Non ci sono errori, ma solo rivelazioni!

Domanda: E’ possibile non fare errori lungo il cammino spirituale?

Risposta: A dirti il vero, noi non facciamo errori. Riveliamo il desiderio non corretto, che nella realtà non si presenta come un desiderio danneggiato, ma che serve a fornirci il contrasto e la differenza che esistono tra due stati opposti. Se non fosse così, non percepiremmo alcuno stato.

Perciò, errori e disgrazie non ci riguardano mai. Lo stato opposto deve essere rivelato. Noi siamo delle creature, e non siamo in grado di percepire alcun fenomeno di per se stesso. Possiamo soltanto percepire un fenomeno attraverso la misurazione, la valutazione e la percezione di esso rispetto a qualcosa d’altro. Ci deve essere un “io” e un “ciò che io sento”, un oggetto rispetto ad un altro.

E’ impossibile percepire alcun fenomeno di per sé, perché questa sarebbe la percezione del Creatore prima che creasse la creazione, quando è perfino impossibile dire di Lui che è il bene e che fa il bene. Per chi Egli è il bene? Per chi fa il bene? Infatti, il bene può essere valutato soltanto rispetto al male che già esiste.

Perciò, non possiamo nemmeno parlare dell’essenza del Creatore nel modo in cui tentano di ragionarci sopra i filosofi, perché non abbiamo la capacità di percepire questa essenza, e nemmeno le parole per descriverla. La creazione inizia nello stato di opposizione al Creatore, in una seppur minima distanza da Lui. Questa “minima distanza” dona alla creazione il suo status, la sensazione di una cosa opposta all’altra – bianco contro nero, “il vantaggio della Luce deriva dall’oscurità”. In questo caso, c’è qualcosa di cui parlare.

Noi non sappiamo nemmeno come un fenomeno possa esistere di per sé. Possiamo forse creare qualche forma che non abbia delle caratteristiche, dei limiti, peculiarità, e tonalità di colori – niente di tutto questo? Non siamo in grado di percepire questo genere di cose. E’ qualcosa che non percepiamo. Se non sono presenti delle sfumature o delle caratteristiche, allora non sviluppiamo alcuna percezione.

Infatti, tutti i nostri sensi, come i cinque sensi terreni, sono costruiti sul fatto che una certa influenza colpisce le mie terminazioni nervose, e allora io ricevo una certa impressione: visiva, uditiva, tattile, olfattiva o gustativa. Abbiamo bisogno delle terminazioni nervose, ci deve essere un contatto, una reciproca interazione tra due opposti – e allora arriveremo alla percezione. Se non ci sono contatti, allora non si ha alcuna sensazione. Quando incomincio a percepire il Creatore? Dal momento del contatto (Hakaa), dello scontro tra il desiderio e la Luce.

(Dalla lezione del 24.06.2011, Gli scritti del Rabash)

Materiale correlato:

Laitman blog: La fisica del sesto senso
Laitman blog: Imparare a vedere il bene

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed