Il collasso della globalizzazione

Opinione (Chris Hedges, “Il Collasso della Globalizzazione”): La crisi significa il collasso della globalizzazione: “Dobbiamo abbracciare, e dobbiamo farlo rapidamente, una nuova radicale etica della semplicità e della protezione rigorosa del nostro ecosistema – soprattutto del clima – o ci ritroveremo a reggere le nostre vite sulla punta delle dite. Dobbiamo ricostituire dei movimenti sociali radicali che domandino di usare le risorse di uno stato o di una nazione per il benessere di tutti i cittadini e che lo stato usi il pugno di ferro per impedire al potere corporativo delle elite di sfruttare queste risorse pensando soltanto ai propri interessi. Dobbiamo guardare alle corporazioni dei capitalisti, che hanno preso il controllo dei nostri soldi, cibo, energia, educazione, stampa, sistema di salute pubblica e del nostro governo, come a dei nemici mortali che devono essere eliminati”

Hedges critica i mezzi di informazione e le celebrità per aver dato risalto ad uno stile di vita egocentrico, chiamandolo “autopromozione” (“il culto di sè”). Egli sostiene che “ fino a quando non ci sveglieremo dalla collettiva delusione in cui ci troviamo, fino a quando non metteremo in pratica delle azioni di civile disobbedienza contro il corporativismo…continueremo ad essere spinti verso una catastrofe globale.”

Il mio commento: L’autore, a cui mancano gli spunti per vedere che la Natura ha le sue proprie leggi e che non ci sono movimenti all’indietro, ci spinge invece a muoverci proprio all’indietro – e questa è la morte. Al contrario, dobbiamo comprendere i principi della nostra evoluzione e chiarirci cosa possiamo cambiare in questo movimento. E questo è il punto verso il quale dovremmo dirigere tutti i nostri sforzi.
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