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Lezione quotidiana di Kabbalah – 26.07.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 39 “Intrecciarono foglie di fico”
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Il Libro dello Zohar, Trumà (Donazione) 2, “Il significato della Benedizione per il cibo”, Punto 769, Lezione 33
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TES, Parte 2, Punto 1, Lezione 1
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KFS, Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 584, Punto 38, Lezione 26
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KFS, “L’ Arvut (La Garanzia Mutua)”, Pagina 259, Punto 28, Lezione 10
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Lo Zohar aiuterà tutti

Domanda: Possiamo utilizzare la lettura del Libro dello Zohar per correggere le difficili condizioni nelle quali molte persone del mondo si trovano attualmente? La saggezza della Kabbalah è stata rivelata e tutti possono leggere lo Zohar. Aiuterebbe una persona che non sente la necessità del gruppo, studiare e capire?

Risposta: Dobbiamo renderci conto che, in realtà, l’uso della saggezza della Kabbalah è efficace solo se la persona vuole avanzare verso la correzione. Vediamo che passa del tempo fin quando le persone che vengono a studiare la saggezza della Kabbalah, si uniscono al gruppo e cominciano a capire ed ascoltare quello che sta succedendo. Questi sono cambiamenti interiori molto lenti nella persona, tappa dopo tappa.

Pertanto, dobbiamo capire che la “Segulà”, “un effetto speciale della Luce”, comincia molto prima che la persona si renda conto di essere sotto la sua influenza. La Luce che Riforma lavora nella persona come un bebè che ancora non sa come si sta sviluppando, a quale scopo, o verso dove deve avanzare. Lui si sente attratto da un gioco interessante e gioca con i suoi giocattoli ed amici del gruppo.

Siamo nel gruppo e questo è il nostro ambiente. Ci sono persone che non hanno un gruppo, ma questo non importa. La chiave è che in qualche modo, utilizzino i mezzi per attrarre la Luce che Riforma: il Libro dello Zohar, le opere del Baal HaSulam, gli articoli e le lettere del Rabash, la musica kabbalistica, le canzoni.

Pertanto, la lettura del Libro dello Zohar, in qualsiasi condizione, anche se una persona non sta ancora pensando al gruppo ed all’unità, ma vuole migliorare la sua vita, anche così aiuta. Se tutto il mondo è già entrato nella tappa di sviluppo nella quale possiamo ottenere l’unità tra di noi, allora l’uso delle fonti che portano la Luce che corregge è benefico.

Non tutti devono sedersi con noi e con migliaia di persone in tutto il mondo durante le lezioni del mattino. Dobbiamo anche risvegliare le persone che non hanno una connessione con noi, le quali non hanno mai sentito che devono studiare per il bene dell’unità tra le persone. Baal HaSulam dice che siamo entrati nel periodo del Messia e tutta l’umanità deve avanzare in questa direzione.

Pertanto, è desiderabile che una persona si connetta alle fonti primarie, anche senza nessun tipo di intenzione.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.06.2011, Lo Zohar)

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Programma “Accrescere con piacere” – 25.07.11

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Prepararsi a ricevere la Luce

Baal HaSulam, “La Libertà”: Prima di ricevere il metodo della Kabbalah, i figli di Israele si addossarono la rinuncia di qualsiasi proprietà privata, fino al punto espresso nelle parole “un regno di sacerdoti”, ed il proposito di tutta la creazione, aderire a Lui nell’equivalenza della forma: così come Lui da e non riceve, anche loro, daranno e non riceveranno. Questo è l’ultimo grado di Dvekut (adesione), espresso nelle parole “Nazione Santa” …

Come usciamo da questo mondo? Entriamo nel periodo di preparazione. Dopo, attraversiamo il Machsom (la barriera che ci separa dalla spiritualità) e ci eleviamo al livello chiamato “Chafetz Chesed”, cioè, dare per dare. Questo è il grado di Binà.

Dopo, ci eleviamo al grado di Keter, ricevere per dare, e ricevere la Luce di Chokhmà (Saggezza) mentre nel livello inferiore, riceviamo solo la Luce di Hassadim (misericordia).

Nel grado di Binà, cancelliamo la “proprietà privata”, il che significa, arrivare allo stato di Chafetz Chesed e si suppone che non utilizzeremo il nostro desiderio di ricevere. Anche questa è preparazione, la fase della correzione dei vasi. La ricezione della Luce avviene nel prossimo grado.

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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 24.06.2011, “La Libertà”)

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I problemi globali dell’umanità

Opinione: (M. Delyagin, Direttore di Ricerca dell’Istituto degli Studi sulla Globalizzazione (IPROG), kapital.rus.ru): La crisi finanziaria mondiale è semplicemente una manifestazione esteriore della trasformazione integrale dell’umanità verso una nuova struttura radicale della società umana.

La tecnologia per analizzare l’informazione ha ceduto il passo ad una piccola elite amministrativa. Di conseguenza, il 70% della popolazione non è necessaria e deve essere utilizzata, sia fisicamente che socialmente. La comunicazione globale ha creato l’affare più redditizio: plasmare l’opinione pubblica. Questo cambia qualitativamente il carattere dello sviluppo umano; mentre precedentemente, nel corso della storia l’umanità cresceva per mezzo dei cambiamenti dell’ambiente, oggi per sopravvivere, comincia a sentire la necessità di cambiare se stessa.

Pertanto, tutte le scienze sviluppate in precedenza fino ad oggi, non solo saranno incapaci di aiutarci nella nostra evoluzione successiva, ma la ostacoleranno, perché appartengono a tutta l’umanità. Di fatto oggi non è il mondo che ha bisogno di cambiare, ma l’uomo, il che significa la destituzione della scienza e della rivoluzione tecnica.

Le comunicazioni semplificate erodono il sistema governativo. La società civile mondiale è chiamata a limitare i governi mondiali. La pubblicità mondiale ha imposto alla società di arrivare ad un alto grado di consumismo, il che sfocia nella tensione, il terrore e l’immigrazione.

La profondità della crisi finanziaria mondiale viene sottovalutata a causa della mancanza di comprensione del fatto che il vecchio modello dell’evoluzione globale ha fatto il suo corso. Urge un sistema finanziario qualitativamente nuovo. L’integrazione dell’umanità ha superato la capacità di controllo, richiede un passo indietro e la restaurazione della sua amministrazione, semplificando il processo del suo sviluppo.

Siamo chiamati ad una rivoluzione intellettuale per formare un nuovo tipo di coscienza, il che offrirà all’umanità di uscire dalla paralisi, non estinguendo le sue parti, ma facilitando il progresso collettivo.

Nella nuova era dello sviluppo umano è necessario fare quanto segue:

  1. Capire l’essenza del nuovo stato dell’evoluzione dell’umanità;
  2. Definire il modello del prossimo sviluppo umano;
  3. Identificare i principali problemi (le sfide) che richiedono una soluzione, i quali plasmeranno il progresso della società all’interno dei parametri di questo modello;
  4. Lavorare in base a regole specifiche per le organizzazioni internazionali, governative ed aziendali;
  5. Formare e dirigere nell’opinione pubblica ed in quella dell’elite, l’armonia dello sviluppo umano in un nuovo contesto evolutivo.

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Il mio amico di dialogo

Domanda: Come seleziona lei i suoi amici di dialogo?

Risposta: Ci sono persone che descrivono gli avvenimenti, li studiano come scienziati o pubblicitari e ci sono anche quelle che approfondiscono l’evoluzione e la ricerca della sua direzione generale, nel significato interiore e nella sua causa ed effetto. Loro possono esaminare profondamente l’evoluzione, guardando attraverso ed al di là di essa, alle sue connessioni ed agli scopi, così come agli effetti della forza che li sviluppa e dirige.

I kabbalisti hanno la capacità di analizzare l’evoluzione nel livello più profondo. Tuttavia, qualunque ricercatore per me è interessante, poiché aiuta ad esporre una tendenza generale del mondo a livello degli scienziati, dei pubblicitari e delle masse.
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La soluzione alla crisi globale: Cambia te stesso per aggiustare il mondo

Domanda: Non capisco in che modo differisce il futuro dal passato, cosa ci rende incapaci di controllarlo e di trovare una soluzione per la crisi e per il corso corretto dello sviluppo?

Risposta: L’uomo ha sempre sperimentato dei cambiamenti (si è evoluto in maniera egoistica) e quindi, in base a questi cambiamenti ed in accordo ad essi, cambiava l’ambiente affinché questo si “adattasse” a lui. Oggi però, ha smesso di evolversi in maniera egoistica; lo sviluppo egoistico graduale dell’uomo si è concluso. Pertanto l’uomo smetterà di cambiare il mondo che lo circonda.

Da questo punto in avanti, il movimento sarà “inverso”. Nel presente, la natura, l’ambiente circostante, sta cambiando: ci si presenta come un sistema globale, integrale e ci forza ad adattarci ad esso, a connetterci con tutto il mondo come una sua parte integrante.

In altre parole, la fase nella quale siamo entrati non è di trasformazione involontaria dell’egoismo umano che impone all’uomo di cambiare la natura affinché questa si “adatti” a lui. Al contrario, è l’uomo che deve cambiare per allinearsi ad una nuova situazione, nella quale la natura cambia “davanti ai suoi occhi”. Ciò significa un cambiamento di modello: se precedentemente non partecipavamo alle nostre trasformazioni interne e continuavamo a cambiare l’ambiente affinché questo si adattasse al nostro egoismo (facevamo in modo che servisse alle nostre necessità), oggi è il mondo che ci circonda che si sta trasformando e ci sta forzando a cambiare per combaciare ad esso.

Il movimento è al contrario: non dall’uomo verso il mondo che lo circonda, ma dal mondo che lo circonda all’uomo. Cioè il mondo, l’ambiente naturale, sperimentando un cambiamento, farà in modo che la persona e tutta l’umanità cambino di conseguenza.

L’umanità dovrà cambiare, ovvero correggersi per essere in accordo con la natura; questo non è mai successo prima. L’uomo non ha mai preso in considerazione la natura, ma l’ha alterata: “Il nostro scopo è prendere dalla natura tutto quello di cui abbiamo bisogno”, cioè fare in modo che serva il nostro ego.

Adesso, l’umanità dovrà cambiare, invece di cambiare la natura che la circonda. Così l’uomo deve cominciare a raggiungere la natura, deve prima “vederla” e dopo pensare a come essere in armonia con essa. La Natura è di fatto il Creatore. Pertanto, arriviamo alla necessità di realizzare tutta la natura, cioè il Creatore, cambiando noi stessi per “armonizzarci” con Lui.

Questo è il punto di non ritorno che chiamiamo “crisi”, e non ne saremo fuori fin quando non capiremo cos’è questo nuovo modello della nostra esistenza: non cambiare il mondo affinché si adatti a noi, ma cambiare noi stessi per adattarci al mondo.

Se continueremo a fare dei tentativi di alterare la natura affinché ci serva, ci metteremo in opposizione ad essa ed alla fine, questa ci “schianterà” facendoci passare attraverso orribili sofferenze.
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