La Luce di Chokhmà, la base della vita

Baal HaSulam, lo Studio delle Dieci Sefirot, Parte 1, “Tabella di domande e risposte per il significato delle parole”: domanda 5, Cos’è Ohr Chokhmà? Una Ohr (Luce) entra nell’essere emanato nella prima espansione della Luce Diretta ed è il nutrimento generale e l’essenza dell’essere emanato.

Da parte del Creatore, la creazione termina nelle quattro fasi dell’espansione della Luce Diretta, Malchut del mondo dell’Infinito. Cioè, Lui creò il punto “a partire dall’assenza” (Yesh mi Ain), che si sviluppa lungo le quattro fasi, sotto l’influenza della Luce superiore che lo circonda.

L’influenza del Creatore sul punto della creazione è chiamata fase zero, Keter, ed all’interno di questo punto, hanno luogo le fasi dello sviluppo, uno, due, tre e quattro. La quarta ed ultima fase dello sviluppo del punto “a partire dall’assenza” sotto l’influenza della Luce è chiamata Malchut del mondo dell’Infinito.

Questo è ciò che il Creatore voleva dare all’essere emanato per sviluppare il desiderio di provare piacere in questo punto, in maniera tale che la percezione, la sensazione della Luce, l’attitudine del Datore verso di esso è considerata come “infinito”. È chiaro che qui non stiamo parlando di distanze fisiche, ma definendo le qualità dell’essenza interna di questo punto. Adesso questo percepisce e sente il Creatore, lo assorbe al suo interno senza nessuna restrizione, il che viene chiamato infinito senza fine.

Questo punto della creazione accetta completamente, senza nessuna restrizione da parte sua, tutto quello che il Creatore vuole dare, grazie alle Sue qualità di essere buono e benefattore. Tutto quello che succede più avanti è già la reazione dell’essere emanato per essere arrivato, con l’aiuto del Creatore, ad uno sviluppo così alto, completo e meraviglioso.

Adesso, accettando tutto quello che il Creatore gli da, l’essere emanato comincia a cambiare internamente e da parte sua, reagisce alla Luce che lo riempie. In altre parole, questa è la reazione dell’invitato a tutto il bene che ha sentito provenire dall’anfitrione ed alla soddisfazione data da Lui. Adesso, deve rispondere a questa soddisfazione ed all’amore che le è stato rivelato.

Questo non termina nello stato di Malchut del mondo dell’Infinito, anche quando da parte del Creatore, il lavoro è finalizzato. Adesso, l’essere emanato costruisce dentro di sé ogni genere di schermi ed occultamenti; rifiuta i regali, desidera occultare la relazione con l’Anfitrione finché non raggiunge la reciprocità.

Inoltre, tutto questo succede all’interno dell’invitato, è come se l’Anfitrione neppure lo sapesse. L’invitato rifiuta ed accetta, pone diverse condizioni col fine di accettare il regalo dell’Anfitrione. Tutto quello che succede sotto Malchut del mondo dell’Infinito è lo sviluppo interno dell’essere emanato che desidera riuscire ad essere come il Creatore.

È per questo che “La Luce di Chokhmà è la Luce che entra nell’essere emanato nella prima espansione della Luce Diretta”, cioè durante la prima influenza diretta della Luce circostante che questo sente. In realtà, tutto esiste nella Luce superiore, ma in base al grado del suo sviluppo, l’essere emanato sente come se la Luce alterasse la sua influenza su di lui. Proprio la prima influenza della Luce superiore sull’essere emanato, che è “il nutrimento generale e l’essenza dell’essere emanato”, è chiamata Luce di Chokhmà (Saggezza).

In altre parole, sono seduto dall’altro lato dell’Anfitrione e con tutto davanti a me. Vedo di fronte a me tutto il “cibo”, la fonte della vita e senza di essa, non posso esistere, morirò.

Tuttavia, dopo aver ricevuto questo alimento ed aver cominciato a vivere (come è detto, “Se non c’è farina, non c’è Torà), posso fare dei calcoli rispetto alla mia ricezione. È per questo che la Luce di Chokhmà è chiamata la base della vita ed è presente, in maniera aperta o nascosta, in tutte le azioni reciproche tra il Creatore e la creatura.

Anche quando parliamo dello stato in cui c’è solo una Luce, Hassadim (Misericordia) e nessuna ricezione, si dice che si è “quasi” separati dalla Luce di Chokhmà. Non si è completamente separati dalla ricezione, ma “quasi”.

È la stessa cosa nella nostra vita fino al un certo livello necessario, minimo, il quale non viene né condannato, né elogiato, poiché è necessario per sostenere l’esistenza. Questa è la quantità di ricezione delle necessità basilari della vita, definite dallo stesso essere emanato.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 19.06.2011, Talmud Eser Sefirot)

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