La nuova grammatica del potere

Opinione: (Javier Solana, ex alto rappresentante dell’Unione europea per la politica comunitaria estera e per la sicurezza, ex segretario generale della NATO, presidente del Centro Economico e Geopolitico Globale ESADE): “Poiché l’interdipendenza tocca tutti coloro che sono nel mondo in un modo che non si è mai visto prima, i rischi di un governo globale sono la grande sfida dell’umanità. Pensiamo ai cambiamenti climatici; i rischi dell’energia nucleare e dell’inquinamento; le minacce del terrorismo (qualitativamente differenti dei danni di una tipica guerra); gli effetti collaterali dell’instabilità politica; le ripercussioni economiche delle crisi finanziarie; le epidemie (i cui rischi aumentano con il libero commercio e gli spostamenti più facili); e poi, il panico alimentato dai mezzi di informazione, come la recente crisi europea dei cetrioli…

“L’interdipendenza è, infatti, reciproca dipendenza – un’esposizione condivisa ai rischi. Niente è completamente isolato, e gli “affari esteri” non esistono più: tutto è diventato nazionale, anche personale. I problemi degli altri uomini sono adesso i nostri problemi, e non possiamo più guardarli con indifferenza, o sperare di realizzarci qualche guadagno personale…

“Dobbiamo imparare una nuova grammatica del potere in un mondo che è fatto più di bene comune – o male comune – che da personali o nazionali interessi. Questi non sono scomparsi, naturalmente, ma hanno provato di essere indifendibili al di fuori di una struttura capace di fronteggiare le minacce e le opportunità comuni.

Mentre il vecchio gioco del potere cercava la protezione dei propri interessi senza considerare quelli degli altri, la sovraesposizione ha spinto la reciprocità dei rischi, lo sviluppo dei metodi di cooperazione, e la condivisione delle informazioni e delle strategie. Un vero ed efficace governo globale è l’orizzonte finale che l’umanità deve inseguire oggi con tutta la sua energia.”

Il mio commento: Milioni di eccellenti analisti del mondo hanno tirato le giuste conclusioni: un uomo può governare il mondo solo considerando la sua totale interdipendenza. Ma come possiamo considerare questa interdipendenza? Chi può guidare la società ed il mondo verso la correzione, verso uno stato intregato (reciprocamente interconnesso)? Quest’uomo o questo gruppo di uomini devono trovarsi dentro lo stato, cioè devono essere corretti. Quando il mondo avrà bisogno di queste guide, le troverà…

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