L’embrione dell’anima e la sua crescita

Domanda: Può spiegare la connessione tra una persona, la sua anima ed il Creatore? Lei sta dicendo che una persona non ha l’anima finché non la sviluppa?

Risposta: Ogni persona ha un punto nell’anima simile ad una goccia di liquido seminale ed abbiamo bisogno della forza per svilupparlo. Proprio come una goccia di liquido seminale aderisce all’utero, riceve il nutrimento dalla madre e comincia a crescere, noi abbiamo bisogno di aderire alla società e cancellarci in relazione ad un gruppo adeguato, come se fossimo nel ventre della madre.

Se io mi cancellassi, non sarei un corpo estraneo all’interno del gruppo, proprio come una goccia di liquido seminale non viene percepita come qualcosa di estraneo. È per questo che il corpo non la rifiuta e l’embrione può crescere.

Allo stesso modo, io mi cancello davanti al gruppo e ricevo la sua forza. Allora, il mio punto spirituale, il principio della mia anima, comincia a crescere. Nella sua crescita, segue esattamente le stesse tappe di un embrione all’interno di sua madre. Ciò è spiegato in migliaia di pagine dei libri cabalistici. Queste tappe della nostra anima sono chiamate di conseguenza, come “concepimento, allattamento, maturità” (Ibur, Yenika, Mochin).

Se una persona non comincia questo processo, in altre parole, se non rivela la dimensione superiore che esiste al di fuori di lei in una maniera o nell’altra, data la sua connessione con gli altri, allora il suo corpo muore e questo punto dell’anima resta semplicemente un punto. Ancora una volta, si riveste in un corpo e lo accompagna, dandogli l’opportunità di crescere.

Tuttavia, quando una persona realizza anche il più piccolo grado, il primo grado spirituale, sente già di appartenere ad un’altra dimensione, ad una dimensione spirituale ed eterna. È eterna perché esiste al di sopra del nostro egoismo materiale, bestiale, che riguarda il nostro corpo. Quindi, il corpo può morire e decomporsi e la persona non si associa più ad esso, ma al grado spirituale che ha raggiunto.

Dobbiamo raggiungere almeno il primo grado ed allora diventa molto più facile avanzare, perché la persona comincia a vedere i passi che ha bisogno di fare.
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(Dalla lettura a Roma del 20.05.2011)

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