La percezione del mondo: Quello che avverto é quello che vedo

Il nostro percorso evolutivo di perfezionamento, i cui valori parla l’antica e saggezza tradizionale, deve concretizzarsi in tutti gli aspetti anche quelli più materiali e peggiori. Si chiama ” correzione finale”. La trasformazione da individuo egoista in un individuo altruista. Acquisire cioè la capacità di superare il proprio innato egoismo, trascenderlo, per conseguire la capacità di donare al prossimo in modo assoluto.

Tutta la natura, tranne l’uomo, opera nella totale donazione, in maniera completamente altruista, solo che noi, non lo scopriamo.

Penso che se gli animali si mangiano l’un l’altro, in realtà non è proprio così, Non possiamo certo attribuire loro intenzioni altruiste, ma sappiamo che sono mossi dalla natura ed eseguono i suoi intenti e propositi che sono (della natura) di assoluta donazione. Mentre io invece no. Io eseguo la volontà e gli obbiettivi del mio ego che mi indirizza solo a ricevere. Anche quando guardo la natura, le attibuisco intenti egoisti che riflettono le mie imperfezioni.

Quando evolviamo, ci correggiamo, conseguiamo concetti ed immagini globali. Diciamo che il mondo inanimato, vegetale ed animale anch’essi si sviluppano, progrediscono in questo senso, intendendo con questo che la nostra nuova ed acquisita percezione ci mostrerà il mondo corretto. Sono io che all’improvviso vedrò un mondo perfezionato. Oggi vedi un mondo immerso nei conflitti e nelle discordie perché tu stesso sei tale.

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