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Lezione Introduttiva: “Tisha B’ Av – Radice di distruzione” – 09.08.11

Kabbalah per il Popolo, Lezione Introduttiva: “Tisha B’ Av – Radice di distruzione”
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L’America e l’Europa stanno affondando insieme

Dalle News (dal Financial Times): “A Washington si sta discutendo del tetto del debito: a Bruxeles si affoga nell’abisso del debito. Ma il problema basilare è lo stesso. Sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea hanno delle finanze pubbliche che sono fuori controllo e dei sistemi politici che sono troppo fuori fase per risolvere il problema. L’Ameria e l’Europa sono sulla stessa barca che sta affondando…

“L’idea che l’Europa e gli Stati Uniti rappresentino due facce della stessa crisi non è facile da capire perché, per molti anni, i gruppi elitari su entrambe le sponde dell’Atlantico hanno sottolineato fortemente le differenze tra il modello americano e quello europeo…

“A parte le somiglianze tra le due zone’ i problemi sono adesso più evidenti delle differenze – i debiti crescenti, un’economia debole, uno stato assistenziale sempre più costoso e non riformabile, paura del futuro ed un sistema politico impenetrabile sono i punti in comune…

“In Europa, l’idea che l’innalzamento delle tasse possa essere parte della soluzione per asciugare il debito è diffusa ovunque. In America, l’opposizione che fanno i repubblicani circa l’idea dell’innalzamento delle tasse è al centro del dibattito politico.

“Concentrati sulle proprie differenze e sui propri problemi, gli americani e gli europei ci hanno messo molto a vedere la connessione tra le loro identiche crisi. Ma gli analisti nel resto del mondo sono stati molto più veloci a mettere in luce la tendenza comune. Tra i governanti e gli intellettuali della Cina è ormai pratica regolare di suggerire agli occidentali in generale di smetterla di “dare alla Cina delle lezioni” – considerata la profondità dei loro problemi politici ed economici…

“Se i mali dell’occidente dovessero peggiorare, ci potrebbe essere la tentazione di provare delle nuove misure radicali. Alcune di queste potrebbero includere una spinta verso il protezionismo ed il controllo dei capitali. Se la globalizzazione dovesse prendere la strada al contrario, allora la Cina potrebbe vivere la propria crisi politica ed economica”.

Il mio commento: Finalmente! L’idea della totale interdipendenza e del totale arenamento sta incominciando a farsi capire. Ma coloro che continuano a pensare in base al vecchio schema non sanno che strada prendere. Tuttavia, il riconoscimento di questo fatto è un passo in avanti. Altrimenti, ci potrebbe essere un cammino che porta verso una guerra ed un nuovo mondo o direttamente verso un nuovo mondo.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 09.08.2011

Libro dello Zohar, Punti Selezionati
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Scritti di Rabash, Articolo 39, Che cos’ è “Chi piange per Gerusalemme, è ricompensato vedendo la sua Gioia nel Lavoro”
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I Kabbalisti sulla natura dell’uomo e sulla natura del Creatore, Parte 13

Cari amici, per favore fate delle domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La superiorità dell’uomo sulla bestia

Il vantaggio dell’uomo sugli animali è che può desiderare uno scopo remoto, cioè accettare una certa quantità di dolore, senza la scelta di un futuro beneficio o piacere, da ottenere in futuro.

-Baal HaSulam, “La libertà

La preminenza dell’uomo sugli animali è che le nostre menti sono sviluppate fino al punto che gli eventi del nostro corpo sono disegnati nelle nostre menti come immagini che noi sperimentiamo come concetti e razionalità. Pertanto, la mente e tutte le sue deduzioni sono solamente prodotti che si estendono dagli eventi del corpo.

-Baal HaSulam, “Corpo e anima

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Giusto è chi giustifica il Creatore

Mentre l’umanità progredisce, la nostra vita materiale diventa sempre più confortevole, mentre “l’umano” dentro di noi si sente sempre più insoddisfatto. Come risultato, ci vediamo come “peccatori” perché quando soffriamo incolpiamo il Creatore per questo. Solamente giustifichiamo il Creatore quando sentiamo che ci da piacere. I saggi dicevano: “Giusto è chi giustifica il Creatore e dice che Lui da soltanto del bene al mondo”.

In altre parole, dobbiamo correggere noi stessi fino al punto di sentire che la Forza di Governo Superiore ci porta del bene e non il male che sperimentiamo adesso. La nostra vita consta di due parti: la vita del corpo animato e quella dell’essere umano come parte della società che ci circonda. E possiamo correggere noi stessi fino al punto di poter sperimentare una vita perfetta in tutti i suoi aspetti.

Una persona che ha corretto la propria percezione è considerata giusta dato che giustificherà il Creatore, vedendo il suo governo generoso. Questo governo è stato buono e giusto fin dall’inizio. Tuttavia, siamo stati creati come egoisti e percepiamo tutto quanto come negativo, con un segno di “meno” (senza considerare il fatto che siamo circondati dal campo positivo di dazione, il Creatore) perché siamo opposti a Lui. Il nostro lavoro è quello di correggere noi stessi e perciò fare la nostra percezione positiva. Lavorando in questa maniera noi espandiamo il nostro piccolo “più” a uno maggiore finché diventa un “più” infinito, proprio come il Creatore Stesso.

Questi gradi nel mio avvicinamento a Lui nella sensazione del buon governo del mondo (in base alla loro qualità, quantità, volume e forza) sono i passi dell’ascesa, i gradi della giustizia. Baal HaSulam scrive nella sua Lettera 59: “Un giusto sente piacere ininterrotto, lodando il Creatore per aver creato per lui un mondo cosi buono e gioioso”.
In altre parole, non è possibile sentirsi male e giustificare il Creatore allo stesso tempo! La Kabbalah non ci chiama per le restrizioni. Tutto è definito soltanto dalle sensazioni fatte in profondità del cuore della persona. Se lui soffre, automaticamente condanna il Creatore, e se è felice, Lo benedice.

Perciò, noi dobbiamo correggere noi stessi per sentire la Sua bontà e dazione, come risultato diventeremo giusti senza dubbio. Un giusto non è chi soffre in silenzio volontariamente, ma chi corregge se stesso per poter sentire la verità!

(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.08.2010, Shamati n.34)

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Infiammare la scintilla di luce

Baal HaSulam, “Matan Torà (Il Dono della Torà) ” Qui davanti a noi c’è una chiara legge, che in tutti i 612 Mitzvot (comandamenti) e in tutti lì scritti della Torà non esiste uno che sia preferibile al comandamento : “Ama il tuo prossimo come a te stesso”.

Questo è cosi perché questi hanno il solo scopo di interpretare e permetterci di portare avanti il comandamento di amare gli altri correttamente, giacché lui dice specificamente “il resto è il suo commentario; vai e studia”. Questo significa che il resto della Torà è l’interpretazione di quel singolo comandamento, che il comandamento di ama il tuo prossimo come te stesso non sarebbe completo se non fosse per gli altri.

La Torà è la Luce che corregge i nostri desideri. Dobbiamo correggere tutti i 613 desideri e farli diventare dazione. Può essere dazione con il fine di dazione (non fare agli altri ciò che tu odi), nello stato di Hafetz Hesed, quando non nuociamo gli altri. In aggiunta, possiamo amare gli altri come noi stessi, il che significa ricevere con il fine di dazione. In questa maniera dobbiamo avanzare.

Esiste solamente l’uomo in questo mondo, e se vuole correggere la sua relazione con un’altro essere umano allora lui rivela in se 613 tipi di questa relazione, che rappresentano 613 desideri corrotti. Allora lui inizia a correggerli attraverso la Luce che Riforma studiando il sistema corretto. La Torà parla unicamente sugli stati corretti, sull’adempimento dei “comandamenti”, che riguarda le correzioni che dobbiamo attraversare.

L’introduzione al libro dello Zohar” spiega che la Torà è divisa in 613 consigli e 613 ordini. È su 613 Luci che correggono in noi 613 desideri egoisti diretti verso un altro.

Non stiamo parlando su di noi e neppure su questo mondo, ma sulla relazione con gli altri. Cercando di avvicinarlo, di raggiungerlo, io rivelo 613 desideri corrotti: Questa è la rivelazione del male. Allora, io voglio correggerli e come risposta a ogni desiderio arriva la Luce corrispondente e compie la correzione. Come fa esattamente, io non lo so, e non mi riguarda. Io voglio solamente rivelare il male e trasformarlo in bene, ma lascio i “dettagli tecnici” alla Luce.

Come risultato, i miei desideri diventano corretti (ottengo l’intenzione di dazione al posto dell’iniziale intenzione di ricevere) e sono riempito da quest’intenzione altruista. Questo significa che la Luce è presente in loro.

In realtà, da cosa può essere riempito il desiderio corretto? Può essere riempito soltanto da questo: io voglio e, di fatto, posso donare all’altro. Questo è il riempimento che chiamiamo NRNHY. Inizialmente, dal lato del Creatore che ha creato il desiderio di ricevere, solamente alla piccola Luce di Nefesh fu data una scintilla, una luce sottile che agisce in realtà.

Ci sono solamente la scintilla e il punto del desiderio chiamato “esistenza dall’assenza”. Tutto il resto, senza eccezione, viene soltanto dalla relazione tra il Creatore e la creatura, che vuole infiammare la fiamma d’amore tra di loro. In base alla legge dell’amore, è sufficiente donare per lo meno una piccola frazione a chi mi ama, e allora la mia attitudine legata a questo dono la rende infinita.

Dovremmo comprendere che identificando i 613 desideri che sono rivelati in relazione all’altro e correggendoli da ricezione a dazione, otteniamo un grande vaso di dazione. Ed è basato proprio sul punto di “esistenza dall’assenza “ che sente solo il desiderio di piacere. Noi abbiamo questo punto, e su di esso, noi costruiamo un grande vaso che è l’attitudine, dazione e amore.

La sua essenza é il punto. Espandendosi, essendo impregnato di sensazioni, il desiderio resta lo stesso. Tutto quello che ha è la sensazione di cosa, come e da chi riceve. In altre parole, è la percezione dell’attitudine del Creatore verso di essa.

Nelle quattro fasi della Luce Diretta, c’è solo il desiderio e La Luce della prima fase. Tutto il resto viene dalla reazione, la risposta della creatura nel percepire il Donante più che dall’essere riempito. Nella prima fase (il punto del desiderio con la piccola scintilla della Luce di Nefesh), inizia a sentire se stesso almeno un poco, e inizia a svilupparsi immediatamente in relazione al Donante.

Quindi, dobbiamo comprendere che l’intero vaso spirituale, l’intero mondo spirituale, si basa nell’interrelazione tra la creatura e il Creatore. Annullando questa relazione, sia per colpa nostra o no, rimaniamo nel nostro piccolo scuro desiderio, che è la nostra realtà.

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(Dalla quinta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 21.06.2011 “Matan Torà (Il Dono della Torà)”)

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