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Global Yeshivat Haverim – 10.07.2011

Global Yeshivat Haverim
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Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah – 10.07.2011

Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah
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Il mondo attraverso il prisma dei desideri

Domanda: In che modo gli sforzi che facciamo durante la lettura del Libro dello Zohar influenzano il mondo? Quali cambiamenti infonde?

Risposta: Non c’è alcun mondo di per sé. I nostri sforzi costruiscono la realtà che vediamo. In questo momento, il mondo ci sembra essere quello che vediamo. Nella misura degli sforzi che facciamo, creiamo un’altra realtà, un mondo diverso. Quello che facciamo è quello che otteniamo.

La spiritualità non ha alcuna immagine. Non ha dei lineamenti specifici, a meno che un uomo non li formi dentro di sé, dentro i suoi desideri che raccoglie e riunisce in un solo desiderio.

Dovremmo riflettere su questo più che possiamo, al fine di abituarci a questo modo di vedere la realtà. Non si tratta dei conseguimenti spirituali. Io sto dicendo che ogni uomo nel mondo, che non ha ancora conseguito la spiritualità, può comunque scegliere di guardare alla realtà come suggerito e, così facendo, inizia a sperimentare certe impressioni sensoriali.

Domanda: Ma in che modo i nostri sforzi per unirci influenzano i desideri al livello più grezzo che è dentro di noi, dove non c’è il desiderio di essere uniti? E’ come se, al livello più profondo, non avessi la minima aspirazione o desiderio ad unirmi con gli altri…

Risposta: Io sono fatto di desideri di tutte le forme e di tutti generi, di tutti i livelli di Aviut (grossezza e ruvidezza), inclusi i desideri che non cambiano fino alla fine della correzione. Questi desideri si svelano in me in tutte le possibili combinazioni che io non sono in grado di creare.

Io devo, al meglio delle mie capacità, modellarli in una forma spirituale, cioè condurli ad una unione con i desideri che mi sembrano estranei e che io rifiuto, disprezzo, e con i quali non voglio avere a che fare; “Chi sono questi desideri, in fondo?! Perché dovrei unirmi con loro?”

Io devo superare questo risentimento e provare a riunirli, se in essi vi è un desiderio per la spiritualità uguale al mio. Per adesso, si tratta solo di loro. E se proveremo ad elevarci al di sopra del nostro reciproco risentimento e ad unirci, costruiremo il “luogo” per la rivelazione ad un livello ancora più interiore.

Domanda: A volte, mi sento come se mi trovassi con le spalle al muro, cerco di trovare un modo per muovermi, ma non riesco a fare un passo. Cosa devo fare in questo caso?

Risposta: Chiedi aiuto agli amici
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(Dalla 2.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 27.06.2011 Lo Zohar)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 10.07.2011

KFS, Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, (Rav Yehuda Ashlag), Pagina 322, Punti 15-18
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Il Libro dello Zohar, Truma (Donazione) “Il Giudizio dell’ Inferno”, Punto 459, Lezione 19
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TES, Parte 1, Tabella di domande e risposte per il significato delle parole, Punto 50, Lezione 35
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KFS, Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 575, Punto 19, Lezione 14
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KFS, Matan Torà (Il Dono della Torà), Punto 14, Lezione 10
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La materia tessuta dal desiderio per mezzo della Luce

Baal HaSulam, lo Studio delle Dieci Sefirot, parte 1, “Histaklut Pnimit” (riflessione interiore), articolo 36: il desiderio di ricevere è la sostanza dell’essenza … nominiamo la prima forma dell’essenza con il nome di “prima sostanza dell’essenza”, posto che non abbiamo nessuna realizzazione o percezione di nessuna sostanza.

Ci sono cinque tipi di sensazioni: la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto ed il tatto. Sentire un oggetto come se questo fosse materiale significa toccarlo. Solo toccandolo posso essere sicuro che esiste ed è materiale.

La realtà più affidabile è quella che può essere toccata e tenuta nelle mani. Io posso chiamare qualcosa sostanza se questa mi si rivela attraverso il tatto, però in realtà, questa non è sostanza. Semplicemente, ho cinque organi di percezione e l’influenza della Luce sul mio senso del tatto crea in me l’illusione della sostanza. Se non avessi il corpo con i recettori nervosi nella pelle e non potessi percepire la realtà nella quale mi trovo grazie ad essi, non potrei sentire il mondo materiale che sento oggi.

Cos’è l’odore? L’influenza della Luce sui recettori del mio olfatto mi da la sensazione dell’olfatto e l’influenza della Luce sui recettori del gusto mi da la percezione del gusto; è la stessa cosa riguardo alla vista e l’udito. Tutte le mie sensazioni vengono attraverso le terminazioni nervose che si trovano sia dietro il timpano sia all’interno dell’occhio.

Pertanto, tutto quello che abbiamo, sono i cinque organi di percezione. Alla fine, essi attraggono a noi tutta la realtà: il nostro corpo e tutto il mondo davanti a noi. Io percepisco la sostanza attraverso il mio senso del tatto, mentre il resto dei miei sensi, l’olfatto, il gusto, l’udito e la vista, attraggono le caratteristiche aggiuntive della supposta “realtà”, della quale il mondo ed io siamo parte.

La Luce attrae per me tutta l’immagine. In realtà, non c’è nient’altro che il semplice desiderio che viene influenzato dalla Luce, la quale da vita a tutte queste forme. È per questo che mi sembra che tutti esistiamo come corpi fisici.

Questa è la ragione per la quale Baal HaSulam dice che “il desiderio di ricevere è la prima forma dell’essenza”, e perciò definiamo la prima forma come “sostanza”, perché non abbiamo la realizzazione dell’essenza. Pertanto, esistono la materia, la forma rivestita nella materia, la forma astratta e l’essenza. La materia è il desiderio di provare piacere percepito da noi attraverso gli organi del tatto, con l’aiuto degli altri organi di percezione.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 7.06.2011, Talmud Eser Sefirot)

I Kabbalisti sulla natura dell’uomo e sulla natura del Creatore, Parte 2

Cari amici, per favore, fate delle domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

L’essenza dell’uomo è il desiderio di ricevere

La principale innovazione, dalla prospettiva della creazione, che Lui ha creato come esistenza dall’assenza, si applica ad un solo aspetto definito come il “desiderio di ricevere”. Tutto il resto in tutta la creazione non sono assolutamente innovazioni; non sono esistenza a partire dall’assenza, ma esistenza a partire dall’esistenza. (Essi sono imposti nel desiderio di ricevere dal desiderio di dare del Creatore. Per questa ragione, tutto consta solo di questi due desideri: il desiderio di ricevere della creatura, il desiderio di dare del Creatore, e la loro combinazione chiamata “umano”).

-Baal HaSulam, “La Libertà

Tutte le entità corporee del nostro mondo, cioè tutto all’interno di questo spazio, che sia inanimato, vegetale, animato, un oggetto spirituale oppure un oggetto corporeo, se vogliamo distinguere l’aspetto unico, proprio di ognuno di loro, come si differenziano l’uno dall’altro, anche nella più piccola particella, equivalgono solamente ad un “desiderio di ricevere” (e pertanto si sentono in questo mondo).

-Baal HaSulam, “La Libertà

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