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Ripensare agli assiomi educativi

Opinione (Boris Wolfson, storico, professore dell’Academia di Educazione Russa, portalus.ru): Dalle enormi conquiste scientifiche, l’uomo non è ancora penetrato nei misteri della coscienziosità – il più profondo dono che gli è stato donato dalla natura. La maggior parte della reale essenza umana rimane un mistero…”

“Nessuna delle teorie filosofiche o pedagogiche sono capaci di determinare gli obiettivi basici e i mezzi dell’educazione…”

“Sta diventando sempre più evidente che per superare la crisi dello sviluppo umano, il nostro ruolo primario non è la trasformazione delle strutture sociali…ma una sfida in più: cambiamenti profondi nella coscienziosità e comportamento dell’uomo moderno che possa nobilitare il suo mondo interiore e colmare le sue aspirazioni con un nuovo contenuto, ideali sociali ed estetici, e nozioni del bene e il male. La sfida è di creare di proposito una coscienziosità umanistica negli individui, gruppi, società, e l’intera umanità…”.

“L’umanesimo non è radicato nella struttura biologica dell’uomo, non è insito in lui dalla nascita. Ogni individuo deve re-imparare alcune nozioni basiche dei valori umani. Quindi, richiede molto più sforzo da parte degli insegnanti, cambiamenti significativi nel sistema educativo, cosi comò una re-valutazione dei provvedimenti fondamentali che sembravano assiomatici poco tempo fa”.
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I Kabbalisti sulla natura dell’uomo e sulla natura del Creatore, Parte 10

Cari amici, per favore fate delle domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La superiorità dell’uomo sulla bestia

Tutti gli animali si affidano completamente alla natura e sono incapaci di progredire oltre la natura, cioè oltre le qualità con le quali sono stati creati. L’uomo, tuttavia, ha avuto il dono del potere del pensiero. Usando questo potere, gradualmente si libera dalle catene della sua natura e la sviluppa da ricezione a dazione. Il suo compito è di prendere come esempio la natura e comportarsi come essa.

Non aspetta che la natura gli porti dei pulcini, che la gallina venga e incubi le uova. Anzi, lui costruisce una macchina per incubare le uova e covare i pulcini per lui, come fa la gallina. Avendo compresso lo scopo del proprio sviluppo, l’uomo non aspetta che la natura gli porti la similitudine con il Creatore per il lento e penoso sentiero delle sofferenze, ma piuttosto accelera e migliora il suo sviluppo con il potere della Luce.

-Baal HaSulam, “La Nazione

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L’afflizione deve diventare gioia

Scritti del Baal HaSulam, lettera 19: Una persona non è pronta per tutta l’adesione con il Creatore in un solo colpo, ma gradualmente, come è scritto, “La bontà e la pietà devono seguirmi”. È per questo che Lui ha creato i desideri, i quali sono l’inizio dell’adesione, come è scritto: “un giusto che soffre”. Egli soffre perché il Creatore non desidera l’adesione con lui. È per questo che la persona sente desiderio ed afflizione senza amore, il che è necessario per l’adesione. La persona sente la sofferenza, la quale diventa la gioia dell’adesione.

Domanda: Come possiamo aspirare alla connessione con il Creatore dagli stati di sofferenza che Lui ci invia?

Risposta: Il Creatore non ci invia la sofferenza. Da Lui proviene solo la bontà, ma nel mio egoismo io sento la Sua attitudine buona nella maniera opposta, il che vuol dire che io sperimento la sofferenza; ma questo è esattamente “il risveglio” di cui ho bisogno per raggiungere la meta, per cambiare il mio egoismo verso la dazione. Quindi la sofferenza diventa piacere.

Non cambia niente, solo la mia attitudine verso il mondo, come è scritto: “Mangerai ciò che è vecchio”. Hai cambiato te stesso ed hai cambiato la tua attitudine verso ciò che succede. Sei asceso al di sopra del tuo desiderio di provare piacere e per questo, invece della sofferenza, sperimenti il piacere.

Aspiravi solitamente a delle fonti immaginarie di riempimento, ma adesso, la tua aspirazione per il Creatore, la tua afflizione e la sofferenza sono diventati riempimento, perché non vuoi nient’altro che questo. Vuoi solo desiderarlo e questo è sufficiente per riempirti.

(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 1.05.2011, Scritti del Rabash)

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Ascolta la Sua voce

Il Creatore viene a noi ogni volta che gliene diamo l’opportunità. Questo è il segreto del successo. Se diamo al Creatore queste opportunità, ci risveglieremo più rapidamente, in una frequenza più alta e saremo capaci di arrivare prima ad un desiderio più grande, fino ad un certo grado di nostalgia ed anelo, considerato come “mondo, anno, anima” (Olam, Shanà, Nefesh). Cioè, arriveremo all’adesione con la “Luce” nello stesso luogo, nello stesso tempo, con la stessa donna”, come è descritta l’unione dell’uomo con il Creatore.

Dopotutto, per arrivare all’adesione (Zivug) dobbiamo realizzare diverse condizioni; prima di tutto, abbiamo bisogno del desiderio corretto, cioè non di un desiderio corporeo, ma di una necessità di arrivare alla somiglianza con il Creatore, il primo grado spirituale, la prima connessione con Lui. Per riuscirci, si suppone che io fornisca il desiderio nella quantità, qualità, intensità e forma appropriate.

A parte questo, non si suppone che desideri nient’altro in questa maniera, che diventi il mio solo desiderio, la ricompensa e la soddisfazione. Non è richiesto nient’altro, solo il desiderio. Dopotutto, il resto è la ricompensa per la quale sto lavorando. Tutto il mio appassionato desiderio, l’anelo, la tensione e l’aspirazione a mantenere la connessione con il Creatore, ad assoggettarmi a questo punto a prescindere dalla difficoltà, è di fatto la ricompensa.

Se uno arriva a questo stato, si eleva al di sopra del suo desiderio egoista e desidera passare tutto il suo anelo al Creatore, per dimostrare il suo desiderio per Lui e non cerca nient’altro a parte questo, allora merita l’adesione elevata.

Qui si può trovare l’aiuto nell’ambiente che sosterrà, risveglierà, ricorderà ed organizzerà tutte le condizioni necessarie per questa adesione con Lui; le chiarirà ed eleverà la loro importanza. Dopotutto, il Creatore arriva ad una persona ogni volta che questa gliene offre l’opportunità. Questo è il punto più importante per noi.

Ciò significa che lo scopo è di dare al Creatore più opportunità di risvegliarci con qualsiasi mezzo, non importa come. Può essere che il più delle volte sia attraverso sensazioni poco piacevoli, però i problemi, le paure e i desideri non ci spaventano, poiché non li vediamo come stati cattivi.

Ciò che è male per noi è solo quando ci disconnettiamo dal pensiero e dalla relazione con il Creatore, dal desiderio e dall’anelo. Noi consideriamo importanti tutti i nostri desideri per Lui, non importa se ci piaccia o ci disgusti sperimentarli.

Prima di tutto, diamo più valore alla verità piuttosto che al sentirci bene o male, al dolce o all’amaro. Così, gradualmente e correttamente, ci prepariamo alla prima adesione ed alla fine ci arriviamo.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 01.05. 2011, Baal HaSulam, Lettera 19)