Le difficoltà sono un invito alla rivelazione

Domanda: Cosa può fare un uomo quando si sente molto debole e la sua famiglia e l’ambiente circostante non sono in grado di sostenerlo, perché non sentono la grande importanza dello scopo?

Risposta: Baal HaSulam spiega nello Shamati (Ho udito), articolo n.4, perché sperimentiamo così tante difficoltà lungo il cammino spirituale: “Un uomo arriva in uno stato in cui è come se tutto il mondo fosse immobile, ed egli è solo e apparentemente assente dal mondo, e lascia la sua famiglia ed i suoi amici per annullarsi davanti al Creatore”.

E’ come se l’uomo si trovasse sospeso nell’aria. Ma il Creatore ha progettato tutto in questo modo per lui, allo scopo che non cerchi della terra ferma su cui poggiare ma, al contrario, cerchi una strada per diventare uguale a colui che è superiore nei suoi pensieri e nelle sue idee ed aspiri verso colui che è superiore al fine di acquisire il Suo spirito. In altre parole, dobbiamo aspirare alla rivelazione del Creatore come qualità dell’amore e della dazione nei desideri dell’altro, e allora ci eleveremo al di sopra del nostro desiderio attraverso “la fede al di sopra della ragione”.

Quando ci sentiamo sospesi nell’aria senza il sostegno del nostro solito ambiente fisico, vuol dire che stiamo ricevendo un invito ad aderire a colui che è superiore attraverso la dazione. Invece di cercare il sostegno negli strumenti razionali della mente, dobbiamo cercare il sostegno nella fede al di sopra della ragione.

Baal HaSulam dice:” Non c’è che una semplice ragione per ciò che è chiamato “mancanza di fede”. Significa che un uomo non vede davanti a chi si annulla, cioè non percepisce l’esistenza del Creatore. Questa è una situazione molto pesante.” Ma, d’altra parte, si tratta di un invito che riceviamo a rivelare la qualità della dazione, cioè il Creatore.

Da coloro che sono sommamente illuminati vediamo ancora che la fede è una chiara rivelazione del Creatore. Vedere significa credere, e l’uomo che Lo vede si dice che creda in Lui. Tutto questo ci mostra quanto sia distorto il significato di queste parole e quanto non sia corretto il modo in cui leggiamo i sacri testi. Questi testi sono “sacri” perché parlano del conseguimento e della rivelazione del Creatore, del fatto che Egli è Benedetto, ed è la proprietà dell’amore e della dazione. I libri che spiegano come si raggiunge questa proprietà sono chiamati sacri.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.04.2011 Gli scritti del Rabash)

Materiale correato:

Laitman blog: Le difficoltà sono un aiuto dall’Alto
Laitman blog: Presta attenzione al Creatore

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