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Global Yeshivat Haverim – 21.08.2011

Global Yeshivat Haverim
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Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah – 21.08.2011

Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah
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La perfezione è l’unione della ragione con il cuore

Il lavoro con la Luce e con lo schermo (Zivug de Hakaa) è un genere di azione in cui un uomo verifica con attenzione tutte le proprie impressioni, sensazioni, amore e odio, e decide come usare tutto questo, riducendo e, allo stesso tempo, sviluppando le proprie sensazioni. E’ detto:”Tanto più grande è una persona, tanto più grande è il suo egoismo,” nel senso che sono più forti le sue sensazioni.

Egli è grande in base al proprio livello nel quale può bilanciare linea di destra e quella di sinistra, la mente ed i sensi, e mettere insieme le due linee formando la linea di mezzo, unendo cioè le due linee nella dazione.

Perciò, ci sono due stati nel lavoro spirituale: l’amore ed il timore, che sono uniti insieme nel lavoro stesso. Amore significa che un uomo scopre un’opportunità di aggrapparsi a colui che è superiore e, di conseguenza, di comprendere e percepire i modi che usa il Creatore, tutti i Suoi modi. La chiave è comprendere!

E prima di questo, un uomo lavora, elevandosi al di sopra delle sue sensazioni e lavorando con la sua ragione, e fa tutto questo mentre consegue la ragione di colui che è superiore. In questo modo egli continua a muoversi lungo due linee, una per gamba.

Nel nostro mondo, la ragione ed i sentimenti sono sempre in conflitto e ci spingono a commettere degli errori. Tuttavia, nel mondo spirituale, ci assistono e si uniscono per un solo scopo, ed in questo modo un uomo diventa perfetto.
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(Dalla 1.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah dell’8.08.2011 Shamati 45)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 21.08.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 9 “Quali sono le tre cose che ampliano la Ragione dell’ uomo, nel lavoro”
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Libro dello Zohar, VaYikhael (Mosè raccolse), Articolo “Chiunque sia di cuore generoso, lascialo portare”, Punto 52, Lezione 4
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TES, Parte 2, Capitolo 2, Punto 5, Ohr Pnimi Punto 100, Lezione 13
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Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 600, Punto 72, Lezione 38
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Scritti di Baal HaSulam “La Nazione” (Inizia con: “In questo senso, siamo come un mucchio di noci…), Lezione 5
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I Kabbalisti sulla libertà di scelta, Parte 8

Cari amici, per favore, fate delle domande su questi passaggi dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La Libertà del collettivo e la libertà dell’individuo sono uguali

La garanzia mutua di tutte le persone del mondo per il loro benessere generale, è simile a due persone in una barca. Se una di loro fa un buco nella barca, affoga anche l’altra.

-Baal HaSulam, “Arvut” (Garanzia Mutua), articolo 18

Ogni persona del mondo è responsabile per tutti. Se qualcuno si corregge in qualcosa, porta il mondo intero più vicino alla correzione generale. Al contrario, usando il suo egoismo individuale, peggiora lo stato del mondo intero.

-Baal HaSulam, “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”, articolo 110

Ogni persona ispira l’elevazione o la discesa di tutto il mondo, visto che le azioni di una persona abbassano o elevano il mondo intero.

-Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”, articolo 68

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La nuova grammatica del potere

Opinione: (Javier Solana, ex alto rappresentante dell’Unione europea per la politica comunitaria estera e per la sicurezza, ex segretario generale della NATO, presidente del Centro Economico e Geopolitico Globale ESADE): “Poiché l’interdipendenza tocca tutti coloro che sono nel mondo in un modo che non si è mai visto prima, i rischi di un governo globale sono la grande sfida dell’umanità. Pensiamo ai cambiamenti climatici; i rischi dell’energia nucleare e dell’inquinamento; le minacce del terrorismo (qualitativamente differenti dei danni di una tipica guerra); gli effetti collaterali dell’instabilità politica; le ripercussioni economiche delle crisi finanziarie; le epidemie (i cui rischi aumentano con il libero commercio e gli spostamenti più facili); e poi, il panico alimentato dai mezzi di informazione, come la recente crisi europea dei cetrioli…

“L’interdipendenza è, infatti, reciproca dipendenza – un’esposizione condivisa ai rischi. Niente è completamente isolato, e gli “affari esteri” non esistono più: tutto è diventato nazionale, anche personale. I problemi degli altri uomini sono adesso i nostri problemi, e non possiamo più guardarli con indifferenza, o sperare di realizzarci qualche guadagno personale…

“Dobbiamo imparare una nuova grammatica del potere in un mondo che è fatto più di bene comune – o male comune – che da personali o nazionali interessi. Questi non sono scomparsi, naturalmente, ma hanno provato di essere indifendibili al di fuori di una struttura capace di fronteggiare le minacce e le opportunità comuni.

Mentre il vecchio gioco del potere cercava la protezione dei propri interessi senza considerare quelli degli altri, la sovraesposizione ha spinto la reciprocità dei rischi, lo sviluppo dei metodi di cooperazione, e la condivisione delle informazioni e delle strategie. Un vero ed efficace governo globale è l’orizzonte finale che l’umanità deve inseguire oggi con tutta la sua energia.”

Il mio commento: Milioni di eccellenti analisti del mondo hanno tirato le giuste conclusioni: un uomo può governare il mondo solo considerando la sua totale interdipendenza. Ma come possiamo considerare questa interdipendenza? Chi può guidare la società ed il mondo verso la correzione, verso uno stato intregato (reciprocamente interconnesso)? Quest’uomo o questo gruppo di uomini devono trovarsi dentro lo stato, cioè devono essere corretti. Quando il mondo avrà bisogno di queste guide, le troverà…

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Un’opportunità per fare il prossimo passo

Dato che tutti i cambiamenti sono fatti esclusivamente dalla Luce, ogni volta che agiamo, le nostre azioni ci mostrano quanto siamo inadeguati confrontandoci a essa. In altre parole, io devo agire come fa Lui per vedere quanto sono diverso da Lui nel mio attuale livello.

È del tutto simile a quando un bambino cerca di imitare il comportamento di un adulto. Dopo averlo fatto, lui si rende conto quanto le sue azioni siano corrette o incorrette. È come se stesse facendo degli esercizi mentre mette insieme dei piccoli blocchi giocattolo per fare delle strutture o facendo i compiti per la scuola.

Tutto questo è fatto per misurare noi stessi e confrontare i nostri risultati con quelli corretti. Il nostro avanzamento si basa sulle differenze rivelate tra il “desiderato e attuale”, tra quello di cui sono capace e quello che si suppone io sia adesso.

Questo significa che dobbiamo compiere costantemente delle azioni di dazione e di usarle per esaminare e valutare quello che non ho ancora ottenuto. Non devo disperarmi ogni momento che fallisco, ma piuttosto amare questo stato d’illuminazione. Dopo tutto, questo è quello che ci insegna ad andare avanti.

Questo non significa che io deva aver fatto qualcosa di male e per la quale sentirmi adesso in colpa. Per il contrario, ho avuto successo, e quindi mi è mostrato in che cosa devo avanzare. La Luce continua a mostrarmi i cambiamenti per fare il prossimo passo. Se io non ne fossi capace, la Luce non me li rivelerebbe, e si fermerebbe in uno stato nebbioso, come d’incoscienza. Io sarei insensibile e mi sentirei bene. La Luce non illuminerebbe le mie incrinature né mi mostrerebbe cosa fare.

Io non avrò nessuno cui parlare se non mi sarò preparato lavorando nel gruppo, studiando seriamente e facendo altre cose. Perciò, la Luce non mi permetterebbe di fare nessun’altra azione che non abbia delle fondamenta sottostanti. In quel caso, potrebbe sembrare che in me tutto sia a posto e non ci sia niente su cui lavorare. Io entrerei in uno stato illusorio che potrebbe durare molto tempo, addirittura degli anni.

Infatti, tutto si basa sulla preparazione, mentre la preparazione dipende dall’ambiente. Quindi, dobbiamo fare alcune azioni materiali, come studiare, il gruppo, la connessione con gli amici e tutti i discernimenti che lottiamo per fare insieme.

Se io sono entusiasta di unirmi agli altri e di trovare lì la proprietà di dazione, io dovrò formare in me l’attitudine al concetto interiore di “gruppo” e “luogo” dello spazio spirituale, il desiderio integro dove la proprietà della dazione mutua tra tutti quanti è rivelata.

È la Luce che ci insegna la dazione, e quando questa rivelazione raggiunge una certa piena misura al minimo livello, questa ci soddisfarà. Esperimenteremo la dazione in se e il suo origine, cioè della forza superiore che sostiene questa proprietà. Riveleremo non solamente la Luce, ma anche la sua fonte.

Rabash finisce la sua lettera: “Possa il Creatore aiutarci ad accettare il governo superiore oltre il tempo e lo spazio e ad aderire a Lui sempre”.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15/05/2011, Gli scritti di Rabash)

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Vantaggio pratico nell’unione delle forze

Domanda: Dici che si può risolvere la crisi mediante l’unione delle forze e nella mutua assitenza, ma per capire meglio, in cosa consiste, come si esprime l’unione attraverso la mutua garanzia, a paragone di altri mezzi gia’ provati?

La mia risposta: Risponderei in questo modo:

1. Non esiste un altro mezzo per uscire dalla crisi globale ed integrale che ci stringe. Non potremo uscirne se tenteremo di liberarci dalla dipendenza di tutti da tutti, ma dobbiamo trovare in questa assoluta dipendenza il sistema giusto di comportamento ed è : unirci tutti come in un unica massa. In realtà, siamo già tutti uniti dalla natura, ma dobbiamo essere consapevoli di ciò e modificare i nostri rapporti sociali, politici, economici in conformita delle nuove condizioni. Nella crisi integrale e globale si può raggiungere quest’unione solo per mezzo della garanzia mutua. Ogni altro tentativo per migliorare la nostra situazione- non riscontrera’ il successo in nessuna parte del mondo, perchè la crisi, lo squilibrio è lo stesso in tutto il mondo.

2. L’autonomia e sua relizzazione:

A. In ogni altro procedimento di correzione, di trasformazione, di uscita dalla crisi, dipendiamo da vari fattori: fattori interni, sociali esteriori, economici politici. Dobbiamo trattare negoziazioni con i nostri soci ed avversari, portare le nostre idee in parlmento, seguirne la realizzazione – tutto cio’ tramuta le modifiche in qualcosa di impossibile. Infatti, tutti sono egoisti e nessuno desidera il successo dell’altro.

B. Poiche’ la crisi e’ integrale, ognuno di noi dipende da tutto il mondo.

C. Anche noi viviamo in una nazione debole, doviamo eseguire le decisioni politiche di stati piu’ forti, che non si preoccupano di noi ma di loro stessi.

D. Ci troviamo in condizioni che variano in continuazione, percio’ siamo costretti a trasfomarci, a rinunziare, ed in questa maniera riusciamo a concretizzare, se tutto va bene, solo una minima percentuale dei nostri programmi.

3. Vantaggi dell’uscita dalla crisi mediante l’unione:

A. Non si dipende piu’ da nessuno.

B. La popolazione approverebbe una tale richiesta.

C. E’ una cosa che non infastidisce alcuno, cio’e’ nessuno sarebbe contrario a tali richieste, forse, potrebbero non piacere ai politici.

D. Dobbiamo solo divulgare questi concetti – ed allora scopriremo presto grandi mutmenti nella società, senza promulgare nuove leggi mediante le ordinarie vie parlamentari. Siamo liberi – liberi di agire come vogliamo senza dover consigliarci o dover dipendere da altri, perche’ non operiamo su un piano egoista ma al contrario un piano altruista.

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