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La realizzazione particolare e quella generale

Esistiamo in una sensazione di vita conosciuta come “questo mondo”. È il più basso, il più piccolo e peggiore di tutti i mondi, comunque è una forma di vita e generalmente capiamo cos’è; però, come entriamo nei dettagli, cioè nei mondi superiori e come iniziamo ad ascendere ad essi?

Si può fare solo se desideriamo scalare i gradini di questo mondo per esaltare e glorificare il Creatore. Abbiamo bisogno di tutti questi mondi con un solo scopo: per capire, attraverso di loro, la nostra dazione, l’amore verso gli altri. In questo caso, al posto della prospettiva corrente e superficiale dell’uomo che sperimenta se stesso in “questo mondo”, ci sarà permesso di avere accesso a tutti i dettagli per scalare così i 125 gradini della realizzazione spirituale personale.

Ogni particolarità che desideri sperimentare, raggiungere e vedere in questi mondi spirituali richiede che i tuoi sforzi abbiano lo scopo corretto e che la rivelazione che eventualmente riceverai, sia solo per il bene degli altri o del Creatore (che sono la stessa cosa). Al contrario, perché dovresti cercare in tutti questi dettagli, per la tua personale gratificazione? È impossibile, perché il piacere spirituale è il piacere che deriva dalla dazione invece di quello che si riceve per se stessi!

Pertanto, passare dalla realizzazione generale a quella particolare in questo mondo, implica una grande aspirazione ed un’opportunità di riempire se stessi sempre di più, di vedere qualcosa di interessante non da lontano, ma di essere personalmente impegnati a partecipare ad un determinato processo. Ovviamente, esiste una grande differenza tra l’essere un osservatore esterno ed essere nel mezzo degli avvenimenti, il che offre una maggiore gratificazione.

Allo stesso modo, in una realizzazione spirituale personale, hai anche l’opportunità di una dazione più grande, nella misura in cui sei pronto ad essa, questa realizzazione personale ti sarà rivelata, e pertanto la persona che desidera vedere non solo l’immagine generale, “questo mondo”, ma anche tutti i dettagli, prima tutti i piccoli dettagli della creazione e le azioni del Creatore, deve venire predisposta con l’intenzione di “dare”.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 29.04.2011, Scritti del Rabash)

La necessità dell’unione sta raggiungendo un punto critico

Il tema del nostro Congresso è “L’unione – il futuro del mondo”. Sono molto commosso perché dopo molti anni di studio della Kabbalah, l’unione del mondo ed il bisogno di unirsi stanno finalmente incominciando ad essere visibili.

Lungo il corso di miliardi di anni dello sviluppo del mondo, così come lungo il processo di molti eventi prima del suo concepimento, ogni cosa è progredita precisamente verso questo punto – il punto in cui ci si rende conto della necessità dell’unione. Solamente oggi questa necessità sta incominciando a risvegliarsi, ad essere espressa, e a mostrare la sua urgenza. E voi ed io siamo al centro di questa attuazione.

Tutto è incominciato quando la singola forza della natura, la forza della dazione, o il Creatore, che sono la stessa cosa, ha incominciato ad agire, emanando e creando la material. Per prima cosa è stata creata la materia spirituale, cioè il desiderio: il desiderio di essere appagati, il desiderio di svilupparsi, il desiderio di percepire noi stessi e tutto ciò che ci sta intorno.

Questa desiderio si sviluppa sotto l’influenza della forza originaria, la forza della natura. Le fasi del suo sviluppo sono chiamate “le quattro fasi dell’espansione delle Luce Diretta”. L’intero scopo dello sviluppo della creazione, o del desiderio, consiste nel rendere la creazione simile a tutta la natura, nel fargli raggiungere la completa armonia o, in altre parole, nel raggiungere l’uguaglianza e l’adesione con il Creatore, perché l’adesione è raggiunta attraverso l’equivalenza della forma. E’ necessario che la materia, cioè il desiderio che si oppone alla Luce, si opponga alla qualità della dazione, per attraversare, in conclusione, tutte le fasi del suo sviluppo e rendersi conto che lo stato migliore e più elevato è la somiglianza alla Luce, l’uguaglianza alla natura perfetta, all’armonia e all’unione con essa.

Al fine di raggiungere questo stato, è necessario per prima cosa percepire che siamo in una posizione totalmente opposta, vale a dire che dobbiamo vivere di persona in una condizione che è opposta alla Luce, vivere l’egoismo, la crudeltà, il desiderio di pensare solamente a noi stessi, di percepire solamente noi stessi, l’incapacità di percepire gli altri o di pensare agli altri a meno che non sia per un nostro interesse o per procurarci un vantaggio personale, o non significhi usare gli altri. Questo è il modo in cui le qualità che sono le più opposte alla Luce devono essere espresse nella creazione.

Nel nostro mondo questa creazione è l’uomo, che attraversa un grandissimo numero di fasi di sviluppo nel corso della storia, fino a quando non consegue la sensazione e, cosa più importante, non si rende conto di essere completamente opposto alla forza della natura. Si tratta di un processo molto lento e molto difficile. Nel corso di centinaia di migliaia di anni abbiamo fatto dei passi in avanti, e l’egoismo è piano piano diventato più forte dentro di noi. Esternamente noi vediamo come l’uomo si è sviluppato nelle aggregazioni sociali, fino a raggiungere lo stato attuale. Nel suo insieme, questo egoismo, questo desiderio, ci ha sempre spinto in avanti fino ad oggi.

Ed ora, come vediamo in questo stesso periodo, stiamo incominciando a convincerci che questo egoismo, che questa nostra natura è di fatto il nostro nemico, il nostro solo nemico. Separandoci dagli altri, l’egoismo ci priva letteralmente dell’opportunità di esistere normalmente, anche a livello di questo mondo materiale.

Ci stiamo sempre più chiudendo in noi stessi, stiamo diventando sempre più crudeli, divisi, e impauriti, e ci mettiamo sulla difensiva, privandoci di una vita normale e smarrendo il senso della vita. Ed infine: Perché dovremmo vivere? Solo per difenderci e proteggerci? Solo per fissarci dentro certi limiti, per viverci per un certo numero di anni, con un certo livello di comodità e di sicurezza? E questo è tutto?

Questo è il modo in cui l’uomo del nostro mondo si sente mentre, con il tempo, diventa sempre più crudele per natura Siamo noi a renderlo così. Il nostro egoismo lo spinge a questo.

Alla fine, tutto questo si sta esprimendo nei tratti di una crisi gigantesca. In alcuni paesi la crisi è sentita di più, ed in altri di meno, ma sta arrivando al culmine. Non importa quanto cerchiamo di nasconderla, non possiamo farci niente. Sta incominciando a farsi evidente nell’economia, nelle strutture sociali, nella diminuzione dell’importanza del ruolo delle famiglie, ed in tutti i problemi che stanno emergendo nella società, come la crisi dell’educazione, le droghe, il terrorismo, e così via.

In tutte le aree delle sue attività, l’uomo si sta scontrando con numerose crisi, ma, in sostanza, si tratta di una crisi sola che riguarda la nostra opposizione alla natura. E, naturalmente, può essere corretta solamente nella sua essenza.

Non possiamo realizzare alcuna correzione in nessun altro modo. Vediamo il modo in cui i rappresentati dei governi ci stanno provando, e vediamo come le autorità siano incapaci di fare alcunché, ed anche i tiranni, che usano il denaro e le armi che hanno a disposizione, non sono in grado di cambiare nulla. Il mondo si sta muovendo senza sosta verso un’enorme rottura. La forza ed il potere stanno ancora cercando di mantenere il mondo dentro i confini di un tempo, ma non sono più capaci di farlo.
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(Dalla 1.a lezione del Congresso di Mosca del 10.06.2011)

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Laitman blog: Il manuale d’istruzioni del bene

Un nuovo libro: Lo sviluppo dell’uomo da 0 a 20

Il mio nuovo libro “Lo sviluppo dell’uomo da 0 a 20” è stato pubblicato in russo. Il libro è parte della serie “Il Metodo dell’Educazione Integrale”, e si basa sulle mie conversazioni con degli psicologi infantili.

Estratti delle annotazioni del libro: “I bambini sono il nostro futuro. Loro saranno i maestri nel mondo di domani e non saremo capaci di cambiare niente, però oggi il loro sviluppo in gran parte dipende da noi.

Il libro Lo Sviluppo dell’Uomo da 0 a 20 traccia la crescita di un essere umano, cominciando dallo sviluppo prenatale e concludendo con l’età dei 20 anni, il momento dell’ingresso nell’età adulta. Il libro mostra un approccio inusuale e molto interessante verso domande sull’educazione e la percezione del mondo circostante.

Si tratta delle leggi della natura, che dobbiamo rispettare, ci piaccio oppure no, col fine di non danneggiarci. Tutto dipende da quanto conosciamo queste leggi e le loro conseguenze”.

Attualmente stiamo traducendo il libro in inglese.

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 20.07.2011

KFS, Pag. 295 “Secondo quanto è spiegato riguardo Ama il tuo Amico come te stesso”
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Il Libro dello Zohar, Trumà (Donazione) 2, “Con tutto il tuo cuore, con tutta la tua Anima, con tutte le tue Forze”, Punto 671, Lezione 28
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TES, Parte 1, Tabella di Risposte per Argomento, Punto 90, Lezione 43
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KFS, Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 582, Punto 33, Lezione 22
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KFS, “L’ Arvut (La Garanzia Mutua)”, Pagina 255, Punto 22, Lezione 6
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Il beneficio della vergogna spirituale

Nella “Prefazione alla saggezza della Kabbalah” Baal HaSulam presenta la sua famosa parabola sull’ospite ed il padrone di casa, un esempio che riflette la relazione dell’uomo con il Creatore. Il padrone di casa accoglie il Suo ospite come il suo amico più intimo, guidato solamente dal potere del Suo amore, e vuole donargli tutto senza alcuna intenzione di ricevere nulla in cambio.

Egli ottiene il piacere nel servire l’ospite, ne è felice, e non si aspetta alcun corrispettivo perché la legge dell’amore Lo obbliga ad agire in questo modo. Invece, se l’ospite rifiuta di ricevere, questo turberà molto il Padrone di casa perché Egli ha un grande desiderio di soddisfare completamente l’ospite, il Suo amico, con ogni cosa.

Se l’ospite non si sente a suo agio, questa sensazione non proviene direttamente dal Padrone di casa, ma si manifesta involontariamente, poiché egli è abituato a sentirsi vuoto ed ora qualcuno gli ha dato l’appagamento. E dentro questo appagamento, c’è qualcosa di cui vergognarsi, di non meritato; c’è la mancanza della sua stessa partecipazione e del suo stesso sforzo, che provocano la sensazione di vergogna nell’ospite.

Con questa sensazione di vergogna, l’ospite scopre che cosa gli manca. Egli pensa: “Il Padrone di casa dona, ed io ricevo. Ad essere nella posizione di colui che riceve io mi vergogno, mentre non c’è vergogna in colui che dona. Questa è la differenza tra colui che dona e colui che riceve! Egli non sente vergogna perché Egli dona, ma io non sono capace di questa azione di dazione. Se potessi dare come fa lui, non sentirei vergogna; in aggiunta, mi sentirei onorato!

Il Padrone di casa non sente alcun onore nella Sua dazione verso di me, perché donare è per Lui naturale; Egli ama in base alla Sua natura. E dunque, Egli non si sente orgoglioso del fatto di donare; invece, Egli soddisfa in questo modo il suo desiderio.

Se io dono, ne ricaverò dell’onore invece che della vergogna. Questa è la ragione per cui la vergogna che sto sentendo ora mi è utile; mi aiuterà infatti a sentire lo stato opposto: l’onore e il rispetto di me in aggiunta all’alta posizione che occupa colui che dona.”

Colui che riceve capisce tutto questo come conseguenza della vergogna: perché e come egli dovrebbe compiere i passi necessari per estinguere non solo la vergogna, ma anche per raggiungere il livello di colui che dona. Non si tratta di raggiungere semplicemente la dazione – l’uomo deve arrivare all’amore! Lasciamo che questa vergogna sollevi l’odio in noi, che poi trasformeremo in amore, e allora raggiungeremo veramente lo stato del Creatore.

Tutto l’amore che Egli ha diventerà per noi una naturale acquisizione che raggiungeremo e che sentiremo come guadagnata. E questa è la ragione per cui ora incominciamo ad amare ed apprezzare questa vergogna! E’ attraverso di essa, nella profondità di questa vergogna che iniziamo a sentire l’odio, e da questo odio, arriviamo all’amore.

La creatura arriva a questa conclusione come conseguenza di una serie di chiarificazioni interiori.
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(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 27.06.2011 “Prefazione alla saggezza della Kabbalah”)

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