Elevati col fine di giustificare tutto

Nella Lettera 1 di Baal HaSulam c’è una parabola su di un re che si affezionò tanto ad un suo servitore, da volerlo elevare al di sopra di tutti i ministri …

Nominò il servitore come funzionario della guardia della porta della città e disse ad un ministro, che era un abile burlone, di fingere di mostrarsi contrario al regno …

Il ministro fece come il re gli aveva ordinato e con grande saggezza ed astuzia, finse di guerreggiare contro la casa del re. Il servitore rischiò la sua vita e salvò il re, lottando con devozione e valore contro il ministro, fin quando il suo grande amore per il re fu evidente a tutti.

Poi, il ministro si tolse l’abito e ci fu un gran riso perché aveva lottato così ferocemente per accorgersi poi che lì c’era stata solo finzione e che non era reale … Ogni elemento individuale di questa terribile guerra era diventato un giro di risate ed allegria …

(Poi per la seconda volta il re) disse a quel ministro che doveva vestirsi come un ladro ed assassino e muovere guerra feroce contro di lui. Il re sapeva che nella seconda guerra, lui avrebbe mostrato grande saggezza (Chokhmà) ed avrebbe meritato di restare a capo di tutti i ministri.

Allo stesso tempo, il servitore ereditò la “saggezza” (Chokhmà) dalla conoscenza posteriore e dall’amore della conoscenza precedente e quindi è stato innalzato per l’eternità.

È vero che tutte le guerre in questo esilio sono una vista meravigliosa e tutti sanno dentro di sé che tutto è una specie di ingegno ed allegria che porta solo il bene. Tuttavia, non c’è nessuna tattica per alleviare il peso della guerra e della minaccia su di sé.

In realtà non sappiamo perché dobbiamo attraversare tutte le sofferenze, i problemi, le guerre e la confusione e dall’altro lato, i chiarimenti, i successi, gli errori … Quale è lo scopo di tutta questa sofferenza?

Più tardi, in questo cammino, ci rendiamo conto gradualmente di come, partendo da questo, acquisiamo conoscenza, saggezza, potere e comprensione del sistema generale.

Studiamo le azioni del Creatore che ci vengono date, e come risultato Lo realizziamo e Lo capiamo, come è scritto, “Dalle tue azioni, ti conosceremo”. In base alla misura in cui Lo capiamo, cominciamo a sentirlo.

Tuttavia, la ragione per la quale, senza dubbio, dobbiamo arrivare a questo per mezzo di un cammino difficile, non ci è chiara. Adesso, mentre siamo ancora nel cammino della correzione, non siamo capaci di capirlo, ma solo quando ci eleviamo allo stato di perfezione al di sopra delle limitazioni, possiamo farlo. Allora, otterremo la mente e le sensazioni necessarie, i mezzi che ci abilitano a scoprire la giustificazione di questo cammino.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 26.06.2011, “Una parabola su di un re”)

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