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Lezione Introduttiva: “L’ Arvut (Garanzia Mutua)” – 26.07.11

Kabbalah per il Popolo, Lezione Introduttiva: “L’ Arvut (Garanzia Mutua)”
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Sulla preparazione alla lettura del Libro dello Zohar

Domanda: Cosa possiamo fare durante il giorno per prepararci alla lezione del mattino e specificamente alla lettura del Libro dello Zohar, per ricevere il massimo risultato?

Risposta: E’ consigliabile che la persona abbia sempre affianco a sé un libro con dei paragrafi selezionati del Libro dello Zohar o con delle citazioni dei kabbalisti. Se durante il giorno può ascoltare delle lezioni registrate, allora che le ascolti, se può leggere, che legga, se può solo pensare, che pensi.

Ci sono persone che durante il loro lavoro non possono né leggere, né ascoltare, né pensare alla spiritualità, perché sono assorte completamente nel lavoro e solo a volte possono ritornare all’intenzione. Ci sono differenti situazioni.

Rabash diceva sempre che è consigliabile scegliere un lavoro fisico semplice e facile, che non richieda degli sforzi all’uomo, né nella mente, né nei sentimenti; però ai giorni nostri questi lavori quasi non esistono. Per questo, una persona deve stabilire per se stessa un orario, cioè deve disconnettersi dal suo lavoro ogni ora per cinque minuti e connettersi alla spiritualità.

Ognuno deve cercare di fare tutto il possibile nelle condizioni nelle quali si trova. Questi impegni sono i suoi sforzi.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.06.2011, lo Zohar)

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Un nuovo libro: Gli utili suggerimenti di un Kabbalista

Il mio nuovo libro I suggerimenti utili di un Kabbalista per uomini, donne, genitori e figli, è stato pubblicato in Russia. Il libro consiste in una serie di miei interventi.

Estratto dal commento sul libro: “Potrebbe sembrare che questo libro si occupi di come si fa a creare di rapporti di successo, o riguardi invece la figura del genitore responsabile, dei figli pestiferi, o dei metodi insoliti da adottare per una corretta educazione. Ed in verità lo è. Ma, allo stesso tempo, questo libro ci rivelerà qualcosa di completamente diverso”.
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Diventare globali internamente

Prima di tutto dobbiamo cambiare il nostro schema, la nostra visione della vita e del mondo. Devo cambiare dentro di me, cambiare il mio programma mentale, rivedere i riferimenti in base ai quali valuto me stesso, il mondo e la società. Se l’uomo non cambia, non saremo in grado di cambiare il mondo. Infatti, il mondo è la sua fotocopia.

La natura umana è la base sulla quale si costruisce la società, l’ambiente, l’insegnamento, la cultura, l’economia e tutte le altre sfere di attività dell’uomo. Il mondo è una proiezione esterna di ciò che è nascosto dentro un uomo. Perciò, è proprio l’uomo che ha bisogno di essere cambiato. Tutti gli sforzi si devono concentrare precisamente su questo.

Il problema non è l’economia, la produzione, o l’educazione. Tutto si normalizzerà quando l’uomo cambierà. E per riuscirci, l’uomo deve essere educato. L’educazione è, in sostanza, la trasformazione interiore dell’uomo. Nessun “aiuto organizzato” esterno funzionerà.

Forse questo concetto potrebbe essere presentato all’ONU, all’UNESCO, e ai governi, spiegando che il nostro solo obbiettivo è di cambiare l’uomo. Infatti, senza questo cambiamento l’uomo non cambierà il mondo.

Questa è la ragione per cui le menti migliori dell’umanità non capiscono cosa devono fare e cosa cambiare. Siamo entrati in un livello che ci richiede dei cambiamenti nuovi e qualitativi. Da adesso in poi, dobbiamo agire nel nostro mondo con l’aiuto della qualità chiamata “sostegno”. Possiamo farlo solamente insieme. Da soli non raggiungeremo niente.

Per esempio, un uomo che avvia un’attività lavorativa scoprirà che il suo lavoro è collegato a tutte le attività lavorative del mondo e perciò tutte queste devono essere prese in considerazione. Altrimenti, nessuno ce la farà ad avere successo.

Da questo punto in avanti, non possiamo fare un passo senza considerare il sistema globale comune. E perciò, dobbiamo essere globali ed uniti, noi stessi, con tutti gli altri, internamente.

Ma io non sono globale. Allora, cosa dovrei fare? Ma davvero non conquisteremo alcun successo senza tutto questo? Vero, non ce la faremo. Si tratta di una legge immutabile. Senza una totale interconnessione non ce la faremo a conquistare alcun successo. Diamo un’occhiata in giro: ci troviamo già immersi in molteplici crisi. E c’è solamente una via d’uscita: cambiare noi stessi.

Come possiamo cambiare? Come possiamo riprogrammarci? Come possiamo cambiare il nostro stesso pensiero? Come possiamo disinstallare il vecchio programma ed installarne uno nuovo? Infatti, da adesso in poi devo avere una sensazione comune e un pensiero comune con ogni altra persona, così che le mie azioni corrispondano in modo naturale al nuovo stato che ho raggiunto. La mia stessa natura deve cambiare.

Questo lavoro può essere compiuto solamente dalla “Luce che Corregge”. Gli uomini se ne renderanno conto comunque. Forse ci arriveranno percorrendo il cammino di una grande sofferenza, ma non c’è un’altra strada da fare. Dobbiamo cambiare per riuscire a cambiare il mondo, e abbiamo i mezzi per farlo.

Dobbiamo arrivare a questa Luce rendendoci conto del male, il che ci fa capire cosa ci manca, “Io devo cambiare!” Ma come facciamo a saperlo? Ed in che modo, esattamente, dovremmo cambiare? Si è già formato dentro di noi un desiderio di cambiare? Non ancora.

Questa è la ragione per cui ci sono stati dati un campo nel quale lavorare (il gruppo), il mezzo (la scienza della Kabbalah), ed un manuale di istruzioni (il maestro). Diamoci dentro, agiamo, iniziamo ad essere parte nel sistema del sostegno, giocando un ruolo in esso in modo da scoprire i difetti che dobbiamo correggere. Allora avremo qualcosa con cui rivolgerci alla Luce per la correzione.

Non dovremo andare in qualche posto: nella misura in cui i nostri desideri si formeranno e saranno chiariti, nella stessa misura la Luce inizierà ad agire da sé. Infatti, noi siamo dentro la Luce, e perciò la Luce incomincia immediatamente a lavorare in conformità ai nostri sforzi. Non appena costruiremo qualcosa dentro di noi, la Luce ci influenzerà immediatamente. In questo modo, piano piano, cambieremo anche senza vedere i piccoli ingranaggi che girano al nostro interno.
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(Dalla 5.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.07.2011, “Arvut”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 26.07.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 39 “Intrecciarono foglie di fico”
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Il Libro dello Zohar, Trumà (Donazione) 2, “Il significato della Benedizione per il cibo”, Punto 769, Lezione 33
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TES, Parte 2, Punto 1, Lezione 1
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KFS, Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 584, Punto 38, Lezione 26
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KFS, “L’ Arvut (La Garanzia Mutua)”, Pagina 259, Punto 28, Lezione 10
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Lo Zohar aiuterà tutti

Domanda: Possiamo utilizzare la lettura del Libro dello Zohar per correggere le difficili condizioni nelle quali molte persone del mondo si trovano attualmente? La saggezza della Kabbalah è stata rivelata e tutti possono leggere lo Zohar. Aiuterebbe una persona che non sente la necessità del gruppo, studiare e capire?

Risposta: Dobbiamo renderci conto che, in realtà, l’uso della saggezza della Kabbalah è efficace solo se la persona vuole avanzare verso la correzione. Vediamo che passa del tempo fin quando le persone che vengono a studiare la saggezza della Kabbalah, si uniscono al gruppo e cominciano a capire ed ascoltare quello che sta succedendo. Questi sono cambiamenti interiori molto lenti nella persona, tappa dopo tappa.

Pertanto, dobbiamo capire che la “Segulà”, “un effetto speciale della Luce”, comincia molto prima che la persona si renda conto di essere sotto la sua influenza. La Luce che Riforma lavora nella persona come un bebè che ancora non sa come si sta sviluppando, a quale scopo, o verso dove deve avanzare. Lui si sente attratto da un gioco interessante e gioca con i suoi giocattoli ed amici del gruppo.

Siamo nel gruppo e questo è il nostro ambiente. Ci sono persone che non hanno un gruppo, ma questo non importa. La chiave è che in qualche modo, utilizzino i mezzi per attrarre la Luce che Riforma: il Libro dello Zohar, le opere del Baal HaSulam, gli articoli e le lettere del Rabash, la musica kabbalistica, le canzoni.

Pertanto, la lettura del Libro dello Zohar, in qualsiasi condizione, anche se una persona non sta ancora pensando al gruppo ed all’unità, ma vuole migliorare la sua vita, anche così aiuta. Se tutto il mondo è già entrato nella tappa di sviluppo nella quale possiamo ottenere l’unità tra di noi, allora l’uso delle fonti che portano la Luce che corregge è benefico.

Non tutti devono sedersi con noi e con migliaia di persone in tutto il mondo durante le lezioni del mattino. Dobbiamo anche risvegliare le persone che non hanno una connessione con noi, le quali non hanno mai sentito che devono studiare per il bene dell’unità tra le persone. Baal HaSulam dice che siamo entrati nel periodo del Messia e tutta l’umanità deve avanzare in questa direzione.

Pertanto, è desiderabile che una persona si connetta alle fonti primarie, anche senza nessun tipo di intenzione.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.06.2011, Lo Zohar)

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