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L’amarezza della disuguaglianza

Domanda: Come possiamo spiegare alla gente il vero significato della giustizia sociale?

Risposta: Insieme alle richieste esterne, la gente sente dentro di sé l’amarezza della disuguaglianza, dell’ingiustizia sociale e nazionale, di diverse differenze. La persona si valuta non per quello che è, ma in comparazione agli altri. Non lo avevamo mai vissuto prima come oggi, ma quando guardiamo gli altri, ci sentiamo male.

Certamente, ci sono persone che vivono davvero “di assegno in assegno” ed il loro livello di vita deve essere elevato immediatamente al livello minimo. Comunque, tutti gli altri squilibri devono essere riempiti principalmente per mezzo dell’unione reciproca.

La “distribuzione giusta” non aiuterà qui, ma aggraverà solamente i conflitti. Qualunque aggiunta a qualcuno può risvegliare rumori e critiche, malcontento e risentimento. Cerca di aumentare i salari in uno dei settori e questo sarà odiato. Anche se non si fa a spese mie ed anche se non si suppone che io ottenga di più, continuo a chiedere perché il denaro è stato dato a loro e non a me.

In quale caso sarò felice del fatto che ad una persona venga dato un aumento di salario? Solo se sono connesso a lei per mezzo di legami. Così, in primo luogo, mi devono insegnare l’attitudine corretta affinché io la prenda in considerazione. Per cominciare, anche prima di arrivare alla garanzia mutua, dobbiamo capire che dipendiamo completamente dagli altri.
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(Dalla 5° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 31.08.2011, “La Nazione”)

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I Kabbalisti sul lavoro spirituale nel gruppo, Parte 9

Cari amici, per favore, fate delle domande su questi passaggi dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

L’unità degli amici

Il cammino dello sviluppo spirituale è possibile solo essendo in un gruppo nel quale ci sia l’amore degli amici e nel quale ognuno possa aiutare il suo amico ad avanzare specificamente lungo questo cammino.

-Rabash, Gli Scritti Sociali, “L’amore degli amici

Risveglia in te il timore del raffreddamento dell’amore tra di noi … È simile alla maniera nella quale una persona che riceve un regalo, deve fare uno sforzo per assicurarsi che il sentimento dell’amore verso la persona che le ha dato il regalo non svanirà con il tempo, che resterà così forte come nel momento in cui le è stato dato il regalo.

Baal HaSulam, Il Frutto del Saggio, vol.1, “Lettera 2”

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Sull’importanza delle nostre riunioni

Domanda: All’inizio di Settembre avremo un congresso nel Nord di Israele. Oggi, con tutti i nostri sforzi diretti alla divulgazione esterna, qual è l’importanza di queste riunioni “interne”?

Risposta: L’una non esclude l’altra. Come gruppo, noi studiamo la scienza della Kabbalah: le radici della creazione, la loro correzione e le azioni spirituali che sono dietro le azioni materiali della persona. Nella sua interazione con gli altri, che lo voglia oppure no, la persona attiva un enorme meccanismo con il quale non ha familiarità. Noi studiamo questo meccanismo ed impariamo a capire ed operare le nostre azioni interne per mezzo delle azioni esterne. In essenza questo è il proposito del nostro studio.

Noi stiamo studiando il sistema e troviamo i punti nei quali siamo connessi ad esso, dove termina il sistema spirituale dandone la forma ad uno materiale, ovvero i corpi e le forze del nostro mondo. La connessione di questi due sistemi si trova nel mio desiderio: se io lo cancello in relazione all’altro, lo vedo nella spiritualità. Se io abbasso la testa davanti all’altro, lui o lei comincia ad essere il mio Kli spirituale (vaso). In questo modo io ascendo alla spiritualità.

L’essere umano è al di sopra del mio attuale “io”, al di là del Machsom (la barriera che ci separa dalla spiritualità). Se io lo tratto allo stesso modo in cui tratto me stesso, ascendo al suo livello e cominciamo ad essere un tutt’uno. In questo modo io attraverso il Machsom.

Io trasferisco all’altro mondo dei nuovi pezzi della mia inclinazione al male, che ho quaggiù, in questo mondo. Per prima cosa, impregno la mia attitudine verso di esso con la dazione per il bene della dazione, correggendo quelli che chiamiamo “errori”. Più tardi cambio per correggere le “trasgressioni”. In questo modo io muovo il mio punto nel cuore verso l’alto, rivelando l’inclinazione al male in me. Come risultato, per mezzo di un’adeguata connessione con gli altri, mi elevo ad un grado superiore.

“Gli altri” sono l’umanità. La regola di amare il prossimo come se stessi si applica alla gente comune. Sembra come se mi fosse stato dato un esercizio: cambiare la mia attitudine verso di loro. Senza la sua conoscenza, sto trasferendo il mio “io” nel mondo spirituale, realizzando la tappa di passaggio. La scienza della Kabbalah spiega questo usando dei termini speciali, ma per metterla semplicemente: in questo modo noi acquisiamo una vita buona e sicura per noi ed i nostri figli.

Ritornando alla domanda, il beneficio dei nostri congressi sta nello studio e la cosa più importante, nella connessione interna e l’unità. Solamente quando siamo connessi, quando ci avviciniamo sempre di più, quando ci annulliamo l’uno di fronte all’altro, solo allora abbiamo qualcosa con cui dirigerci al mondo.

In primo luogo, noi stiamo portando lo spirito dell’unità. È per questo che abbiamo bisogno degli eventi di unità, nei quali gli amici si riuniscono per alcuni giorni. Noi stiamo pianificando di realizzare una grande riunione internazionale a Dicembre. Senza questo, non avremo il potere dell’unità per trasmetterla.

Io spero che il nostro congresso di Dicembre si realizzi in un nuovo livello. Allora, tutti gli amici di tutto il mondo avranno tanta forza da poter dirigere la divulgazione della Kabbalah mondialmente così come tutti gli eventi che stanno avendo luogo adesso in Israele e che con il tempo avranno luogo in altri paesi. Ci sarà la necessità del metodo, anche inconsciamente, la disperazione che opprimerà le persone farà aprire i loro cuori all’unità.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 18.08.2011, “La nazione”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 08.09.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 127
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Libro dello Zohar, VaYikahel (Mosè raccolse), Pag. 67, “I Cieli sopra il Giardino dell’ Eden”, Punto 321, Lezione 18
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TES, Parte 2, Capitolo 2, Histaklut Pnimit, Capitolo Otto, Punto 86/a, Lezione 27
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Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 618, Punto 120, Lezione 52
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Scritti di Baal HaSulam “La Nazione”, (Inizia con “L’ Umanità è guidata lentamente e gradualmente verso l’ Alto…) Lezione 15
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Preghiera e gratitudine

Gli scritti di Rabash, Lettera 25: Uno dovrebbe sempre camminare su due percorsi che si negano uno con l’altro, sentendo mancanza e perfezione, cioè, preghiera e gratitudine.

La chiave è quella di ottenere un desiderio corretto. Iniziamo con una scintilla, senza avere un’idea di quello che realmente vogliamo. Veniamo portati in un luogo dove studiano Kabbalah senza comprendere quello che viene studiato, e per quale motivo dovremmo appartenerci.

Tuttavia, gradualmente, mentre facciamo ogni sorta di cose che non comprendiamo, iniziamo ad avere un’idea, un sentimento, una conoscenza. Mettiamo in chiaro la nostra attitudine verso tutto questo e realizziamo chi siamo, quello che dovremmo fare, dove siamo, e attraverso quali processi stiamo passando.

Quindi, da uno stato di totale ignoranza, mancanza di conoscenza e comprensione, da un desiderio ardente, inconscio e istintivo, facciamo una transizione graduale a uno stato dove otteniamo molta chiarezza e vediamo molti dettagli in più, cosa li abbia causati e per quale motivo siano necessari.

A questo punto iniziamo a vedere cosa sia più o meno importante per noi, e mentre leggiamo i libri, cerchiamo di leggere dentro di noi. Iniziamo a valutare se abbiamo nozioni di dazione, ricezione e desiderio di donare al Creatore, che sembra totalmente artificiale e irreale per noi. Non comprendiamo le nozioni dell’amore e connessione con gli amici che vengono discusse.

L’unica cosa che dobbiamo ancora aspettarci è la Luce che Riforma. Tutte le trasformazioni nel percorso spirituale, dallo stato zero, il punto nel cuore, in avanti, accadono unicamente in virtù della Luce. Se la persona pensa di poter fare qualsiasi altra cosa per progredire in qualche altro modo, fa un grosso sbaglio che potrebbe fermarlo nel percorso, o addirittura tentennare.

Perciò, uno deve fare del suo meglio per imparare sulla sua connessione con il gruppo: fino a che punto lui sia incapace di mantenerla, di non sentirne il bisogno né ricordarla poiché non gli piace pensare a questo, e in primo luogo ne è spaventato. Uno deve valutare tutte queste cose negative su se stesso senza annegarci.

Piuttosto, ogni volta che ti sono rivelate queste cose, cerca di superarle. Anche se sei incapace di dominare questo risentimento in modo naturale e di impiegarlo per fare il lavoro, va bene lo stesso. La chiave è quella di sentirlo per un istante, senza tirarti indietro, e di continuare ad andare avanti.

In questi sforzi che fai verso l’avanzamento, nonostante il tuo sdegno, risentimento e rifiuto, adesso c’è una specie di preghiera, che attrae verso di te la Luce Circostante. Sotto l’impatto della Luce, il tuo odio si mostra più concreto e definito, e inizi a capire meglio di cosa e per quale motivo sei risentito e disgustato. In altre parole, inizi a capire la tua vera natura.

Essenzialmente, studiamo solamente noi stessi in relazione a una certa forza considerata come la Luce superiore. Non è la Luce stessa che studiamo, ma noi contro di essa come sfondo. Non è la Luce quello che sentiamo, ma la nostra opposizione a essa. Cosi facendo, siamo pronti per pregare, per chiedere. Dopo tutto, dobbiamo correggere questi flussi interiori, superarli, e andare avanti nonostante tutto. In questa maniera la nostra preghiera per la Luce diventa più concisa e mirata con più precisione.

Quindi, la Luce esegue il suo lavoro e rivela il nostro desiderio egoista, “l’inclinazione al male”. Tutto questo è illuminato per noi dalla Luce che coltiva il nostro desiderio sia qualitativamente, sia quantitativamente, e in questo modo progredendo verso lo scopo.
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(Dalla prima parte della lezione e quotidiana di Kabbalah del 15.05.2011, Gli scritti di Rabash)

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Foro Economico Mondiale, Relazione sui rischi globali 2011

Relazione: Rischi Globali 2011. La Mappa di interconnessione dei rischi illustra le interconnessioni tra i seguenti fattori: la liquidità/contrazione del credito, la decellerazione dell’economia cinese, la riduzione della globalizzazione, gli squilibri globali e la mutevolezza della valuta, il collasso dei prezzi degli attivi, l’estrema mutevolezza dei prezzi, l’estrema mutevolezza dei prezzi dell’energia, la crisi fiscale, l’estrema mutevolezza dei prezzi ai consumatori, i difetti della regolazione, il commercio illecito, la corruzione, il crimine organizzato, la fragilità degli stati, il terrorismo, i conflitti geopolitici, la mancanza di governabilità globale, le armi di distruzione di massa, la sicurezza spaziale, la sicurezza dell’informazione dei dati in linea, la scomposizione delle infrastrutture di informazione critica, i trattati della nuova tecnologia, la fragilità dell’infrastruttura, la disparità economica, i cambiamenti demografici, la migrazione, la sicurezza alimentare, la sicurezza dell’acqua, le malattie infettive, le malattie croniche, i cambiamenti climatici, la perdita della biodiversità, la contaminazione dell’aria, le inondazioni, le tormente ed i cicloni, la governabilità oceanica, i terremoti e le eruzioni vulcaniche.

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