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Lascia andare il mio popolo!

Domanda: Fino a dove deve andare l’umanità per rendersi conto che il vero problema è l’ego?

Risposta: Dovremo andare fino alla fine e già vedo che gli economisti cominciano a dire le parole della Kabbalah e comparano il nostro ego ad un tumore cancerogeno.

Qual è il limite che il mondo deve raggiungere prima di arrivare a questa coscienza? Vicino alla completa autodistruzione, poiché è così che funziona il nostro ego. È come la storia del Faraone: immagina una terra grande e bella, una vera oasi nel mezzo del vecchio mondo miserabile, che si rovina completamente dopo le dieci piaghe d’Egitto e l’unica ragione è che il nostro ego testardo insiste nel mantenersi sulla sua posizione.

È incapace di fare altro perché non sente o capisce che c’è una soluzione. Possiamo utilizzare questo esempio per vedere che dobbiamo andare sempre dall’ego e chiedere: “Lascia andare il mio popolo!”.
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I Kabbalisti sul lavoro spirituale nel gruppo, Parte 8

Cari amici, per favore, fate delle domande su questi passaggi dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

L’unità degli amici

Sforzati nell’unità degli amici il più possibile affinché questa possa compensare tutte le mancanze.

Baal HaSulam, Il Frutto del Saggio, vol. 1, “Lettera 10”

Io, attraverso questo mezzo li istruirò, affinché comincino ad amarsi gli uni con gli altri come se stessi, condividano le pene del loro amico e si rallegrino dei piaceri del loro amico il più possibile.

Baal HaSulam, Il Frutto del Saggio, vol. 1 , “Lettera 49”

Il ritardo nella rivelazione del Creatore nel desiderio corretto avviene a causa della pigrizia nell’esercitare lo sforzo sull’unità degli amici, dato che è sufficiente complementare ognuna delle loro mancanze.

Baal HaSulam, Il Frutto del Saggio, vol. 1, “Lettera 13”

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Di cosa non parla il Dipartimento Educativo

Domanda: Tanto i professori quanto gli studenti hanno dei problemi. I professori si sentono impotenti e non hanno gli strumenti per rispondere alle sfide del mondo moderno. Intanto, gli studenti sentono un nuovo e qualitativamente più alto livello di ostilità verso il processo educativo. Loro non hanno assolutamente nessun desiderio di andare a scuola …

Risposta: Credo che entrambe le parti siano vicine per discutere assieme di questi temi. Dopotutto, il vicolo cieco che tutti vedono chiaramente, non è benefico né per gli studenti ed i professori, né per il sistema educativo.

Credo che in tali circostanze noi dobbiamo diventare il punto di connessione: dobbiamo presentare il nostro punto di vista sul problema alla società e dare i nostri suggerimenti sui cambiamenti di massa del sistema educativo. Ci dovrebbe essere un libro che descriva il nostro metodo in dettaglio affinché possa applicarsi nella pratica.

Di fatto, a queste nuove condizioni, il Dipartimento dell’Educazione sta perdendo il controllo sulle scuole. Il risentimento e l’inefficacia arriveranno ad un livello tale che gli studenti smetteranno di andare alle lezioni. I professori, d’altro canto, non saranno disposti a seguire degli ordini irrealizzabili e poco realistici che arrivano loro dall’alto.

È per questo che dobbiamo offrire un libro nel quale presentiamo le nostre raccomandazioni su come cambiare questa situazione nelle condizioni attuali ed in seguito. Non deve essere semplicemente una lista di misure, ma un manuale educativo. I maestri hanno bisogno che venga insegnato loro in che modo educare i bambini, come costruire la reciprocità nell’aula ed altre azioni. Questa deve essere una metodologia completa, non soltanto dei pezzi isolati di informazioni.

D’altra parte, questo libro sarà destinato tanto al maestro quanto all’allievo. Non c’è bisogno di nascondere niente, stiamo parlando di un manuale che li prepari all’interazione ed alla comprensione reciproca.

Dobbiamo renderci conto che prima le connessioni nel nostro mondo egoista sono state costruite dall’alto verso il basso. I governanti del mondo forzavano il loro potere sulla gente e questa era la maniera in cui tutti gli altri sistemi, incluso quello educativo, funzionavano. Tuttavia, la situazione sta cambiando: i governanti ed i parlamenti non possono più governare il paese, la gente non può più ricevere il loro appoggio e la connessione sta scomparendo.

Questo sta succedendo anche nelle aule. Prima, tutti si sedevano davanti ad un professore e ricevevano una porzione settimanale di conoscenza ed istruzione. Tutti dovevano studiare per superare gli esami. La situazione sta cambiando: entrambe le parti non sono più capaci di sostenere questa relazione perché si sta rivelando una connessione integrale, secondo la quale tutti dovrebbero essere uguali, così come Binà e Malchut diventano uguali tra loro. Solo in questa maniera si rivelerà un nuovo sistema, la metodologia sarà trasmessa di generazione in generazione attraverso delle relazioni di uguaglianza.

Con il tempo, mediante lo sviluppo di tecnologie più raffinate, il mondo noterà che questi nuovi ottenimenti sono connessi e che per questa connessione stiamo ricevendo una nuova “energia”: la Luce che Riforma. In virtù di questa Luce, all’improvviso saremo capaci di agire veramente in una società umana, tra di noi, nella nostra interconnessione, in maniera tale che diventi un nuovo passo di un processo creativo.

Nel successivo livello di sviluppo del mondo, dovremo utilizzare la forza della nostra connessione per creare letteralmente delle nuove cose. Non voglio sembrare un sognatore, ma nonostante questo, darò un esempio: diciamo che creeremo una stampante che userà l’energia positiva che fluisce dentro di noi per produrre delle stampe. Queste sono le alture che l’industria dell’alta tecnologia potrà raggiungere; alimentando le sue creazioni con la forza dell’unità tra di noi, daremo forma alla materia in nuove forme differenti. Non importa cosa saranno, se delle case, delle macchine ecc … Non capiamo ancora fino a che punto il nostro mondo sta cambiando in questo stesso momento.

Ritornando al sistema educativo, questo deve incorporarsi al processo dei cambiamenti prima di tutti gli altri. Questo è in effetti al giorno d’oggi un problema in tutto il mondo.
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Versione Audio

(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 18.08.2011, “La Nazione”)

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Tutte le richieste vengono dal basso e tutto il riempimento viene dall’Alto

Il nostro compito è di elevare tutte le scintille che sono rimaste dopo la frammentazione. Ci sembrano estranee adesso, come se non appartenessero a noi, ma dobbiamo sceglierle, unirle ed elevare la raccolta di tutte le anime o scintille a Malchut del mondo di Atzilut. Le uniamo tutte a noi stessi, dato che “ogni persona è un piccolo mondo”.

A causa di questa unione con gli amici, il mondo, tutti i successi e gli avvenimenti, tutti noi ci uniamo ed eleviamo ad Adam HaRishon, il primo uomo, ad una dazione unica per il bene del Creatore, come era prima del peccato. Poi si forma un grande MAN, una preghiera, che è l’azione finale dello “Zivug Rav Palim UMikabtziel” (adesione universale) che conduce alla correzione finale.

Dobbiamo solo raccogliere tutte le nostre azioni, i pensieri e le valutazioni per il bene del ritorno a Lui con una preghiera. Tutto questo processo avviene dentro di noi, ma adesso non lo sentiamo, né lo capiamo. Questo è al di fuori del nostro stato, fin quando non entriamo nel mondo spirituale e cominciamo ad elevare il MAN consciamente, con comprensione, sentendo queste azioni spirituali e facendo dei calcoli.

Nel mondo spirituale la persona utilizza già lo schermo e si impegna nella Kabbalah pratica, lavorando attivamente con il desiderio di ricevere, lo schermo e le scintille. Una persona sa esattamente cosa chiarisce, in che misura pianifica di elevarsi, quali tipi di Luce la influenzano e che tipi di desideri applica. Il Talmud Eser Sefirot diventa per lei un libro di istruzioni reali.

Possiamo pensare che di fronte a questo stato, il nostro stato attuale sia completamente irrilevante. Tuttavia, non è assolutamente così! In verità, questi stati preparatori che passano nell’incoscienza sono i più importanti. È come un bambino che cresce più rapidamente durante le sue prime tappe della vita; anche se è un bebè, in lui avvengono dei cambiamenti tutti i giorni. Poi comincia a cambiare di mese in mese, di anno in anno, finché smette di crescere del tutto.

Allo stesso modo, mentre lavoriamo inconsciamente, attraversiamo gli stati dei più grandi cambiamenti, solo che siamo incapaci di riconoscerli. Pertanto, abbiamo bisogno di dare grande importanza al nostro stato, a prescindere da tutto, capendo l’enorme beneficio di ogni pensiero, azione e parola che è diretta verso la meta ed in particolare, a quelle che si realizzano per il bene degli studi, dell’unione e della divulgazione. Come conseguenza, raggiungeremo una preghiera cosciente.

Una preghiera, una richiesta, o un desiderio è la nostra unica azione. Tutto il resto viene realizzato dalla Luce e se desideriamo raggiungere la dazione affinché “l’invitato” possa dare “all’Anfitrione”, dobbiamo solo desiderarlo! Quanto incapaci o capaci siamo, non importa, la cosa più importante è che le nostre azioni siano dirette correttamente.

Pertanto, è scritto che una persona non ha altro lavoro, eccetto la preghiera. Tutta la forza ed il riempimento vengono dall’Alto, mentre tutte le preghiere e le richieste vengono dal basso.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 24.08.2011, “Shamati”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 07.09.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati 109 “Due tipi di carne”
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Libro dello Zohar, VaYikahel (Mosè raccolse), Pag. 63, “I Cieli che son sopra il Giardino dell’ Eden”, Punto 310, Lezione 17
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TES, Parte 2, Capitolo 2, Histaklut Pnimit, Capitolo Sette, Punto 80, Lezione 26
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Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 617, Punto 117, Lezione 51
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Scritti di Baal HaSulam “La Nazione”, (Inizia con “Mentre è ancora possibile sedersi pigramente…) Lezione 14
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Come raggiungere giustizia sociale

Domanda: Come si possono congiungere le decisioni della tavola rotonda, come in famiglia, con le neccessità private di ciascuno?

La mia risposta: E’ pur vero che parte dei manifestanti pretendono pannolini, altri “Cottage” (ricotta), alloggi non dispendiosi, e via dicendo ma tutto il popolo e unito da un’aspirazione comune di giustizia sociale. Ciascuno avverte che non v’è giustizia sociale, anzi, che viene sovente raggirato, che non riceve quello che gli spetta rispetto ad altri.

Ed è proprio questa giustizia sociale che occorre raggiungere nella divisione della “torta”. Ma cos’è giustizia sociale? – Giustizia è quando tutti acconsentono, e nelle condizioni verificatisi, questa è l’unica soluzione ottimale.

Tutto deve essere risolto intorno ad una tavola rotonda. Non potremo trovare delle soluzioni a problemi senza che vi sia un vero rapporto con gli altri, perchè tutto si riferisce alla cassa comune. Se ciascuno dovesse concentrarsi solo sulle sue esigenze, non potremmo arrivare a nessuna decisione corretta, e ricomincerebbero da capo le contestazioni. Tutti devono capire che non è possibile risolvere il problema in maniera diversa. Sarà possibile raggiungere una giustizia mediante un mutuo consenso e una garanzia mutua.

Non è dato di sentire e di vedere immediatamente, fino a che punto questo principio sia profondo, ma questo cambia tutta la predisposizione che deve prodursi nel popolo. Dato che non è importante quanti mezzi riesci a togliere da qui o da li, ma è importante la sensazione che sei con tutti gli altri.

Anche ora le persone vivono, ma vivono depresse, scoraggiate, e per loro è importante sentire che non sono discriminate, che non “sono state messe da parte”.

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