Fa spazio alla Luce dentro di te

Domanda: Perché è stato necessario che ci allontanassimo dal Creatore fino al punto più lontano, per essere poi corretti e raggiungere l’adesione con Lui?

Risposta: Non è sufficiente discendere attraverso tutti i mondi fino al nostro. Dobbiamo discendere ancora più in basso. Solo quando entriamo in un gruppo, incominciamo a comprendere cosa sia un “uomo finito”. Allora, cadiamo sempre più giù, ancora più in basso di quando abbiamo iniziato a studiare.

Infatti, in precedenza, non avevano confidenza con la nostra inclinazione negativa e questo non ci faceva stare male. In quei momenti, pensavamo ancora che i desideri che avevamo fossero buoni, e più il nostro ego si sviluppava, maggiore era l’energia che ci forniva per progredire.

Allora, incominciamo a volerci unire tra di noi e a rivelare l’essenza interiore del gruppo. Lo facciamo mentre ci teniamo concentrati continuamente su questo pensiero, per trovare la connessione interiore tra di noi, che esiste, ma che ancora è nascosta ai nostri occhi. E’ solo allora che scopriamo di dimenticarcene sempre, di rifiutarla e di odiarla. Dunque, un uomo incomincia lentamente a comprendere la sua natura.

Si tratta ancora una discesa, poiché l’uomo non ha ancora rivelato tutto il suo male, e tutte le ascese e le discese sono definite dal modo in cui la creatura le percepisce. L’uomo non si vede ancora come lontano dal Creatore. Tutto ciò che comprende si basa sulla misura della sua lontananza da Lui, come se si allontanasse sempre di più.

Dunque, egli sente un vuoto anche più grande, più amarezza e frustrazione. Egli non capisce come può essere che, studiando e lavorando tanto, si senta andare indietro e gli sembri che il mondo diventi per lui sempre più oscuro. Tuttavia, alla fine, si rende conto che questo è il modo in cui la creatura si rivela, e che è necessario passarci.

Alla fine, egli si trova d’accordo, e questa condizione è considerata come “l’accettazione incondizionata”. Egli è preparato per qualsiasi cosa gli possa arrivare e pensa che vada tutto bene se si sente al di sotto di coloro che sono più in basso, quello che conta di più è non mollare!

In questo caso, egli riceve un assalto ancora più grande dall’ego mentre, allo stesso tempo, ottiene un’opportunità per correggerlo. In questa condizione l’avanzamento si basa su due opposti poiché, quando egli incomincia a correggersi, eguagliandosi al Creatore ed avvicinandosi a Lui ad ogni nuovo passo, egli deve rivelare la sua natura opposta nella “linea di sinistra”. Allora, in conformità a tutto questo, egli pregherà per ricevere la Luce nella “linea di destra” e correggersi in quella “di mezzo”.

Ciò significa che, nel corso dell’intera ascesa in Malchut del mondo dell’Infinito, fino all’ultimo preciso istante, all’adesione considerata come “Rav Paalim UMekabtziel (Colui che La benedice e La adorna), egli continuerà a rivelare una negatività sempre più grande.

Diversamente, non troveremmo dentro di noi il bisogno della Luce. Dobbiamo restare dove possiamo avere il Creatore dentro di noi. Questo luogo sarà opposto alle proprietà innate del Creatore, e allora dipenderà da noi cosa fare in questo spazio.

Questa è la ragione per cui vediamo questo vuoto, tutti i luoghi che sono in esso compresi, e tutte le sue parti considerate come separate, opposte e lontane l’una dall’altra, come i pezzi di un quadro rotto. Noi, invece, dobbiamo rimettere insieme i pezzi, fare in modo che combacino per metterli nella giusta sequenza, nel giusto ordine di causa ed effetto, in modo da allineare tutti i dettagli che sono stati separati.

Di conseguenza, io rivelo cosa il Creatore prova per me, che Egli è buono e che fa il bene, che ha creato il punto dell’ “esistenza dal nulla”, e che io mi devo correggere. Questa consapevolezza di essere stato creato “dal nulla” mi aiuta a capire l’ “esistenza dall’esistenza” (Yesh Mi Yesh) che mi ha creato.

L’intero processo, nel corso del quale comprendo che questo punto è stato creato da Lui, è necessario solamente per farmi conseguire la Luce infinita. Tutte queste fasi sono state prestabilite molto in anticipo, durante il progetto della creazione, prima della creazione di questo punto “dal nulla”, come è detto: “La fine di un’azione è nel suo pensiero iniziale”. Dunque, l’uomo arriva alla comprensione della forza che lo ha creato e alla comprensione di qual è stato il significato di tutto questo processo di correzione.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 08.05.2011 “Coloro che soffrono per il mondo”)

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