiaro che comunque è un sistema da preferire rispetto al sistema neo-socialista, che conduce alla mancanza di iniziative, alla povertà, a carenze ed a grandi disparità – fino al crollo”.

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